Ma è proprio vero che il morbillo sta tornando ad essere un problema? I dati del bollettino periodico Morbillo & Rosolia News di gennaio, curato dalla sorveglianza epidemiologica nazionale del morbillo e della rosolia, ci dicono di sì. Ed è incredibile, visto che si tratta di una malattia per la quale esiste un vaccino efficace e sicuro. Ma, del resto, queste sono le stranezze tipiche di un’era nella quale l’iperconnessione genera anche la diffusione incontrollata di fake news e sospetti complotto (tema che vede nei vaccini i primi colpevoli).
La percentuale dei contagi
Vediamo allora i dati: nel nel 2024, in Italia, sono stati segnalati 1.045 casi di morbillo (il 90% è tra i non vaccinati), di cui 53 solo a novembre, dato in aumento rispetto al mese precedente. Circa un terzo dei casi (34,6%) ha riportato almeno una complicanza dall’infezione e in quasi un caso su 2 (49,5%) è stato necessario il ricovero. Il problema non riguarda solo l’Italia, visto che lo stesso trend è stato registrato in tutta Europa e segnalato più volte dall’Ecdc
Una malattia ancora pericolosa
Qualcuno penserà: “è solo un po’ di morbillo”. Ma non sempre è così. Il morbillo è infatti potenzialmente pericoloso, soprattutto per i più piccoli, ma anche per gli adulti. Circa un terzo dei casi ha riportato almeno una complicanza, come epatite o aumento delle transaminasi e polmonite. C’è stato anche un caso di encefalite in un giovane adulto non vaccinato. Per il 49,5% dei casi è stato necessario un ricovero ospedaliero e per un ulteriore 18,8% almeno una visita in pronto soccorso
La diffusione del morbillo in Italia
Volendo stilare la cartina geografica della diffusione delle infezioni di morbillo nel 2024 si segnano in rosso ben 18 regioni, di cui otto (Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Sicilia, Campania, Toscana, Abruzzo, Liguria) hanno segnalato complessivamente l’85,1% dei casi (889 su 1.045). L’incidenza più elevata è stata osservata a Bolzano (67 casi per milione abitanti) seguita dalla Sicilia, dall’Abruzzo, dal Lazio, dall’Emilia-Romagna e dalla Liguria. A livello nazionale.
L’età media dei casi segnalati è di 30 anni; oltre la metà dei casi (51,7%) ha un’età tra 15 e 39 anni e il 23,7% ha più di 40 anni. Tuttavia, l’incidenza più elevata è stata osservata nella fascia 0-4 anni (79 casi per milione). Sono stati segnalati 50 casi in bambini con meno di un anno di età (126,9 casi per milione).
Attenzione ai sintomi
I dati della diffusione del morbillo riflettono la caratteristica di questa malattia, che è molto contagiosa. Ma quali sono i sintomi ai quali si deve prestare attenzione? I sintomi cambiano a seconda delle fasi di sviluppo della malattia e comprendono manifestazioni respiratorie, febbre e un’eruzione cutanea caratteristica.
La fase iniziale
Nella fase iniziale (incubazione e sintomi precoci) che dura generalmente dai 7 ai 14 giorni i sintomi sono molto simili a quelli di una banale influenza. Quindi, febbre alta (anche più di 38,5), un malessere generale con stanchezza, irritabilità e perdita di appetito. Sintomi respiratori, con tosse secca persistente, congestione nasale e naso che cola. Congiuntivite, con l’arrossamento, gonfiore degli occhi e sensibilità alla luce anche le cosiddette macchie di Koplik: piccoli puntini bianchi o blu-grigi con un alone rosso, che compaiono all’interno della bocca, sulle guance, vicino ai molari. Questo è un segno distintivo del morbillo.
La fase esantematica (eruzione cutanea)
Nel volgere di 3 o 4 giorni dai sintomi iniziali si passa a quella che in medicina viene definita fase esantematica, con un’eruzione cutanea (esantema). Inizia tipicamente sul viso (attorno all’attaccatura dei capelli) e dietro le orecchie, per poi diffondersi al tronco, braccia, gambe e piedi. L’eruzione consiste in macchie rosse e piccole papule che possono unirsi formando grandi chiazze, può durare circa 5 o 6 giorni e successivamente tende a sbiadire seguendo l’ordine di apparizione. Di solito c’è anche una febbre persistente, che può diventare più intensa durante la comparsa dell’eruzione.
Sintomi associati
- Diarrea: Comune nei bambini.
- Vomito e dolore addominale: In alcuni casi.
- Infiammazione delle vie respiratorie inferiori: Bronchite o polmonite nei casi più gravi.
Fase di recupero
Dopo che l’esantema scompare, si ha un primo miglioramento. Tuttavia, potrebbe esserci:
- Desquamazione della pelle (leggera).
- Persistente sensazione di debolezza.
Il problema è che in vari casi possono essere delle complicazioni, il morbillo può portare infatti a problemi anche gravi, come otite media, polmonite, encefalite (infezione del cervello) e sindrome di panencefalite subacuta sclerosante (rara ma grave complicanza a lungo termine). Un rischio inutile, visto che ormai da tempo esiste il vaccino MPR (morbillo-parotite-rosolia), raccomandato a partire dai 12-15 mesi di età.
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