L’uso dei tablet da parte dei bambini è al centro dello studio pubblicato su Jama Pediatrics, che ha esplorato il legame tra il tempo trascorso davanti allo schermo e la gestione delle emozioni nei piccoli. La ricerca, focalizzata su bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni, ha dimostrato la connessione tra l’utilizzo prolungato di dispositivi digitali e un aumento delle esplosioni di rabbia e frustrazione. Il problema non riguarda solo il tempo passato con il tablet, ma soprattutto l’assenza di supervisione e guida da parte degli adulti. Oltre all’impatto della tecnologia nello sviluppo emotivo dei bambini, gli autori hanno indagato le implicazioni nella crescita.
Impatto del tempo passato davanti allo schermo, risultati dello studio
L’analisi si basa su un’indagine condotta tra 315 genitori di bambini in età prescolare, residenti in Nuova Scozia, Canada. I partecipanti hanno riportato l’uso del tablet da parte dei loro figli a intervalli di un anno, partendo dall’età di 3 anni e mezzo fino ai 5 anni e mezzo. Le osservazioni hanno rivelato che i bambini che trascorrono 75 minuti o più al giorno davanti a uno schermo a 3 anni e mezzo, mostrano una maggiore propensione a scatti di rabbia e frustrazione un anno dopo.
Questo comportamento tende a ripetersi e ad accentuarsi, creando un circolo vizioso: più un bambino mostra difficoltà nel controllare le proprie emozioni a 4 anni e mezzo, maggiore sarà il tempo che passerà davanti a un dispositivo digitale verso i 5 anni e mezzo.
Contesto della pandemia di covid-19
Lo studio è stato condotto durante la pandemia di Covid-19, un periodo che ha visto un aumento esponenziale dell’uso dei dispositivi digitali da parte dei bambini. Rimanere in casa per lunghi periodi, ha portato i genitori a cercare soluzioni rapide per gestire lo stress, spesso attraverso l’uso di tablet e smartphone. Sebbene questa situazione possa in parte spiegare l’alto livello di esposizione ai dispositivi, i ricercatori sottolineano come il vero problema risieda nella relazione diretta tra l’uso del tablet e l’aumento delle difficoltà emotive.
Importanza dell’autoregolazione emotiva nei bambini
Uno degli elementi chiave emersi dallo studio riguarda il ruolo del tablet nel processo educativo dei bambini. Quando un bambino sperimenta emozioni negative come la rabbia o la frustrazione, è cruciale che impari a gestirle autonomamente, con il supporto degli adulti. Tuttavia, l’uso del tablet come strumento per calmare un bambino rischia di impedire questo processo di autoregolazione, spiegano gli autori. I dispositivi digitali, infatti, possono fungere da distrazione temporanea, ma non offrono soluzioni reali per la gestione delle emozioni. Questo approccio può portare a problemi di regolazione emotiva non solo durante l’infanzia, ma anche in età adulta.
Limiti dello studio e interazione dei genitori
Lo studio presenta alcuni limiti. In primo luogo, non viene considerato il tipo di contenuti visualizzati dai bambini. Alcune applicazioni educative o programmi specifici, come il cartone “Daniel Tiger”, potrebbero effettivamente contribuire allo sviluppo delle capacità di regolazione emotiva, offrendo esempi di gestione delle emozioni attraverso storie e personaggi.
Inoltre, lo studio non esplora il ruolo dei genitori durante l’uso del tablet: l’interazione tra genitori e figli mentre si guarda uno schermo potrebbe, in alcuni casi, rafforzare la relazione e mitigare gli effetti negativi del tempo passato davanti al dispositivo. Questi aspetti richiedono ulteriori ricerche per comprendere appieno l’impatto della tecnologia sullo sviluppo emotivo dei bambini.
Dispositivi digitali non come sostituti delle interazioni umane
La ricerca di Jama Pediatrics si inserisce in un dibattito più ampio sull’uso della tecnologia da parte dei bambini. I dispositivi digitali non possono essere visti come sostituti delle interazioni umane, necessarie per lo sviluppo sociale ed emotivo dei bambini. Gli autori avvertono che i genitori devono essere consapevoli dei rischi legati all’uso eccessivo del tablet e della necessità di offrire alternative che favoriscano il gioco creativo, l’interazione sociale e l’apprendimento emotivo.
La tecnologia, se utilizzata con moderazione e in modo consapevole, può essere un utile strumento educativo, ma deve essere integrata in un contesto di interazione attiva tra adulti e bambini. I “capricci” che molti adulti vedono come un fastidio sono in realtà una parte normale dello sviluppo. Se la frequenza degli scatti d’ira preoccupa è consigliabile parlarne il pediatra, concludono i ricercatori.