Tempo di lettura: 4 minutiLe malattie che minacciano la vista toccano oltre tre milioni di persone in Italia e molte di più sono a rischio perché Glaucoma, Retinopatia diabetica e Maculopatia crescono assieme all’età e alle malattie croniche.
La maggior parte delle malattie che minacciano la vista è asintomatica negli stadi iniziali – ovvero danneggia le cellule nervose in maniera silenziosa. Per esempio, circa il 50 per cento di oltre un milione e 200 mila pazienti con glaucoma, non sa di averlo. Va detto con forza che quasi ogni malattia può essere curata o arginata se diagnosticata in tempo dai medici oftalmologi attraverso visite periodiche.
La situazione in Italia però non è favorevole. Per Mario Barbuto,Presidente di IAPB Italia Onlus e dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti “il rischio delle malattie che causano cecità cresce per una convergenza di fattori: l’invecchiamento della popolazione, la diminuzione nelle possibilità di accesso ai servizi oculistici pubblici, la mancanza di una cultura radicata di prevenzione che sappia promuovere visite periodiche presso i medici Oculisti. Su queste condizioni da tempo in essere, è calato ora anche l’effetto negativo della pandemia che ha ridotto di un terzo nel 2020 il numero di controlli specialistici con circa 400 mila interventi in meno. Per questo occorre riattivare gli investimenti pubblici nell’assistenza oculistica e sensibilizzare istituzioni e cittadinanza sulla necessità assoluta delle visite periodiche secondo il calendario proposto dalla Società Oftalmologica Italiana: alla nascita, entro i 3 anni, a 12 anni, una volta ogni 2 anni per gli over 40 e una volta l’anno per le persone oltre i 60”.
Vista in Salute: la campagna di visite gratuite
IAPB Italia è impegnata sul territorio italiano nella campagna di visite oculistiche gratuite “Vista in Salute”: un tir equipaggiato con ambulatori oculistici mobili ad alta tecnologia raggiunge in queste settimane le piazze delle principali città italiane, offrendo controlli oftalmologici gratuiti agli over quaranta. Un’iniziativa che desidera offrire ai cittadini un’opportunità in più di diagnosi, intende alzare il livello di consapevolezza, si propone di sviluppare la cultura della prevenzione e vuole stimolare le autorità sanitarie delle Regioni ad attivare nuovi percorsi diagnostici. Quei percorsi che siano alimentati da risorse pubbliche adeguate, avvalendosi anche delle nuove tecnologie e soprattutto consentano di identificare l’insorgere della malattia già nello stadio iniziale, garantendo un accesso tempestivo alle cure.
“In questo scenario può svolgere un ruolo di rilievo anche la tecnologia che può accrescere le potenzialità della telemedicina – aggiunge Barbuto – per contribuire a colmare il divario accumulatosi con il COVID-19 e non solo. La telemedicina non può e non deve sostituire la visita presso il proprio oculista di fiducia, ma si è dimostrata incontestabilmente efficace nelle campagne di screening mirato per raggiungere molte più persone, in un tempo molto più breve. L’esempio più immediato è la Retinopatia Diabetica: oltre la metà delle persone riceve la diagnosi troppo tardi, mentre il 90 percento potrebbe salvare la vista con una diagnosi precoce. L’Inghilterra, che ricorre a screening e referti anche da remoto, ha ottenuto una forte riduzione della cecità causata da questa patologia e rappresenta solo una tra le molte best practices alle quali potersi ispirare”.
Fondamentale, infine, sottolineare che, quando chirurgia e farmaci non possono salvare la vista nella sua integrità, rimane aperta la via della Riabilitazione Visiva e funzionale che permette alle persone ipovedenti di riacquistare grandi spazi di autonomia e libertà. Anche in questo ambito, la telemedicina ha mostrato la sua grande utilità. Ne è testimonianza l’utilizzo con grande successo da parte dei pazienti ipovedenti del Polo Nazionale di Ipovisione di IAPB Italia – Collaborating Centre dell’OMS al Gemelli di Roma – del software di tele-riabilitazione visiva Eye-fitness che ha permesso di effettuare esercizi riabilitativi da casa, i cui dati sono trasmessi in tempo reale al centro, superando la difficoltà di accesso alla struttura a causa della pandemia da Covid-19.
Se ne discute oggi, 14 ottobre, a Roma, in occasione della Giornata Mondiale della Vista, presso la Camera di Commercio di Roma – sala del Tempio di Adriano, alle ore 11,00, in un appuntamento promosso dall’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità – IAPB Italia. Nella Giornata, le nuove tecnologie digitali per il controllo della salute del paziente e la telemedicina, evidenziate dall’esperienza drammatica della pandemia di Covid-19, sono oggetto di due tavole rotonde.
Nella stessa Giornata, in cento città italiane, vengono distribuiti opuscoli informativi, organizzati incontri divulgativi e offerti controlli oculistici gratuiti, grazie soprattutto all’impegno delle strutture territoriali dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, presenti con i propri volontari e dirigenti per testimoniare il ruolo fondamentale della prevenzione nel contrasto al rischio di cecità. L’iniziativa vede inoltre il sostegno di Esselunga e in occasione della Giornata Mondiale della Vista nei negozi della catena saranno diffusi opuscoli informativi e messaggi radio di sensibilizzazione.
Il progetto
“Vista in salute” è un progetto itinerante promosso dall’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità-IAPB Italia Onlus,finanziato dal Parlamento Italiano con la Legge di Bilancio 2019, cheprevede la permanenza nelle piazze delle principali città delle Regioni, dalle 10 alle 18, di una grande struttura ambulatoriale mobile – un tir hi-tech – dotata di più postazioni, presso la quale è possibile effettuare gratuitamente controlli oculistici ad alta tecnologia su retina e nervo ottico, riservati a persone di età superiore ai 40 anni, con green pass o tampone entro le 48 ore precedenti. Si potranno così raccogliere dati che verranno poi utilizzati per avviare la costituzione di una banca dati nazionale, finalizzata a conoscere l’impatto delle patologie e indispensabile per lo sviluppo di politiche sanitarie pubbliche per la tutela visiva.