La campagna nazionale di vaccinazione anti Covid è stata appena definita. L’obiettivo è proteggere gli anziani e in generale tutte le fasce più esposte alle forme gravi di Covid, riducendo la mortalità e le ospedalizzazioni. L’approvazione è prevista entro inizio autunno e la disponibilità da ottobre.
La nuova campagna anti Covid
Con la circolare del 14 agosto, la Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute ha varato le indicazioni preliminari. La campagna di vaccinazione autunnale e invernale contro il Covid-19 prevede una nuova formulazione di vaccini a mRNA e proteici (formulazione aggiornata monovalente XBB 1.5). L’approvazione da parte di EMA e AIFA è prevista per fine estate/inizio autunno.
Sarà raccomandata e offerta una dose di richiamo a valenza 12 mesi alle donne in gravidanza, agli operatori sanitari e in generale ai soggetti più fragili (che include anche malati cronici, pazienti immunodepressi). La vaccinazione è consigliata anche a familiari e conviventi di persone con gravi fragilità. Si prevede la possibilità di somministrazione della dose di richiamo a distanza di almeno 3 mesi dall’ultima dose o dalla diagnosi di infezione da SARS-CoV-2. Eccetto alcuni casi, sarà possibile anche la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri vaccini (come quello antinfluenzale).
Accolte istanze infettivologi
Lo scorso luglio, la Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) e la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT) avevano formulato delle indicazioni per le istituzioni, raccomandando una nuova dose di vaccino contro il Covid-19 nel periodo autunnale, ogni 12 mesi, con particolare attenzione ai soggetti più fragili. Una serie di istanze che risultano in ampia parte accolte nel documento ministeriale.
“La SIMIT accoglie con soddisfazione le indicazioni date dalla Direzione Generale per la Prevenzione del Ministero della Salute – sottolinea il Prof. Massimo Andreoni, Direttore Scientifico SIMIT – Le indicazioni ministeriali raccolgono nella maggior parte quelle rilevate nel documento congiunto realizzato dalla Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali e dalla Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica. L’attuale stato epidemiologico internazionale mostra la circolazione di nuove varianti di Omicron che stanno determinando un aumento dei casi in diversi Paesi, che richiede pertanto la massima attenzione per valutare l’andamento futuro. In Italia si sta verificando un incremento del numero dei casi e persistono circa dieci decessi ogni giorno, cifra tutt’altro che trascurabile. Ci troviamo pertanto di fronte a una situazione epidemiologica complessa, in quanto i soggetti ultrasessantenni hanno un’immunità ridotta dovuta al fatto che hanno eseguito l’ultimo richiamo vaccinale più di sei mesi fa. È auspicabile che la vaccinazione autunnale venga fatta con i diversi vaccini oggi disponibili, sia quelli a mRna che quelli proteici adiuvati”.