Con l’arrivo dell’estate, crescono le ricerche su come perdere peso in fretta. Quella di eliminare i carboidrati per dimagrire, resta ancora una tendenza dura a morire. Eppure i carboidrati non sono i responsabili diretti dell’aumento di peso. A far ingrassare è il bilancio calorico positivo, ovvero un’assunzione maggiore di calorie rispetto a quelle consumate. I carboidrati forniscono energia fondamentale per cervello e muscoli. Dovrebbero costituire tra il 45% e il 60% delle calorie giornaliere, come raccomandato dalla linee guida internazionali. Evitarli può creare più problemi che benefici.
Cosa succede se si eliminano dalla dieta
Secondo le evidenze scientifiche, eliminare i carboidrati per lunghi periodi può portare a:
- spossatezza e difficoltà di concentrazione;
- carenze nutrizionali
- rallentamento del metabolismo;
- maggiore rischio di abbuffate (effetto yo-yo);
- perdita di massa muscolare in caso di dieta drastica.
Le diete low carb possono dare un dimagrimento iniziale veloce, ma spesso si tratta di perdita di acqua e massa muscolare, non di grasso corporeo. Vanno preferiti cereali integrali e legumi (ricchi di fibre e vitamine), invece gli zuccheri aggiunti devono restare sotto il 10% delle calorie totali.
A confermare l’innocenza dei carboidrati è anche la dieta mediterranea, patrimonio UNESCO e modello di longevità. Pane, pasta, legumi e cereali integrali sono al centro di uno stile alimentare equilibrato e sostenibile. A fare la differenza è la qualità.
Come è nata l’idea che facciano ingrassare
Questa credenza ha radici negli anni ’70-’80, quando negli Stati Uniti esplose l’epidemia di obesità. In quegli anni, le linee guida nutrizionali iniziarono a promuovere una dieta “low fat” (a basso contenuto di grassi), e l’industria alimentare rispose con una valanga di prodotti “light” e “senza grassi”, compensando però con quantità elevate di zuccheri e amidi raffinati.
Parallelamente, alcuni autori – come Robert Atkins negli anni ’90 – diffusero diete “low carb” molto popolari, sostenendo che fosse l’insulina stimolata dai carboidrati a causare l’aumento di peso. La semplificazione di questi concetti, amplificata da media e marketing, ha portato a una demonizzazione generalizzata dei carboidrati, senza distinguere tra zuccheri semplici e carboidrati complessi.
Ma le evidenze scientifiche successive hanno smontato questa tesi: non sono i carboidrati il problema, bensì:
- la qualità (raffinati vs integrali)
- la quantità
- il contesto metabolico della persona (sedentarietà, abitudini, patologie).
Il ruolo dei carboidrati nello sport e nella vita quotidiana
Eliminare i carboidrati è controproducente anche per chi fa sport o vuole tonificare il corpo in vista dell’estate. Sono il carburante principale per i muscoli: senza di essi l’allenamento risulta meno efficace e si rischia un calo delle prestazioni.
Il consiglio degli esperti è quello di non eliminarli, ma bilanciarli, privilegiando fonti integrali e naturali, sempre tenendo conto del proprio fabbisogno calorico.
Cosa sono i carboidrati
Sono uno dei tre macronutrienti principali, insieme a proteine e grassi. Si dividono in due gruppi:
• Carboidrati complessi: pane, pasta, riso, patate, cereali, legumi. Rilasciano energia lentamente, favoriscono sazietà.
• Zuccheri semplici: presenti in frutta, latte, miele, ma anche in dolci e bevande zuccherate. Si assorbono più velocemente.
Frutta e latte contengono zuccheri semplici naturali, che non vanno confusi con gli zuccheri aggiunti presenti nei prodotti industriali. La frutta non va eliminata, è parte di una dieta sana, raccomandata dalla comunità scientifica.
Quali scegliere
• pasta e pane integrali
• avena, farro, orzo
• legumi
• frutta e verdura
Quali limitare:
• zuccheri semplici
• dolci industriali
• bevande zuccherate
• pane bianco, riso brillato
Questi ultimi provocano un rapido aumento della glicemia e, se consumati in eccesso, possono favorire l’accumulo di grasso. In conclusione, eliminare tutti i carboidrati con diete ‘fai da te’ è controproducente, meglio limitare i prodotti industriali.