Hulk e Spiderman, la “terapia” dei supereroi
Cosa centrano Spiderman e Hulk con dei bambini malati di leucemia? Centrano, se all’improvviso i supereroi decidono di fare visita ai piccoli degenti per incoraggiarli a non mollare e a tenere duro. «Anche dentro di te c’è una forza soprannaturale», ha urlato Hulk. «Tu sei forte come l’acciaio», ha detto Iron Man; seguito a ruota dal «non mollare, continua ad andare avanti» di Flash. I bimbi, increduli nel vedere i loro eroi volare al di fuori delle finestre dell’Ospedale Pediatrico Bambino hanno vissuto una giornata che non dimenticheranno.
The Avengers
Come nel celebre film scritto e diretto da Joss Whedon, Capitan America, Hulk, Flash, Superman, Iron Man e Spiderman hanno reso unica la mattinata dei piccoli pazienti dell’ospedale. Dopo essersi calati dai padiglioni Giovanni Paolo II e Pio XII tra sguardi stupiti e pieni di ammirazione, i supereroi hanno anche regalato ai bambini dei regali. A rendere possibile il tutto è stata l’iniziativa ideata da EdiliziAcrobatica con la collaborazione del Bambino Gesù, con lo scopo di dare vita ad uno spettacolo capace di regalare un carnevale indimenticabile a piccoli che vivono ogni giorno come una battaglia. I supereroi, in realtà, sono alcuni tecnici specializzati di EdiliziAcrobatica, azienda italiana del settore dell’edilizia su fune, che, applicando la tecnica di discesa che utilizzano quotidianamente sul lavoro, hanno regalato un emozionante spettacolo acrobatico al pubblico dei giovani malati.
L’importanza del gioco
Grazie al gioco i bambini costretti in ospedale entrano in relazione con gli altri e con ciò che li circonda. Una vera e propria terapia capace di fare in modo che gli atteggiamenti mentali, fisici ed emozionali superino la staticità e si muovano verso la crescita. Costretti a vivere una realtà come quella ospedaliera, molti bambini sono infatti depressi e ansiosi. Provati dalla malattia risentono anche dell’abbandono del contesto familiare. Per questo motivo iniziative ludiche riescono non solo a regalare un sorriso, ma addirittura a fare in modo che i piccoli pazienti rispondano in alcuni casi meglio alle terapie.