Il tumore del polmone è una delle principali cause di morte oncologica in Italia. Ogni anno sono oltre 44 mila le nuove diagnosi e circa 36 mila i decessi. La diagnosi arriva spesso troppo tardi. Nel 70% dei casi, i pazienti si presentano con il tumore in fase avanzata, quindi non operabile, e la sopravvivenza globale a 5 anni non supera il 16%.
Oggi gli screening mirati con TC torace a basso dosaggio nei forti fumatori si sono dimostrati in grado di ridurre la mortalità del 25%, con sopravvivenze fino al 90% nei casi diagnosticati precocemente. Eppure in Italia lo screening non è ancora inserito nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), è attivo un progetto nazionale (RISP), ma in soli 18 centri.
Alla luce di questi dati, l’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini ha realizzato un’iniziativa per la diagnosi precoce, basata sull’accesso volontario, rivolto alla popolazione a rischio. Oggi ha già mostrato risultati significativi e una risposta molto positiva da parte della popolazione. Il progetto avviato sei mesi fa presso il San Camillo e rivolto alla fascia di popolazione più a rischio – i forti fumatori over 55 – ha consentito l’identificazione di neoplasie in fase iniziale in diversi pazienti, successivamente sottoposti con successo a trattamento chirurgico radicale.
Diagnosi precoce del tumore al polmone: i numeri del progetto
Complessivamente 1.460 cittadini hanno compilato il questionario online – basato su criteri internazionali che valutano età e abitudine tabagica – disponibile sul sito dell’Azienda. Di questi 845 soggetti, il 58%, sono risultati idonei al programma e 440 hanno già effettuato la visita pneumologica (circa 70 al mese, svolte su base volontaria dal personale sanitario), i rimanenti verranno visitati a breve.
Sono state eseguite 308 TC torace a basso dosaggio (oltre 50 al mese), tutte valutate nell’ambito del team multidisciplinare coordinato dal prof. Cardillo. Al momento 11 pazienti hanno ricevuto indicazione chirurgica, 5 sono stati già operati, tutti con tecnica mini-invasiva. Di questi, quattro avevano un tumore polmonare in fase iniziale, di cui uno in stadio preinvasivo (con sopravvivenza post-operatoria a 5 anni del 99%), e gli altri 3 in stadio I, con un tasso di sopravvivenza media a 5 anni dell’85%. In altri tre pazienti sono stati riscontrati tumori sincroni (due renali, uno mammario) e un ulteriore paziente sarà sottoposto a intervento per timoma, il tumore del timo.
La presentazione al San Camillo Forlanini di Roma
I risultati del programma di Diagnosi precoce del tumore al polmone sono stati presentati ieri, presso l’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini, durante l’incontro “Lung Cancer Screening European Expert Summit – L’implementazione della diagnosi precoce e dello screening in Europa: il progetto del San Camillo Forlanini”.
La conferenza, organizzata e presieduta da Prof. Giuseppe Cardillo, direttore UOC Chirurgia Toracica dell’Azienda, ha visto la partecipazione di esperti nazionali e internazionali nel settore, oltre a rappresentanti di associazioni di pazienti e istituzioni sanitarie.
Un percorso semplice e accessibile per i forti fumatori
«Il progetto nasce dalla volontà del team multidisciplinare che ogni giorno affronta, purtroppo troppo spesso in fase avanzata, il tumore polmonare – ha spiegato il Prof. Giuseppe Cardillo, coordinatore dell’iniziativa –. Il nostro obiettivo è cambiare paradigma: offrire ai forti fumatori una reale opportunità di diagnosi precoce».
«I cittadini a rischio – ha continuato il Prof. Cardillo, past president della Società Italiana di Endoscopia Toracica e docente presso l’Università Unicamillus – possono accedere facilmente al progetto compilando un questionario online. I soggetti idonei ricevono automaticamente un appuntamento per la visita pneumologica, durante la quale vengono valutati tutti i fattori di rischio e prescritta la TC torace a basso dosaggio».
«Nel nostro percorso – ha spiegato la dr.ssa Serena Ricciardi, dirigente medico della UOS Pneumologia Oncologica – valutiamo in modo completo la storia clinica e tabagica dei partecipanti, offrendo anche supporto per il trattamento del fumo».
«È infatti prevista – ha aggiunto la dr.ssa Stefania Greco, anch’essa dirigente della Pneumologia Oncologica – l’opportunità di accedere anche ai programmi di prevenzione primaria con supporto antitabagico».
La dr.ssa Teresa Pasquariello, dirigente medico della UOC Radiologia, ha evidenziato come «le TC torace vengano eseguite con bassissime dosi di radiazioni, grazie all’impegno dei radiologi e dei fisici sanitari della nostra Azienda, garantendo sicurezza ed efficacia».
«Nei casi di noduli molto piccoli e non palpabili – ha concluso la dr.ssa Sara Ricciardi, chirurgo toracico del San Camillo – è fondamentale un approccio integrato: collaboriamo con i medici nucleari e la radiologia interventistica per eseguire localizzazioni pre-operatorie con coloranti vitali e traccianti radioattivi, così da garantire resezioni complete e minimamente invasive».
«La diagnosi precoce, come quella del tumore al polmone, diventa simbolo di un modello virtuoso di sanità pubblica, orientato alla prevenzione, all’equità, alla responsabilità collettiva – ha sottolineato Angelo Aliquò, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini -. Garantire cure a tutti, indipendentemente dal reddito, dal luogo di nascita, dal livello di istruzione, è un principio che ci distingue, che affonda le sue radici nella Costituzione e che oggi va difeso con lucidità e determinazione. Agli amministratori della sanità spetta la responsabilità di rendere efficienti i processi, di innovare, di valorizzare le competenze, ma spetta a tutti noi, come comunità, difendere con forza il principio che la salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale».