Chi soffre di depressione o ha una grave sofferenza psichica rischia di vedersi ritirata la patente se sottoposto ad un normale controllo in strada. Il motivo di questo rischio, francamente assurdo, è legato al fatto che alcuni pazienti in cura per la salute mentale assumono, sotto prescrizione e indicazione di uno specialista, farmaci le cui sostanze sono assimilate alla droga dal Codice della Strada. A sollevare il problema è stata la Società Italiana di Psichiatria all’indomani dell’approvazione della recente riforma del Codice della Strada, che introduce la tolleranza zero per chi utilizza sostanze stupefacenti. Per gli psichiatri, occorre che ministri competenti convochino urgentemente il tavolo tecnico che ha prodotto questa riforma e ascoltino gli esperti.
Psicofarmaci e test antidroga
Oggi, chi viene fermato da polizia o altre forze dell’ordine potrà quindi essere sottoposto ad un test salivare antidroga. Il tampone, posto sotto la lingua per diversi secondi, rileva la presenza di sostanze stupefacenti, tra cui cocaina, anfetamine, oppioidi e anche THC. Ma gli psichiatri avvertono: antidepressivi, ipnoinducenti, ansiolitici e tutte le principali terapie per pazienti con malattia mentale non possono essere considerate dal nuovo codice della strada alla stregua di sostanze stupefacenti.
Il rischio per l’adesione alle cure
La paura dei medici è che, visto il pericolo di vedersi togliere la patente, molti pazienti sospendano le terapie. Lo dice chiaramente il comitato esecutivo della Società Italiana di Psichiatria, con la presidente, Liliana Dell’Osso: “Siamo preoccupati per l’adesione alle cure e vogliamo evitare un’ennesima discriminazione verso le persone che soffrono di patologia mentale.
Le cure psichiatriche non possono essere assimilate alle droghe – prosegue- perché, a differenza di queste ultime, vengono assunte dietro prescrizione dello specialista il quale, tra gli altri, ha il compito di adattare la posologia al fine di ottimizzare il rapporto efficacia/effetti sedativi. Questo provvedimento di riforma del codice della strada, rischia, di ingenerare confusioni pericolosissime per i milioni di italiani in cura con trattamenti psicofarmacologici. Sono dunque necessari immediati chiarimenti”.
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