Celiachia: 600 mila italiani colpiti. Settimana Nazionale con screening gratis ed eventi
È iniziata sabato 10 maggio la Settimana Nazionale della Celiachia, organizzata dall’Associazione Italiana Celiachia (AIC). Un’intera settimana, fino al 18 maggio, dedicata a informare, sensibilizzare e promuovere la diagnosi precoce di una patologia autoimmune cronica che in Italia riguarda circa 600mila persone, tra adulti e bambini.
Secondo la relazione annuale al Parlamento del 2023, diffusa dal Ministero della Salute, le diagnosi confermate sono 265.102 (nel 2022). La maggior parte dei casi si concentra tra i 18 e i 59 anni. Le donne rappresentano il 70% del totale. Il rapporto medio è di due donne celiache per ogni uomo, con una prevalenza ancora più marcata in alcune regioni: in Basilicata, Molise e Sardegna il rapporto sale a tre a uno. La Lombardia è la regione con il maggior numero di persone celiache: 49.278, pari al 18,6% del totale nazionale.
Ma i dati ufficiali non bastano a raccontare l’estensione reale della malattia. La celiachia colpisce circa l’1% della popolazione italiana, secondo le stime ufficiali. Questo significa che oltre 400mila persone, oggi, vivono con una forma non ancora diagnosticata. Da qui l’urgenza di iniziative di informazione e sensibilizzazione come la Settimana Nazionale, ma anche la Giornata Mondiale della Celiachia del 16 maggio, che si inserisce nel calendario come evento centrale della campagna.
Cos’è la celiachia
La celiachia è una malattia infiammatoria cronica dell’intestino tenue, scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti. Non si tratta di un’intolleranza né di una moda alimentare. Celiaci si nasce e l’unico trattamento efficace è la dieta rigorosamente priva di glutine. In assenza di diagnosi o in presenza di una dieta non adeguata, le complicanze possono essere gravi, anche irreversibili.
L’obiettivo dell’AIC è garantire diagnosi sempre più precoci. Questo permette di evitare danni intestinali, deficit nutrizionali e altre patologie autoimmuni che possono insorgere nei soggetti celiaci non diagnosticati. Le diagnosi ufficiali attualmente rappresentano il 45% del numero atteso, secondo i dati AIC.
Iniziative sul territorio: focus sui bambini e le famiglie
Durante la Settimana Nazionale sono previste consulenze mediche e nutrizionali gratuite, screening, incontri online e conferenze con dietisti, pediatri e nutrizionisti. I contenuti sono rivolti non solo alle persone celiache, ma anche ai familiari, agli insegnanti e ai pediatri, con l’obiettivo di aumentare la conoscenza della malattia nei contesti di vita quotidiana, in particolare quelli frequentati dai più piccoli.
Le iniziative sono promosse a livello regionale in collaborazione con le sedi territoriali dell’AIC. La partecipazione è gratuita, ma in molti casi è necessaria la prenotazione.
L’attenzione è rivolta anche alla diffusione di informazioni corrette per contrastare le fake news. Le principali riguardano il concetto che la celiachia sia una moda alimentare o che la dieta senza glutine faccia dimagrire. Tutte informazioni false, che contribuiscono a creare confusione e ritardi nella diagnosi.
Le diagnosi di celiachia sono in costante crescita dal 2007, ma restano ancora tanti i casi sommersi. La diagnosi precoce resta l’unica forma di prevenzione delle complicanze, anche gravissime, che la celiachia non diagnosticata può causare
In molte scuole si svolgeranno incontri informativi per insegnanti e genitori, con focus specifici sull’alimentazione dei bambini celiaci. Sono previsti anche laboratori pratici per imparare a gestire la dieta senza glutine. In alcuni comuni saranno offerti screening gratuiti per i bambini, in collaborazione con pediatri e medici di base.
Un problema diffuso, spesso sottovalutato
La celiachia rimane una delle malattie croniche più sottodiagnosticate in Italia. Il problema principale è rappresentato dalla varietà dei sintomi: in molti casi non si manifestano in modo evidente oppure sono attribuiti ad altre cause, come colon irritabile, stanchezza cronica, anemia o disturbi dermatologici.
Il test di riferimento è la ricerca degli anticorpi anti-transglutaminasi tissutale su sangue, seguito, in caso di positività, dalla biopsia intestinale.