In Italia, il tumore al polmone rappresenta una delle principali sfide per la salute pubblica. Con quasi 45mila nuovi casi ogni anno, questa neoplasia si posiziona come il terzo tipo di cancro più frequente ma, purtroppo, risulta il più letale. La ragione principale di questa gravità è legata alla diagnosi spesso tardiva, che riduce drasticamente le possibilità di successo delle terapie. Proprio per questo motivo, la comunità medica e gli esperti oncologi invitano a implementare programmi di screening efficaci e mirati, affinché possa essere diagnosticato precocemente e curato tempestivamente.
Tumore al polmone: l’importanza dello screening con la TAC spirale
Il tumore al polmone, purtroppo, tende a svilupparsi in modo silente nelle sue fasi iniziali: i sintomi spesso compaiono solo quando la malattia è già in uno stadio avanzato. Questo ritardo nella diagnosi si traduce in un tasso di mortalità elevatissimo, rendendo urgente l’introduzione di procedure che possano intercettare precocemente la patologia. Uno degli strumenti più efficaci individuati dalla ricerca è la TAC spirale.
Questo esame radiologico tridimensionale permette di ottenere immagini dettagliate del parenchima polmonare, facilitando così l’individuazione di piccole lesioni, invisibili con altri metodi di diagnostica per immagini. L’uso della TAC spirale come screening annuale nei soggetti più a rischio – in particolare forti fumatori ed ex fumatori di età compresa tra i 55 e i 74 anni – si sta dimostrando una strategia vincente per diminuire la mortalità associata a questo tumore.
Chi deve sottoporsi allo screening al tumore al polmone?
La selezione dei soggetti da sottoporre allo screening è una fase cruciale. Secondo le linee guida supportate dalla comunità scientifica e ribadite anche dal presidente degli oncologi italiani (AIOM), la popolazione target sono i fumatori o ex fumatori con una storia di consumo molto elevata, ossia oltre 20 pacchetti-annuo di sigarette. Generalmente, la fascia d’età più indicata per questa procedura va dai 55 ai 74 anni, periodo in cui il rischio di sviluppare un tumore al polmone aumenta significativamente.
È molto importante sottolineare che lo screening sistematico con la TAC spirale va effettuato con regolarità, almeno una volta l’anno, per monitorare eventuali modifiche o comparsa di noduli polmonari di natura sospetta. L’individuazione precoce consente interventi chirurgici meno invasivi e trattamenti efficaci, migliorando nettamente la prognosi e la qualità della vita dei pazienti.
Screening e nuovi Lea: una proposta fondamentale per la salute pubblica
Il tumore al polmone si conferma quindi come una malattia per cui la prevenzione secondaria, attraverso lo screening, è fondamentale. In Italia, tuttavia, la TAC spirale non è ancora inserita nei Lea (Livelli Essenziali di Assistenza), il che limita l’accesso a questa diagnosi precoce a una larga fetta della popolazione a rischio.
Gli oncologi, riuniti sotto l’egida di AIOM, stanno spingendo affinché sia riconosciuta l’importanza dello screening come parte integrante delle cure oncologiche di base. Questa inclusione non solo renderebbe più facile la diffusione e l’accesso all’esame, ma porterebbe a una maggiore sensibilizzazione sull’importanza del controllo regolare per chi è a rischio.
L’impatto della diagnosi precoce sul trattamento del tumore al polmone
Scoprire il tumore al polmone nelle sue fasi iniziali influisce profondamente sulle possibilità terapeutiche. Oggetti della diagnosi precoce, quei piccoli noduli possono essere rimossi chirurgicamente o trattati con terapie meno aggressive, evitando così trattamenti più invasivi come chemioterapia intensiva o radioterapia estensiva.
Gli studi dimostrano che la mortalità per tumore al polmone si riduce quando la malattia viene diagnosticata tempestivamente, e questo rappresenta un obiettivo fondamentale per migliorare la sopravvivenza complessiva dei pazienti. Il controllo mediante TAC spirale annuale nella popolazione a rischio si configura quindi come un passo avanti necessario, non solo per migliorare la prognosi individuale, ma anche per alleggerire il carico assistenziale a lungo termine per il sistema sanitario.
Promuovere una cultura della prevenzione tra i forti fumatori
Oltre allo screening, un altro aspetto imprescindibile per la lotta contro il tumore al polmone riguarda la prevenzione primaria: ridurre il consumo di tabacco è l’intervento più efficace per abbattere i casi di tumore. Tuttavia, riconoscendo che molti soggetti hanno una lunga storia di fumo e rischiano ancora, è cruciale promuovere una cultura della prevenzione anche attraverso programmi di informazione accurati sul rischio associato e sull’importanza del controllo periodico con la TAC spirale.
In conclusione, combattere il tumore al polmone significa agire su più fronti: dalla prevenzione primaria, con la riduzione del fumo, a una diagnosi precoce attraverso programmi di screening mirati ed efficaci. Il coinvolgimento delle istituzioni e l’inclusione della TAC spirale nei nuovi Lea rappresentano un passaggio decisivo per salvare vite e costruire una risposta sanitaria sempre più efficace.




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