Lo studio
Questa nuova evidenza emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Human Reproduction e condotto su quasi 80.000 uomini seguiti per 50 anni. Dati alla mano, è emerso che gli uomini che hanno oltre 120 milioni di spermatozoi con una buona motilità hanno anche un’aspettativa di vita maggiore di 2 o 3 anni rispetto agli uomini con un numero totale di spermatozoi mobili compreso tra 0 e 5 milioni.
Indicatori di rischio
I ricercatori hanno analizzato i dati di 78.284 uomini che, tra il 1965 e il 2015, si sono sottoposti alla valutazione della qualità dello sperma. In termini assoluti, gli uomini con una conta totale superiore a 120 milioni hanno vissuto 2,7 anni in più rispetto a quelli con una conta motoria totale compresa tra 0 e 5 milioni. L’idea che emerge è che la scarsa qualità dello sperma può essere un indicatore di altri fattori sottostanti che influenzano sia la fertilità, sia la salute generale. Questo potrebbe avere il potenziale per rilevare problemi di salute nel momento in cui gli uomini si sottopongono a un’indagine sulla qualità dello sperma.
Le cause dell’infertilità maschile
Proviamo allora a fare chiarezza sull’infertilità maschile. Il primo dato interessante è che circa il 7–10% degli uomini presenta anomalie nella produzione, nella qualità o nella funzionalità degli spermatozoi, rendendo difficile o impossibile il concepimento senza l’intervento di tecniche di procreazione medicalmente assistita
Cause e fattori di rischio
Le cause dell’infertilità maschile possono essere classificate in diverse categorie, ognuna delle quali interessa specifici aspetti del sistema riproduttivo:
Esistono delle cause pre-testicolari. Queste condizioni riguardano principalmente i disturbi ormonali e l’attività dell’asse ipotalamo-ipofisario:
- Disordini Endocrini e Ipogonadismo: Un’alterazione della secrezione di ormoni come FSH, LH e testosterone può compromettere la spermatogenesi. Ad esempio, l’ipogonadismo ipogonadotropo, che può derivare da patologie dell’ipotalamo o dell’ipofisi, incide negativamente sulla produzione degli spermatozoi.
- Anomalie Congenite: Condizioni come il criptorchidismo, dove i testicoli non discendono correttamente, possono influenzare lo sviluppo della spermatogenesi.
- Varicocele: Il rigonfiamento delle vene nel plesso pampiniforme aumenta la temperatura locale, con conseguente diminuzione della qualità dello sperma.
- Infezioni e Infiammazioni: Infezioni degli organi riproduttivi o epididimite possono alterare la funzionalità dei testicoli e compromettere la produzione spermatica
- Ostruzioni dei Dotti Eiaculatori: Condizioni come l’eiaculazione retrograda o ostruzioni dovute a infezioni e interventi chirurgici possono impedire agli spermatozoi di raggiungere l’ovulo.
- Difetti Anomali del Sistema Genito-urinario: Malformazioni congenite o lesioni dovute a traumi possono ostacolare il corretto passaggio degli spermatozoi.
Fattori ambientali
Molti studi hanno evidenziato come l’ambiente in cui viviamo e le abitudini quotidiane abbiano un impatto rilevante sulla fertilità maschile. Ci sono quelli che normalmente vengono definiti interferenti endocrini: sostanze presenti in prodotti di uso quotidiano, come cosmetici, pesticidi, imballaggi in plastica e metallo, possono contenere perturbatori endocrini. Questi composti interferiscono con la produzione di testosterone e la spermatogenesi, contribuendo alla riduzione della conta e della motilità degli spermatozoi
Stili di vita e cause genetiche
Abitudini come il fumo, l’eccessivo consumo di alcol, l’uso di droghe, una dieta scorretta e l’adozione di indumenti troppo stretti possono influire negativamente sulla salute riproduttiva. Anche lo stress e l’esposizione a fonti di calore (come l’uso prolungato di saune o bagni turchi) sono fattori che alterano la funzionalità testicolare. Un ruolo importante nell’infertilità maschile è svolto dalle alterazioni genetiche:
- Microdelezioni del Cromosoma Y: Le delezioni nelle regioni AZF (AZFa, AZFb, AZFc) del cromosoma Y sono tra le cause genetiche più frequenti e determinano, in molti casi, oligo- o azoospermia.
- Sindrome di Klinefelter: Caratterizzata dalla presenza di un cromosoma X in più (47,XXY), questa sindrome è associata a un’alterata spermatogenesi e, spesso, a infertilità marcata.
- Altre anomalie cromosomiche: Traslocazioni o microdelezioni possono compromettere la produzione e la qualità degli spermatozoi, rendendo difficile il concepimento
Diagnosi e approcci terapeutici
Per una corretta valutazione della fertilità maschile, è fondamentale un approccio multidisciplinare che prevede:
- Spermiogramma: Analisi essenziale per valutare il numero, la motilità e la morfologia degli spermatozoi.
- Esami ormonali: Dosaggio di FSH, LH e testosterone per identificare eventuali disfunzioni ormonali.
- Ecografia scrotale: Utilizzata per rilevare la presenza di varicocele o altre anomalie testicolari.
- Approcci genetici: Studi cromosomici e la ricerca di microdelezioni del cromosoma Y possono identificare cause genetiche dell’infertilità.