Dopo il parto si affronta un periodo di adattamento che dura generalmente sei settimane. In questo periodo, la madre si trova a fronteggiare una serie di cambiamenti nel suo corpo e nelle sue emozioni, mentre cerca di riorganizzare la sua vita quotidiana. Si stima che 7-8 neomamme su 10 sperimentino, nel post partum, uno stato di malinconia chiamata Baby (o maternity) blues. Si tratta di una fase transitoria che dura normalmente una settimana/dieci giorni, dovuta alla brusca riduzione dei livelli ormonali. È tuttavia importante porre attenzione a questo periodo poiché il 20 per cento delle donne che presentano Baby blues può manifestare successivamente un peggioramento dei sintomi e un’evoluzione in una depressione post partum.
Cosa prevede il SSN
Attualmente, il sistema sanitario nazionale non ha un percorso standardizzato di visite post-parto. Di solito, si programma una visita con un ginecologo o un’ostetrica dopo circa quaranta giorni dal parto. Alcuni ospedali offrono servizi di assistenza post-parto, i principali punti di riferimento sono le strutture locali come i Consultori, che offrono visite a domicilio gratuite da parte di ostetriche, consulenze presso la struttura, supporto telefonico, assistenza all’allattamento, corsi di massaggio infantile, supporto psicologico, visite ginecologiche e consulenze sulla contraccezione post-parto. Inoltre, ci sono associazioni locali che offrono sostegno gratuito alle neomamme e forniscono spazi per il confronto e la condivisione.
Prevenzione post partum, il progetto di Fondazione Onda
Fondazione Onda ha rilanciato il progetto, nato nel 2010, con nuovi strumenti informativi attraverso il sito www.depressionepostpartum.it: FAQ, con il supporto incondizionato di Haleon. Sul sito, oltre alle informazioni utili per affrontare ansia e depressione perinatale, è disponibile l’elenco dei Centri e delle associazioni aderenti all’iniziativa di Fondazione Onda ETS, censiti nella sezione “Trova Aiuto” per la consultazione da parte dell’utenza. Si tratta di una rete di oltre 80 enti sul territorio che offre aiuto concreto neomamme.
Supporto post partum
«Per informare le donne sull’importanza del periodo post partum – dichiara Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda ETS – e in particolare sugli aspetti emotivi e psicologici che possono emergere in questo delicato momento della vita, abbiamo coinvolto medici esperti che hanno risposto a una serie di domande fornendo informazioni preziose e rassicuranti. Sappiamo quanto sia cruciale sentirsi supportate e ben informate durante il periodo post partum, sia per il benessere della madre che per quello del neonato. È per questo che abbiamo realizzato anche un decalogo e video interviste, con l’intento di non lasciare sole le donne in questa fase delicata, ma di accompagnarle con consigli pratici e approfondimenti utili».
Prevenzione post partum, dall’alimentazione al supporto psicologico
«Il periodo dopo il parto è molto faticoso per la neomamma, sia in termini fisici che emotivi», spiega Irene Cetin, Direttrice Ostetricia Clinica Mangiagalli del Policlinico di Milano, Professoressa Ordinaria di Ginecologia all’Università degli Studi di Milano. «A livello fisico, il pavimento pelvico, cioè il piano muscolare che sostiene la pelvi, viene sottoposto a notevole stress già durante la gravidanza e poi durante il parto: importante quindi seguire i consigli di ostetrica e ginecologo al momento della dimissione dall’ospedale. I 40 giorni dopo il parto che vengono chiamati puerperio sono un periodo molto delicato per la vita della donna, che è appena reduce dal periodo della gravidanza.
In questo periodo inizia anche la fase dell’allattamento che richiede attenzione dal punto di vista di idratazione e alimentazione; sicuramente in questo periodo, dopo tutta la fatica della gravidanza e del parto, è probabile che ci sia bisogno di integrazioni con vitamine e minerali. Il periodo del post-parto, pur essendo un momento tanto atteso, può anche essere accompagnato da qualche difficoltà emotiva perché il calo degli ormoni porta a un aumento di rischio di una vera e propria depressione.
Questa situazione va riconosciuta, affrontata e curata, chiedendo aiuto sia in ospedale che nelle strutture territoriali. La vicinanza e l’ascolto alla neomamma risultano quindi di fondamentale importanza per sostenerla, aiutarla in una corretta alimentazione con una particolare attenzione alla supplementazione, e supportarla psicologicamente per la ripresa di una vita normale».
Anniverno: sintomi non vanno sottovalutati
«L’epoca del post-partum è sovente identificata come un periodo di benessere fisico e mentale per la donna, che dopo la ripresa dal parto si trova ad accompagnarsi al nuovo nato pensato in genere come un periodo di grande soddisfazione materna», commenta Roberta Anniverno, Responsabile Centro Psiche Donna, ASST Fatebenefratelli Sacco – Ospedale Macedonio Melloni. «In realtà il benessere perinatale non è un vantaggio fisiologicamente acquisito, che tutte le donne sperimentano come sovente si immagina. Il periodo del post-partum deve essere infatti attenzionato sia a livello fisico che mentale.
Gravidanze che possono esitare in parti complicati possono lasciare conseguenze sia sul piano ostetrico ginecologico sia sul piano psichico. Tutto è superabile con le indicazioni e le cure giuste, ma con tempi e con esiti diversi da quelli che una puerpera normalmente si attende. Portare attenzione alla fisicità della donna neomamma, al suo sentirsi nel corpo che di nuovo cambia, al suo percepire sintomi che vanno riferiti ed indagati, aiuta a costruire un assetto fisico capace di sostenere la cura per il proprio bambino. “Se sto male e non mi curo non sono di aiuto a me stessa e neppure a mio figlio”. La medesima cosa si incontra sul piano psichico, sappiamo come i primi mesi di post-partum siano quelli più delicati per la comparsa di sintomi ansiosi o di depressione e come non vadano sottovalutate anche le alterazioni emotive relative alla brusca caduta estroprogestinica, che costituiscono il Baby blues e che si dissolvono entro 7-10 gg dopo il parto.
Il benessere mentale della puerpera è importante da proteggere e da attenzionare poiché influisce sulla relazione di cura con il proprio bambino. Non si tratta tanto e solo della capacità di prendersi cura del proprio figlio, di occuparsi dei suoi bisogni primari, quanto di entrare in una graduale sintonizzazione emotiva che permette di costruire quella che viene indicata come una sana relazione di attaccamento che fa evolvere la diade in una sorta di danza armonica e funzionale per il neurosviluppo del proprio bambino».