Parlare di sclerosi multipla (SM), fortunatamente, oggi non è più un tabù. Ma cos’è questa patologia, come si comporta e come la si può affrontare? Lo abbiamo chiesto al professor Antonio Gallo, responsabile del Centro Sclerosi Multipla della I Clinica Neurologica dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli di Napoli. «La sclerosi multipla è una patologia infiammatoria-demielinizzante autoimmune a carico del sistema nervoso centrale», spiega. «La malattia determina la formazione di lesioni focali (con perdita della mielina, la guaina protettiva delle fibre nervose) in varie aree del cervello e del midollo spinale e questo comporta la comparsa di episodi acuti e ricorrenti di deficit neurologici».
I più colpiti sono i giovani
Il professor Gallo ci dice che i sintomi più comuni sono la compromissione della funzione motoria, della vista, dell’equilibrio, delle funzioni cognitive e così via. Gli episodi ricorrenti di riaccensione di malattia (le cosiddette ricadute) caratterizzano la forma più comune di SM, definita recidivante-remittente, ma «esistono forme progressive che possono seguire quella recidivante-remittente dopo svariati anni o che esordiscono già come tali e che sono le più difficili da trattare». La SM colpisce soprattutto i giovani adulti (età media di esordio tra i 20 e 40 anni) e le donne, con un rapporto di 3 a 1 a svantaggio di queste ultime. Oltre le lesioni infiammatorie-demielinizzanti focali, che si formano a livello cerebrale e midollare e sono ben visibili alla risonanza magnetica, il professor Gallo ci dice che esiste un’infiammazione più subdola e diffusa che “cova sotto la cenere” e in inglese si definisce “smoldering neuroinflammation”.
Infiammazione smoldering
«A causa dell’infiammazione “smoldering”, la malattia può progredire anche in assenza di nuove lesioni focali e nuovi sintomi acuti, determinando una lenta ma crescente disabilità». L’infiammazione smoldering non viene sostenuta dal sistema immunitario periferico (che determina la comparsa delle lesioni focali e gli episodi acuti di malattia), ma da una forma di infiammazione esclusivamente “residente” nel sistema nervoso centrale. Per questo motivo i farmaci più comuni, molto efficaci sul sistema immunitario periferico, non sono così efficaci sulla infiammazione “smoldering” che è “protetta” da una barriera naturale, la barriera ematoencefalica, che isola il sistema nervoso centrale dal sangue. Un tema centrale per i pazienti è la disabilità che «può essere fisica e cognitiva, ma occorre essere molto attenti anche ai più piccoli sintomi e cambiamenti».
Opzioni terapeutiche
È infatti importante riuscire a individuare queste piccole “variazioni” nella vita quotidiana – ad esempio, nel modo di pensare e muoversi, nella capacità visiva e anche nell’umore, che inizialmente possono essere impercettibili, quasi invisibili – e parlarne con il proprio medico, in quanto potrebbero indicare che il processo “smoldering” è attivo. Fortunatamente, le opzioni terapeutiche disponibili – anche se non possono portare alla guarigione – sono molte e molto efficaci nel rallentare e cronicizzare la malattia, agendo principalmente sulla componente infiammatoria periferica.
«Da qui ai prossimi anni arriveranno nuovi farmaci in grado di rallentare anche l’infiammazione “smoldering”, tra questi gli inibitori della tirosina chinasi di Bruton (BTKi). Si tratta di una nuova classe di farmaci basati su molecole molto piccole, capaci dunque di attraversare la barriera ematoencefalica e agire anche sulle componenti della infiammazione “smoldering” a livello del sistema nervoso centrale, riducendo così il danno cronico diffuso e la progressione della disabilità ad esso associato». Per il futuro si guarda con enorme interesse alle cellule staminali neuronali, che dovrebbero favorire la “riparazione” delle aree danneggiate, partecipando direttamente o producendo sostanze che facilitino la rimielinizzazione e la neuroprotezione.
Pubblicato su IL MATTINO il giorno 16 novembre 2025 a firma di Marcella Travazza con la collaborazione del network editoriale PreSa – Prevenzione Salute
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