Attraverso una visita oculistica si possono avere dei segnali che riguardano la salute del cervello. Una nuova ricerca del Duke Eye Center condotta su 200 soggetti sembrerebbe suggerire che la perdita di vasi sanguigni nella retina potrebbe rappresentare un segnale del morbo di Alzheimer.
Lo studio
Osservando la retina di una persona sana, i vasi sanguigni formano una rete fitta e compatta, in quella di una persona affetta da Alzheimer, esaminando la retina attraverso un’angiografia basata sulla tomografia a coerenza ottica (OCTA) si notano vasi sanguigni meno densi. La tecnica cattura in pochi minuti immagini ad alta risoluzione dei piccoli vasi sanguigni che si trovano all’interno della retina. Una scansione OCTA potrebbe anche rivelare cambiamenti nei capillari più piccoli della metà della larghezza di un capello umano prima che i cambiamenti dei vasi sanguigni diventino evidenti attraverso una scansione cerebrale come una risonanza magnetica o un’angiografia cerebrale, tecniche che evidenziano solo i vasi sanguigni più grandi.
In futuro
Si tratta di un passo verso nuovi sbocchi nella prevenzione dell’Alzheimer L’osservazione ha suggerito che un giorno un rapido esame degli occhi potrebbe consentire ai medici oculisti di controllare sia la prescrizione degli occhiali sia la salute del cervello. La ricerca è stata pubblicata di recente sulla rivista OphthalmologyRetina. In altre parole si ipotizza che la perdita di vasi sanguigni nella retina possa essere usato come segno diagnostico della malattia degenerativa.
«Le differenze di densità sono risultate significative dal punto di vista statistico dopo che i ricercatori hanno controllato diversi fattori tra cui l’età, il sesso e il livello di istruzione» scrive Sharon Fekrat, chirurgo della retina del Duke Eye Center nonché autore senior dello studio.
Gli scienziati del Duke Eye Center hanno anche individuato cambiamenti nella retina che potrebbero segnalare problemi a monte nel cervello, come il diradamento di alcuni strati nervosi retinici.