Menopausa e cuore: 8 azioni per ridurre il rischio cardiovascolare
La salute del cuore riguarda tutti. Nel caso delle donne, spesso viene sottovalutata, non solo dalle pazienti, ma anche dalla medicina tradizionale e dalla ricerca clinica. Con l’arrivo della menopausa, il corpo femminile affronta un cambiamento che coinvolge il sistema ormonale, metabolico e vascolare. Aumentano i fattori di rischio cardiovascolare, per via del calo degli estrogeni, che fino a quel momento hanno agito come un meccanismo di protezione naturale. Questa trasformazione lascia spazio a condizioni che mettono sotto pressione l’apparato cardiocircolatorio. Tra queste: ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, insulino-resistenza, accumulo di grasso viscerale e aumento dei trigliceridi.
A mettere in luce i fattori che influenzano il rischio di patologie cardiovascolari, oggi prima causa di morte nelle donne, è la Rete Cardiologica IRCCS, che ha stilato le azioni concrete da adottare per contenere il rischio per cuore e vasi.
Secondo i dati del Centers for Disease Control and Prevention (CDC, maggio 2024), circa una donna su cinque in età fertile negli Stati Uniti è affetta da ipertensione. In Europa, le donne vivono mediamente più a lungo degli uomini: 84 anni contro 78,5 (dato Eurostat 2019). Questo dato demografico implica che il numero di donne esposte a rischio cardiovascolare nel periodo post-menopausa sia superiore, per durata e frequenza, rispetto agli uomini.
La ricerca cardiovascolare si è per decenni concentrata su campioni maschili. Oggi, però, linee guida aggiornate come quelle della European Society of Cardiology ribadiscono l’importanza di distinguere i sintomi e i percorsi diagnostici a seconda del genere.
Per rispondere a questa esigenza di prevenzione, la Rete Cardiologica IRCCS ha stilato 8 raccomandazioni per ridurre il rischio cardiovascolare, soprattutto nelle donne dopo i 50 anni.

Le 8 raccomandazioni per la salute del cuore
1. Monitorare la pressione arteriosa.
Tenere sotto controllo la pressione è essenziale. L’ipertensione è un fattore di rischio spesso silenzioso ma decisivo.
2. Non fumare.
Smettere o non iniziare a fumare riduce in modo significativo il rischio di patologie coronariche.
3. Controllare i lipidi nel sangue.
Colesterolo totale e LDL, insieme ai trigliceridi, vanno monitorati e corretti se elevati, anche tramite interventi farmacologici.
4. Praticare almeno 150 minuti di attività fisica a settimana.
Anche brevi “dosi” quotidiane di camminata, corsa leggera o esercizio aerobico producono benefici cardiovascolari evidenti.
5. Mantenere un peso corporeo sano.
In presenza di obesità o sovrappeso, ridurre il peso tramite alimentazione e movimento aiuta a ridurre ipertensione, glicemia e infiammazione sistemica.
6. Limitare il consumo di alcol.
L’alcol può alzare la pressione arteriosa e favorire l’aumento dei trigliceridi. È consigliabile limitarne l’assunzione.
7. Ridurre lo stress.
Tecniche di rilassamento, camminate nella natura, meditazione e yoga aiutano a contenere lo stress, che ha un impatto diretto su cuore e pressione.
8. Seguire una dieta mediterranea.
Frutta, verdura, legumi, cereali integrali, pesce e olio extravergine d’oliva costituiscono un modello nutrizionale protettivo.
La Rete Cardiologica IRCCS, che riunisce i principali centri di ricerca italiani nel campo delle malattie cardiovascolari, ricorda che l’età non è una condanna. È un momento di consapevolezza. Intervenire anche dopo i 50 anni sui fattori modificabili è possibile. La prevenzione resta il primo strumento per ridurre il rischio di infarto, ictus e altre patologie croniche. Ogni donna, a ogni età, può agire.









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