Industria farmaceutica: nel settore le donne hanno sfondato il soffitto di cristallo
L’ottava edizione della giornata che Farmindustria dedica ogni anno alle donne torna al tema iniziale: la medicina di genere. “Abbiamo fatto un percorso molto articolato perché abbiamo parlato della donna da tanti punti di vista, partendo dalla nostra esperienza concreta del settore farmaceutico dove le donne hanno sfondato il soffitto di cristallo e hanno raggiunto la parità dal punto di vista quantitativo ma soprattutto qualitativo”. Lo ha messo in evidenza Enrica Giorgetti, Direttore Generale di Farmindustria, a margine del convegno “La Scienza per la differenza. La via multidisciplinare alla medicina di genere”, tenutosi a Roma con il patrocinio della Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità.
“Abbiamo parlato del nostro sistema di welfare e dell’organizzazione del lavoro proprio in funzione della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, della natalità e della crisi demografica, collegata anche ai maschi. Non parliamo solo di donne, ma di tutto quello che impatta sulle donne. Quest’anno – ha detto – torniamo su un tema che è stato il primo a cui ci siamo dedicati dieci anni fa, che è quello della medicina di genere, il più proprio del nostro settore, per vedere cosa è successo in dieci anni.
In dieci anni c’è stato un salto tecnologico straordinario, oggi sentiamo parlare di digital therapeutics, di dati, di intelligenza artificiale, che dieci anni fa erano soltanto parole. C’è stata un’evoluzione straordinaria. Quindi noi vogliamo capire che cosa è successo e com’è migliorata la ricerca sulla medicina di genere perché pensiamo che dobbiamo parlare delle differenze per poter raggiungere la parità sostanziale. Questo è il senso di questi incontri”, ha concluso Giorgetti.
I farmaci in sviluppo per le donne
Sono 1.200, secondo l’OMS, i farmaci in sviluppo clinico nel mondo per le donne: 95 per patologie ginecologiche, 190 per tumore all’utero, 83 per tumore alle tube di Falloppio, 558 per tumore al seno, 251 per tumore alle ovaie, 22 per condizioni legate a gravidanza e parto. “Un risultato che vede le imprese farmaceutiche in prima linea, con una Ricerca globale condotta sempre più in partnership con soggetti pubblici e privati: start-up, PMI, università, istituti di ricerca e di alta tecnologia.” Lo ha sottolineato Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria.
“L’impegno dell’industria farmaceutica nella medicina genere-specifica – ha proseguito Cattani – è crescente. Le imprese auspicano un maggior numero di donne arruolate negli studi per ridurre il gap che oggi esiste.
In Italia malgrado 9 studi clinici su 10 siano aperti sia a uomini sia a donne, in alcune aree terapeutiche la presenza femminile è significativamente inferiore a quella maschile.
Per facilitare la partecipazione delle donne andrebbero implementati il più possibile strumenti come gli studi clinici decentralizzati (DCT) che permettono di prendere parte alle sperimentazioni restando a casa, grazie a servizi come la consegna e la somministrazione del farmaco a domicilio, il telemonitoraggio da remoto dei parametri, le televisite di controllo, che riducono gli spostamenti verso i centri.”
L’intelligenza artificiale nella ricerca
“Intelligenza Artificiale (IA), sviluppo tecnologico, digitalizzazione dei dati sanitari – ha spiegato Cattani – hanno permesso di migliorare la diagnosi, il trattamento, la personalizzazione della Ricerca, anche nella medicina genere-specifica. Aiutando a comprendere sempre più e meglio le diversità che esistono nelle risposte ai trattamenti. Farmaci e vaccini infatti hanno efficacia e reazioni diverse su uomini e donne, fin dalla nascita.
L’Intelligenza Artificiale in particolare ha un impatto rivoluzionario a livello globale. Si aprono così ampi scenari ricchi di incredibili opportunità nella Ricerca e nelle cure. Il momento di accelerare nell’adozione dell’IA è ora. Intelligenza artificiale che ha fatto registrare una crescita del 400% sull’identificazione di molecole in sviluppo tra il 2020 e il 2023 e un tasso di successo di quelle nella prima fase di sperimentazione clinica tra l’80 e il 90%. E che riduce del 40% i tempi di ricerca preclinica. Oggi gli investimenti nel mondo in nuovi progetti di R&S con l’IA sono di 13 miliardi di euro. Quindi con l’Intelligenza Artificiale risultati più veloci e più precisi permetteranno anche un incremento di trattamenti personalizzati.
L’evento di oggi ha l’obiettivo di rafforzare la collaborazione virtuosa tra Istituzioni, università, ricerca e industria su un argomento davvero importante. Una sinergia, con l’impegno straordinario di tutti gli attori della Salute, che negli anni ha contribuito ad accrescere la sensibilità sulla medicina genere-specifica, riconosciuta poi da una legge del 2018 e da una recente dichiarazione del Comitato Nazionale di Bioetica.
Si può fare ancora tanto. A partire dalla promozione di una maggiore trasversalità e multidisciplinarietà nella formazione dei professionisti della salute, nello sviluppo delle competenze necessarie, nella ricerca scientifica e nell’uso efficace delle tecnologie digitali. Insieme si possono raggiungere traguardi incredibili”, ha concluso Cattani.