Le infezioni da Hiv sono in aumento. Dopo oltre un decennio di trend in costante discesa, l’incidenza del virus è salita nei due anni post-Covid, sebbene in Italia sia inferiore rispetto alla media tra gli Stati dell’Unione Europea (3,2 vs 5,1 nuovi casi per 100.000). Il quadro emerge dall’aggiornamento della sorveglianza nazionale delle nuove diagnosi di infezione da Hiv e dei casi di Aids al 31 dicembre 2022, curato dall’Iss e pubblicato in vista della Giornata Mondiale dell’1 dicembre.
Aids e hiv, i dati
La quota di nuove diagnosi in persone con più di 50 anni è in continuo aumento, dal 20% del 2015 al 31% del 2022. Più della metà (58%) delle persone che hanno scoperto di essere Hiv positive nel 2022 erano in fase avanzata di malattia. Significa che avevano già una situazione immunitaria seriamente compromessa o addirittura già in Aids. L’infezione, quindi, è rimasta misconosciuta per anni. Inevitabili i riflessi – sottolinea il rapporto – sull’efficacia della terapia antiretrovirale che risulta inferiore in caso di diagnosi tardiva, e sulla probabilità di trasmettere involontariamente l’Hiv non usando le protezioni adeguate.
Negli over 50 la quota di diagnosi tardive arriva all’80%. Diminuisce la tendenza a fare il test Hiv in seguito a un contatto sessuale non protetto. Aumentano, invece, i test eseguiti perché già presenti sintomi legati all’Hiv in persone che si sono pertanto infettate vari anni prima.
Le diagnosi di Hiv in Italia lo scorso anno sono state 1.888, pari al 2% in più rispetto al 2021 e al 34% in più rispetto al 2020. Il trend risente però dell’esperienza della pandemia e del crollo delle diagnosi registrato nel 2020 (-44% su base annua). Nel complesso, il dato del 2022 risulta del 25% più basso rispetto al 2019 e, rispetto a 10 anni fa, i casi sono più che dimezzati.
Tra le Regioni, nel 2022 i tassi più alti di nuove diagnosi di Hiv sono state registrate in Lazio (4,8 per 100 mila abitanti), Toscana (4,0), Abruzzo (3,9), Campania (3,9). Quasi il 79% delle nuove diagnosi di Hiv ha riguardato i maschi, mentre la principale modalità di contagio sono i rapporti sessuali (43% eterosessuali, 41% MSM). I contagi attribuibili a persone che usano sostanze stupefacenti sono il 4,3%.
L’iniziativa della Croce Rossa Italiana
In occasione della Giornata Mondiale contro l’Aids, la Croce Rossa Italiana darà la possibilità di fare screening in 183 Comitati della CRI in tutta Italia. Inoltre, a partire dal 1° dicembre, 77 Comitati della CRI apriranno le loro sedi per accogliere i cittadini che vorranno gratuitamente sottoporsi al test dell’HIV, grazie all’istituzione dei presìdi LoveRED Point. Questa iniziativa rientra nella più ampia campagna LoveRED che ha l’obiettivo di promuovere un’educazione sessuale consapevole e l’importanza della prevenzione. La campagna prevede anche attività di informazione e sensibilizzazione in materia di educazione sessuale, benessere emotivo e sessuale, e sensibilizzazione da svolgersi presso le scuole, le università, nelle piazze e nei luoghi di aggregazione giovanile con attività peer to peer e distribuzione di preservativi. “Una educazione sessuale inclusiva e consapevole, che pone l’accento su prevenzione e benessere della persona, consente a ciascuno di vivere la propria sessualità in modo sano e libero. Con questo approccio, la campagna LoveRED della Croce Rossa Italiana si impegna a contrastare la diffusione dell’HIV e delle altre infezioni sessualmente trasmesse”. Così Edoardo Italia, Vice Presidente Nazionale e Rappresentante dei Giovani della CRI