Il clima sta cambiando rapidamente su scala globale. Aumentano le temperature medie e i fenomeni meteorologici estremi, come le ondate di calore, la siccità e l’aridità. Una tendenza che si ripercuote su molti aspetti della salute umana. In particolare, un team del Consiglio nazionale delle ricerche ha formulato un’ipotesi sulla possibile relazione tra clima arido e incidenza dell’asma in Italia. Gli autori sono ricercatori dell’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria (Cnr-Igag), Istituto di farmacologia traslazionale (Cnr-Ift) e Istituto di fisiologia clinica (Cnr-Ifc), in collaborazione con pneumologi, biostatistici ed epidemiologi di diverse università italiane (Verona, Ancona, Ferrara, Palermo, Pavia, Torino e Sassari). La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Scientific Reports.
Cambiamento climatico e asma
Per verificare l’esistenza di un legame tra siccità, cambiamenti climatici e incidenza dell’asma, il gruppo di ricerca ha analizzato le oscillazioni periodiche intercorse tra il 1957 e il 2006. “Per quanto riguarda l’Italia, le variazioni di siccità ricostruite attraverso l’indice di Palmer (sc-PDSI) – che misura il grado di severità della stessa – sono state messe in relazione alle fluttuazioni di un indice climatico, la Summer North Atlantic Oscillation (S-NAO) che, nella sua fase negativa, genera condizioni umide sull’Europa nordoccidentale e condizioni aride sul Mediterraneo centrale. È emerso che nel nostro Paese l’incidenza dell’asma condivide lo stesso schema di fluttuazioni, con una periodicità media di 6 anni”, ha spiegato Sergio Bonomo, ricercatore del Cnr-Igag e autore della ricerca.
Il clima della Terra ha subito grandi cambiamenti nel corso del tempo per fattori di diversa natura. “Alcuni sono dovuti a fenomeni astronomici come le variazioni dell’orbita della Terra attorno al Sole e dell’inclinazione dell’asse terrestre. Altri sono conseguenti alle variazioni di emissioni della radiazione solare e alle oscillazioni della circolazione oceanica e atmosferica. A partire dalla rivoluzione industriale, a questi fattori si è aggiunta l’attività dell’uomo. Soprattutto con l’incremento della concentrazione di gas serra, sta determinando l’aumento delle temperature e l’intensificazione di eventi estremi come periodi di siccità e di aridità. Nel 2019 abbiamo cominciato a studiare le oscillazioni cicliche dell’aridità correlandole ai tassi di mortalità per asma negli USA. Da qui l’idea di estendere quanto osservato, studiando anche i dati sull’incidenza dell’asma nel nostro Paese. Questo studio innovativo vuole aprire la strada all’identificazione di strategie di prevenzione e mitigazione dei danni alla salute. Inoltre conferma l’importanza e la necessità di agire contro i cambiamenti climatici”, conclude Bonomo. Un richiamo che giunge in concomitanza con la COP28, in corso a Dubai. Il vertice Onu sul clima, giunto alla ventottesima edizione, si concluderà il 12 dicembre.