Sepsi e antibiotico resistenza: il rischio più grave per Papa Francesco
Papa Francesco, ricoverato da una settimana al Policlinico Gemelli di Roma, ha una polmonite bilaterale e sta proseguendo l’iter terapeutico. I medici hanno spiegato, durante il briefing con i giornalisti, che il rischio più grave per lui è che l’infezione evolva in sepsi, ossia che i germi passino nel sangue. Ogni anno 49 milioni di persone nel mondo incontrano questa complicanza. In Italia i certificati di morte per sepsi sono aumentati negli anni, anche a causa dell’antibiotico-resistenza.
Che cos’è la sepsi
La sepsi, o setticemia, è una grave risposta dell’organismo a un’infezione. Quando un patogeno —batterico, virale o fungino — entra nel sangue, il corpo può reagire in modo disfunzionale, causando infiammazione diffusa. Si tratta di una condizione che può danneggiare gli organi vitali e, se non trattata tempestivamente, risultare fatale. Per avere una diagnosi certa è necessario identificare il patogeno responsabile.
I sintomi della sepsi
Negli adulti, i primi segnali di sepsi includono febbre alta o, al contrario, una temperatura corporea molto bassa, brividi, tremori, aumento del battito cardiaco e respiro accelerato. In alcuni casi, la pressione sanguigna può diminuire drasticamente, portando a uno shock settico. La sepsi è una condizione grave che richiede un intervento immediato.
Le terapie disponibili
Il trattamento principale per la sepsi è la somministrazione tempestiva di antibiotici, idealmente entro un’ora dalla diagnosi. Questo approccio riduce significativamente il rischio di complicazioni gravi o decesso. Tuttavia, la diffusione dell’antibiotico-resistenza complica spesso il trattamento, poiché alcuni patogeni non rispondono agli antibiotici. È stato osservato che la mortalità da sepsi aumenta fino al 7% per ogni ora di ritardo nella somministrazione di una terapia antibiotica efficace.
I numeri della sepsi
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la sepsi colpisce circa 49 milioni di persone ogni anno a livello globale. In Italia, secondo i numeri riportati dal Ministero della Salute, i certificati di morte per sepsi sono aumentati dal 3% all’8% tra il 2003 e il 2015.
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Super batteri resistenti agli antibiotici
La situazione di Papa Francesco
Papa Francesco, 88 anni, è stato ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma il 14 febbraio scorso, per un’infezione polimicrobica. Gli specialisti che si prendono cura di lui hanno riferito che, sebbene la sua condizione non sia attualmente pericolosa per la vita, il Papa non è ancora fuori pericolo. La principale preoccupazione è che l’infezione polmonare possa evolvere in sepsi. Nonostante la gravità della situazione, Papa Francesco mantiene un buon umore e continua a svolgere alcune delle sue funzioni dall’ospedale.
Prevenzione e consapevolezza
La prevenzione della sepsi passa attraverso una diagnosi precoce e una cura tempestiva delle infezioni. In particolare, l’uso appropriato degli antibiotici è fondamentale per prevenire lo sviluppo di resistenze che possono complicare il trattamento delle infezioni.