Se l’età della donna è uno dei fattori determinanti nel concepimento, anche l’età del padre ha la sua responsabilità. Già a partire dai 35-40 anni infatti gli spermatozoi subiscono una alterazione in quantità, qualità e mobilità.
“Si tratta di fattori indipendenti dall’età materna” spiega il Professor Salvatore Sansalone, specialista in Andrologia e Ricercatore all’Università di Tor Vergata: “già dai 35 anni e comunque a 45, si parla di APA, acronimo di Advanced Paternal Age, età paterna avanzata”.
Fattore poco considerato ma che ha una estrema rilevanza nelle tecniche di riproduzione assistita: la possibilità di portare a termine la fecondazione con una gravidanza aumentano se l’uomo ha meno di 41 anni . Nonostante l’effetto dell’età sul liquido seminale sia ancora controverso, è ormai acclarato che per ogni candeline spenta in più diminuisce del 2.6% nella concentrazione, dello 0.3% nel numero di spermatozoi mobili e dello 0,7% in termini di cambiamenti nella morfologia .
“Per questa seconda edizione dell’Open Day del Centro di Prevenzione dell’Infertilità Maschile della Clinica abbiamo deciso di sensibilizzare gli uomini a fare maggiore attenzione all’età in cui decidono di mettere su famiglia, spiegando che è vero che possono concepire sino a tarda età ma non senza rischi per il nascituro” ha spiegato il Professor Salvatore Sansalone, Responsabile del Centro.
Durante l’Open Day di mercoledì 5 giugno, presso la Clinica Sanatrix di Roma, si potrà effettuare una visita gratuita dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30, prenotando telefonicamente. Prevederà anamnesi, esame obiettivo e valutazione anatomica.
Nei casi di inseminazione intrauterina (IUI) l’ età paterna avanzata è stata associata a più bassi tassi di gravidanza e aumento dei tassi di aborto spontaneo (a prescindere dall’età materna). Se confrontati con uomini <25 anni, gli uomini di APA (> 45 anni) avevano una probabilità 4,6 volte maggiore di non indurre la gravidanza fino a dopo 1 anno di rapporti sessuali non protetti regolari.
Ma è anche noto che l’età del padre ha una influenza anche sulla salute del nascituro a causa della più alta frequenza di mutazioni genetiche casuali negli spermatozoi ogni anno in più del padre comporterebbe un incremento di 1,51 nuove mutazioni genetiche nei figli.
Il progressivo spostamento dell’età in cui si diventa genitori non è un buon viatico per le generazioni future: gli uomini di età superiore ai 45 anni hanno il 14 per cento più probabilità di avere un bambino nato prematuramente, e gli uomini di 50 anni hanno il 28 per cento in più di probabilità di avere un bambino che ha bisogno di terapia intensiva neonatale.