Screening diabete tipo 1: verso estensione in tutte le regioni
Il diabete di tipo 1 è una patologia cronica che colpisce ogni anno migliaia di bambini e ragazzi. In Italia è terminata la fase pilota del programma di screening nazionale, previsto dalla Legge 130/2023 e avviato nel 2024. Oltre 5.000 bambini sono stati esaminati in quattro regioni italiane (Lombardia, Marche, Campania e Sardegna), segnando un passo decisivo nella diagnosi precoce. I primi risultati indicano una netta riduzione dei casi di chetoacidosi diabetica alla diagnosi, la complicanza più grave e potenzialmente letale del diabete tipo 1.
Screening diabete 1 su larga scala
“I risultati del progetto ‘D1Ce Screen’ hanno dimostrato la fattibilità di uno screening su larga scala del diabete tipo 1 e della celiachia e rappresentano un’occasione preziosa per dare nuovo slancio al percorso di implementazione della Legge 130/2023. Ora serve accelerare sui decreti attuativi che permetteranno di applicare la normativa in tutto il Paese, estendendo gli screening a livello nazionale”. Così Nicola Zeni, presidente della Fondazione Italiana Diabete (FID), è intervenuto al convegno promosso oggi dall’Istituto Superiore di Sanità durante il quale sono stati presentati i risultati di “D1Ce Screen”.
Lo studio ha sottoposto i bambini partecipanti volontari a ricerca degli anticorpi specifici per diabete 1 e celiachia ed è stato condotto dall’ISS, in convenzione con il Ministero della Salute e implementato da uno “steering commitee” che comprende, oltre ad ISS, la SIEDP (Società Italiana Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica), la FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) e FID (Fondazione Italiana Diabete). L’obiettivo del D1Ce Screen era evidenziare la sostenibilità da parte del Servizio Sanitario Nazionale, le potenzialità, le criticità organizzative e i costi-benefici di un potenziale screening su scala nazionale delle due patologie, così come previsto dalla Legge 130/2023.
“D1Ce – prosegue Zeni – ha confermato anche l’accettabilità degli screening da parte delle famiglie, così come lo studio UNISCREEN, sostenuto da FID e operato direttamente dalla Fondazione e dai volontari e i cui primi risultati sono da poco stati pubblicati su Frontiers in Public Health. Curare definitivamente il diabete di tipo 1 è l’obiettivo principale della nostra Fondazione.
Per questo, tra gli altri, abbiamo finanziato UNISCREEN, coordinato dall’IRCCS San Raffaele, che ha previsto in una cittadina del milanese, uno screening di popolazione del diabete di tipo 1 e della celiachia, oltreché di altre malattie croniche cardiovascolari. Il lavoro, che ha fatto da apripista all’applicazione della Legge 130, ha evidenziato come in quasi il 50% dei soggetti un’unica puntura del dito fosse stata sufficiente per eseguire tutte le misurazioni oggetto dello studio e come oltre il 90% dei partecipanti avesse considerato il prelievo capillare semplice e pratico”.
“Sia D1Ce sia UNISCREEN hanno dimostrato come gli screening siano sostenibili e ben tollerati dalla popolazione. Adesso bisogna portarli al più presto in tutte le Regioni italiane. Il nostro impegno per raggiungere questo obiettivo è iniziato nel 2021, quando abbiamo dato impulso al percorso parlamentare culminato con la Legge 130/2023.
Ne abbiamo sostenuto l’iter approvativo e oggi continuiamo a vigilare affinché diventi realtà, scongiurando che i bambini italiani destinati ad avere il diabete di tipo 1, sviluppino i sintomi più pericolosi della malattia, come la chetoacidosi, che può essere letale. Inoltre, ci auguriamo che la possibilità di monitorare questi bambini, come mai fatto finora, apra nuovi orizzonti verso una maggiore comprensione delle cause della malattia e verso terapie sempre più efficaci”, conclude Zeni.