Tempo di lettura: 2 minutiLa letteratura scientifica ha dimostrato i vantaggi dell’allattamento al seno per la salute della madre e del bambino. Questo vale per il primo anno di età, oltre il quale è sconsigliato. A livello globale, la percentuale dell’allattamento esclusivo è aumentata del 10 per cento, raggiungendo negli ultimi 10 anni il 48 per cento.
In tutto il mondo i bambini che non vengono allattati hanno una probabilità 14 volte maggiore di morire prima di compiere 1 anno, rispetto ai bambini che vengono allattati esclusivamente. In occasione della Settimana Mondiale dell’Allattamento (1-7 agosto) Catherine Russell, Direttore generale dell’UNICEF e Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore generale dell’OMS hanno rilasciato una dichiarazione congiunta per ribadire la necessità di misure per abbattere le barriere che le donne incontrano soprattutto sui luoghi di lavoro.
“Negli ultimi 10 anni, molti paesi hanno compiuto significativi progressi per incrementare i tassi di allattamento esclusivo. Progressi ancora maggiori sono possibili quando l’allattamento è protetto e supportato, soprattutto sui luoghi di lavoro.
La percentuale dell’allattamento esclusivo è aumentata del 10% raggiungendo il 48% a livello globale negli ultimi 10 anni. Paesi diversi come Costa d’Avorio, Isole Marshall, Filippine, Somalia e Vietnam hanno raggiunto un ampio aumento nei tassi di allattamento, mostrando che il progresso è possibile quando l’allattamento viene protetto, promosso e supportato. Per arrivare all’obiettivo globale del 70% entro il 2030, è necessario affrontare le barriere che le donne e le famiglie incontrano per raggiungere i loro obiettivi di allattamento”.
“Let’s make breastfeeding at work, work”
Quest’anno per la Settimana Mondiale dell’Allattamento con il tema “Let’s make breastfeeding at work, work”, l’UNICEF e l’OMS pongono attenzione sulla necessità di un più ampio supporto all’allattamento su tutti i luoghi di lavoro. Luoghi di lavoro supportivi sono la chiave. Dati mostrano che mentre i tassi di allattamento calano significativamente per le donne che tornano al lavoro – si legge nella nota. Questo impatto negativo può essere cambiato quando i luoghi di lavoro facilitano le madri a continuare ad allattare i propri figli.
“Politiche a favore della famiglia sui luoghi di lavoro – come congedo di maternità retribuito, pause per allattare e una stanza dove le madri possono allattare o tirare il latte – creano ambienti a beneficio non solo delle donne che lavorano e delle loro famiglie ma anche dei datori di lavoro. Queste politiche generano un ritorno economico che riduce le assenze da lavoro legato alla maternità, consentono alle lavoratrici di mantenere il proprio lavoro e riducono i costi di assunzione e formazione di nuovo personale”.
Allattamento protegge da rischi
Secondo le ultime ricerche, oltre al rischio minore di sviluppare un tumore al seno e all’ovaio, per le donne che allattano esisterebbe una sorta di protezione ulteriore nei confronti delle principali patologie cardiovascolari. L’allattamento protegge i bambini da malattie contagiose comuni e rafforza il loro sistema immunitario. Si tratta del primo intervento efficace per la sopravvivenza e il loro sviluppo.
“Supportare l’allattamento sui luoghi di lavoro è una cosa opportuna per le madri, le bambine, i bambini e le aziende e per questo l’UNICEF e l’OMS chiedono a governi, donatori, società civile e settore private di fare sforzi per: assicurare un ambiente che supporti l’allattamento per tutte le madri che lavorano – comprese coloro nel settore informale o con contratti temporanei – garantendo l’accesso a pause regolari per allattare e strutture che consentano alle madri di continuare ad allattare i propri figli una volta tornate al lavoro. Fornire un congedo retribuito sufficiente a tutti i genitori che lavorano e a tutte le persone che si prendono cura dei bambini per rispondere ai loro bisogni”.