Le protesi mammarie sono sicure?
In Italia, circa 39mila donne hanno scelto di sottoporsi a un intervento di mastoplastica additiva o ricostruttiva. Un numero significativo che evidenzia quanto le protesi siano ormai una realtà consolidata tra chi desidera modificare il proprio aspetto o ripristinare la propria immagine dopo un intervento oncologico. Ma cosa sappiamo davvero delle protesi mammarie? Sfatiamo qualche mito e scopriamo alcune curiosità!
Le protesi non scoppiano
Famoso in Italia il racconto di protesi esplose in aereo o in palestra, ma si tratta solo di leggende metropolitane: le protesi mammarie non esplodono, anche se possono rompersi dopo anni di utilizzo. In media, la loro durata varia dagli 11 ai 14 anni, mentre nel caso di ricostruzione post-mastectomia, il tempo si riduce a circa 9 anni, specialmente se il tessuto è stato sottoposto a radioterapia o chemioterapia. Insomma, niente effetto “pop” in volo o sotto sforzo!
La misura conta, ma non sempre
Parlando di dimensioni, i dati confermano che la misura più scelta è una terza taglia abbondante, ma ben il 30% delle donne opta per volumi più contenuti. Insomma, non tutte puntano a un décolleté da copertina, dimostrando che l’obiettivo principale rimane sempre l’armonia del proprio corpo più che il desiderio di seguire mode passeggere.
Un alleato per la ricostruzione post-tumore
Le protesi non sono solo un vezzo estetico, ma rappresentano una speranza per chi ha affrontato un tumore al seno. Tuttavia, nei casi di ricostruzione, la loro durata può essere influenzata dalle terapie oncologiche: la media di sostituzione è di circa 13 anni, ma scende a 11,9 anni in caso di radioterapia e 10,6 anni con chemioterapia. La scelta del materiale gioca un ruolo importante: dagli anni ’80, le protesi in poliuretano hanno dimostrato una minore incidenza di contrattura capsulare nei casi di radioterapia rispetto a quelle lisce o testurizzate.
Il mito del linfoma Bia-Alcl
Negli ultimi anni si è parlato molto della correlazione tra protesi e linfoma anaplastico a grandi cellule (Bia-Alcl), sollevando allarmi spesso ingiustificati. Il Ministero della Salute ha confermato che il rischio è estremamente raro: parliamo di 1 caso ogni 25mila pazienti, per un totale di 114 casi in dieci anni. Diagnosi precoce e monitoraggio costante sono sufficienti per garantire la sicurezza di chi sceglie di impiantare una protesi.
Bellezza e sicurezza possono convivere
Se si sta pensando di sottoporsi a un intervento di mastoplastica, sia per motivi estetici che ricostruttivi, i dati sono rassicuranti. Le protesi sono dispositivi sicuri, durevoli e, contrariamente ai miti, non rappresentano un pericolo per la salute. Certo, come ogni intervento chirurgico, richiedono attenzione e controlli periodici, ma con le giuste precauzioni il risultato può essere soddisfacente e duraturo. Quindi, se il pensiero di un ritocco si fa strada, basta farlo con consapevolezza e, soprattutto, con la giusta dose di leggerezza: dopotutto, una scelta così personale merita solo il meglio.
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