Un bavaglio alla sanità Usa, descrivono così le agenzie di stampa l’iniziativa dell’amministrazione Trump che ha incaricato le agenzie della Sanità di sospendere tutte le comunicazioni esterne, come avvisi sanitari, rapporti scientifici settimanali, aggiornamenti ai siti web e post sui social media. Secondo quanto riportato dall’ANSA la notizia sarebbe stata rivelata da funzionari ed ex funzionari al Washington Post.
Una linea ancora poco chiara
“All’indomani dell’insediamento del nuovo presidente, al personale delle agenzie sotto il Dipartimento della salute (inclusa la Food and Drug Administration, i Cdc e gli Istituti di sanità) – si legge – è stata inviata una comunicazione interna con le nuove direttive. Lo stop alle comunicazioni riguarda i rapporti scientifici; gli avvisi inviati ai medici sulle allerte sanitarie e i dati sulla salute pubblica del Centro nazionale per le statistiche sanitarie. Non è chiaro se le linee guida toccheranno anche le comunicazioni più urgenti, come quelle riguardanti le epidemie di malattie di origine alimentare, le approvazioni di farmaci e i nuovi casi di influenza aviaria.
Il ritiro dall’OMS
Come è logico che sia, in questa fase c’è grande attenzione alle politiche messe in campo dall’amministrazione Trump. Tra i primi atti del presidente degli Stati Uniti c’è anche la firma davanti ai cronisti nello Studio Ovale dell’ordine esecutivo che sancisce il ritiro dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità (Oms). Il testo dell’ordine cita “la cattiva gestione della pandemia di Covid-19 sorta da Wuhan, Cina, e altre crisi sanitarie globali”, nonché “la mancata adozione di riforme urgenti e l’incapacità di dimostrare indipendenza da influenze politiche inopportune di Stati membri”. L’Oms viene inoltre accusata di “continuare a chiedere pagamenti ingiustamente onerosi” agli Stati Uniti.
Trump e le esternazioni durante il Covid
Proprio sul covid, sono ancora vivi i ricordi delle idee espresse da Trump nel pieno della pandemia. Nel 2020 arrivò a suggerire, chiarendo poi che si trattava di una proposta sarcastica, di iniettare dosi di disinfettante nei pazienti per uccidere il nemico invisibile e ripulire i polmoni dal virus. Dichiarazioni che furono inizialmente prese sul serio e che per questo crearono sconcerto tra i medici e le stesse aziende di prodotti antisettici ed antibatterici, quelli usati per sterilizzare le superfici di casa o i ferri in ospedale. Non certo l’unica esternazione sopra le righe del tycoon che oggi, tornato a guidare la più grande democrazia del mondo, sta già sorprendendo il mondo intero.
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