Cibi per il cervello: rischio demenza aumenta dell’84% con infiammazione
Uno studio ha rilevato il legame tra l’infiammazione causata da alcuni cibi e il declino cognitivo. L’analisi è stata condotta da ricercatori del Glenn Biggs Institute for Alzheimer’s & Neurodegenerative Diseases, dell’UT Health San Antonio e della Boston University School of Medicine. Analizzando i dati del Framingham Heart Study, gli scienziati hanno scoperto che le persone con un’alimentazione ricca di alimenti pro-infiammatori
hanno un rischio maggiore dell’84% di sviluppare demenza rispetto a chi segue una dieta con minore potenziale infiammatorio.
La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Alzheimer’s & Dementia, ha esaminato i dati alimentari e le diagnosi di demenza in 1.487 partecipanti di età superiore ai 60 anni, seguiti per un periodo mediano di circa 13 anni. Dei partecipanti, 246 hanno sviluppato demenza, di cui 187 casi di malattia di Alzheimer.
L’indice infiammatorio dietetico
I ricercatori hanno utilizzato l’Indice Infiammatorio Dietetico (DII) per valutare il potenziale infiammatorio delle diete. Questo indice analizza nutrienti, composti bioattivi e componenti alimentari, classificandoli in base alla loro capacità di favorire o ridurre l’infiammazione.
Ogni unità di aumento del punteggio DII corrisponde a un incremento del rischio di demenza del 21% (20% per l’Alzheimer). Quando i partecipanti sono stati suddivisi in base ai loro punteggi, coloro che seguivano diete più pro-infiammatorie mostravano un rischio aumentato dell’84%.
Demenza: il ruolo dell’infiammazione cronica
L’infiammazione cronica è un processo continuo e spesso silente, attivato dalle cellule del sistema immunitario che producono citochine infiammatorie. È associata a numerose patologie del mondo occidentale, tra cui diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, tumori, osteoporosi e malattie neurodegenerative.
Una delle ipotesi degli esperti è che un’alimentazione povera di fibre e antiossidanti comprometta la funzione di barriera dell’intestino, favorendo l’infiammazione di basso grado.
I cibi per il cervello
I cibi considerati pro-infiammatori includono, in particolare: i carboidrati raffinati; le bevande zuccherate; gli alimenti pronti di produzione industriale; i cibi fritti ad alte temperature; le proteine animali di terra, soprattutto la carne rossa e le carni processate (salumi, wurstel) e i grassi trans (margarine e grassi idrogenati). In generale, tutti i prodotti ultra processati sono considerati infiammatori.
Gli alimenti da privilegiare per contrastare l’infiammazione, invece, includono: le verdure a foglia verde scuro (spinaci, cavolo nero, bieta); gli alimenti rossi, arancioni e gialli; tutta la frutta fresca e a guscio; i semi; i legumi e i cereali integrali; i pesci ricchi di omega-3 (sardine, sgombri, alici); l’olio extravergine di oliva, il tè verde e gli infusi di agrumi o ibisco.
Prevenire la demenza
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la demenza potrebbe colpire 152 milioni di persone entro il 2050. Lo studio suggerisce che modifiche alla dieta possano rappresentare una strategia di prevenzione efficace. In particolare, regimi alimentari come la dieta mediterranea e la dieta MIND, già noti per i loro effetti benefici sul sistema cardiovascolare, potrebbero rallentare il declino cognitivo.
Ulteriori ricerche saranno necessarie per confermare il legame causale tra infiammazione alimentare e demenza, ma i dati attuali sottolineano l’importanza di una dieta equilibrata per il mantenimento della salute cerebrale.