Tempo di lettura: 3 minutiUna donna in dolce attesa, un giovane sieropositivo, un anziano bisognoso di attenzioni e compagnia, sono solo alcuni dei protagonisti del calendario 2018 dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II quest’anno dedicato alla medicina narrativa. Non solo pazienti ma anche professionisti della salute che ci ricordano che il prendersi cura richiede la volontà e la capacità di ascoltare gli altri ma anche se stessi, per rielaborare le esperienze vissute e condivise con gli assistiti. Un viaggio in dodici tappe scandito dalle citazioni di autorevoli studiosi ed esperti di medicina narrativa esposto, in versione da tavolo e da parete, nelle sale di attesa e negli ambulatori del Policlinico Federico e scaricabile gratuitamente on line CLICCANDO QUI
Lavoro di squadra
«La medicina narrativa – sottolinea Isabella Continisio, coordinatore scientifico dell’iniziativa e responsabile dell’Ufficio Formazione Unico – è uno straordinario strumento di conoscenza che permette di comprendere il vissuto di tutti coloro che hanno un ruolo nell’evento malattia: una conoscenza che va oltre quella dei sintomi e dei numeri, in quanto esplora le narrazioni nella loro interezza e nelle loro infinite sfumature. Il Calendario 2018 dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II nasce grazie al contributo di numerosi professionisti che in Italia hanno un ruolo attivo nella medicina narrativa e che hanno selezionato messaggi significativi tratti dalle proprie pubblicazioni. Il calendario ha anche ottenuto il patrocinio morale del Comitato Etico dell’Università Federico II, della Società Italiana di Medicina Narrativa e della Società Italiana di Pedagogia Medica».
Il progetto
Tratteggiati dall’abile grafica di Emanuela Buccelli, i protagonisti del calendario ci accompagnano in un percorso di avvicinamento e conoscenza della medicina narrativa che mese dopo mese si disvela grazie a una finestra descrittiva a cura di un esperto e ad un “tassello narrativo” tratto dai racconti biografici di alcuni pazienti. Condivisione ed empatia sono richiamate quale primo passo per un approccio terapeutico più efficace e duraturo. I professionisti della salute sono delineati il più delle volte accanto al paziente, e non di fronte, pronti ad ascoltare per prendersi cura della persona prima ancora di curare il paziente. Perché, lo ricordano gli studiosi, la storia di ciascuno si intreccia di continuo con quella degli altri, fuori e dentro un ospedale. «L’essenza della Medicina Narrativa è l’ascolto del paziente; con l’ascolto di ciò che vive e racconta il paziente della sua malattia si passa dal ‘curare’ al ‘prendersi cura’. In tal senso, si realizza una legittimazione del tempo della relazione con il paziente quale tempo di cura e viene così a realizzarsi in maniera efficace e consistente quella alleanza terapeutica su cui poggia la vera etica del rapporto medico-paziente. Questo concetto è stato peraltro posto recentemente in evidenza anche dal vigente Codice di deontologia medica (art. 20) e dalla nuova Legge sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento», aggiunge Claudio Buccelli, direttore della UOC di Medicina Legale.
La medicina narrativa
Strumento fondamentale per tutti gli attori coinvolti nei processi di cura, non solo per il paziente e i familiari, ma per i medici, gli infermieri e gli operatori che concorrono ai percorsi di prevenzione, diagnosi e cura delle malattie perché grazie al racconto si può restituire cittadinanza alle emozioni e al vissuto di tutti i protagonisti del processo assistenziale. A confermarlo sono le evidenze scientifiche che indicano che la medicina narrativa migliora la compliance terapeutica, la consapevolezza e l’empowerment dei pazienti, la soddisfazione degli operatori, l’efficienza dei servizi evitando prestazioni inutili. «Il calendario – conclude Vincenzo Viggiani, direttore generale dell’AOU Federico II – è ormai un appuntamento tradizionale a cui diamo ogni anno un taglio innovativo affrontando temi attuali che interessano addetti ai lavori e cittadini. La medicina narrativa è un ponte tra professionisti della salute e pazienti perché raccontarsi non solo fa bene alla salute ma migliora per tutti gli attori coinvolti la qualità del percorso di cura. In tal senso, l’Azienda sta sviluppando una serie di progettualità, alcune delle quali sono già in fase avanzata e ci permetteranno di poter ragionare in gruppi di lavoro multidisciplinari sui risultati raggiunti e sulle possibili innovazioni da poter apportare nell’approccio al percorso assistenziale, riconoscendo un ruolo di prim’ordine al metodo narrativo». Giunto alla XIII edizione, il calendario è stato realizzato grazie al coordinamento scientifico di Isabella Continisio, responsabile dell’Ufficio Formazione Unico, con il contributo del gruppo di lavoro multidisciplinare costituito da Claudio Buccelli, Gianpaolo Gargiulo, Alfredo Guarino, Francesco Nunziata, Sandro Spinsanti. La comunicazione del progetto editoriale è a cura di Alessandra Dionisio, responsabile della PO Ufficio stampa – Comunicazione dell’Azienda. Hanno collaborato: Alessandro Coccia, Gennaro Davide D’Errico e Diego Scordo