Tempo di lettura: 4 minutiI vaccini diventano gratuiti e senza pagamento del ticket, perché rientrano nella “prevenzione sanitaria di massa”. Anche la fecondazione eterologa diventa gratuita, insieme alle terapie per nuove patologie rare e croniche. La lista delle novità dei nuovi Lea (i livelli essenziali di assistenza che elencano le prestazioni che la sanità pubblica offrirà gratuitamente in tutte le Regioni) è lunghissima. Varati il 12 gennaio, sono stati fortemente voluti dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
In particolare, è stata costituita la Commissione nazionale per l’aggiornamento dei LEA, con il compito di monitorarne costantemente il contenuto, escludendo prestazioni, servizi o attività che divengano obsoleti e valutando di erogare a carico del SSN trattamenti che, nel tempo, si dimostrino innovativi o e efficaci per la cura dei pazienti.
Sono state incluse tra i LEA vaccinazioni già previste dal Calendario nazionale 2012-2014 (contro pneumococco e meningococco C nei nuovi nati; HPV nelle undicenni), e sono state introdotte nuove vaccinazioni, previste dal nuovo Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale 2017-2019:
* meningococco B, rotavirus e varicella nei nuovi nati;
* HPV nei maschi undicenni;
* meningococco tetravalente ACWY135 e richiamo anti-polio con IPV negli adolescenti;
* pneumococco e Zoster nei sessantacinquennile vaccinazioni per i soggetti a rischio di tutte le età, come indicato nel PNPV e in altre normative nazionali sull’argomento.
Per tutte queste vaccinazioni è prevista l’offerta gratuita da parte dei servizi deputati alle attività vaccinali dislocati sul territorio nazionale.
I nuovi nati hanno diritto a cicli di base ed eventuali successivi richiami di vaccino per la prevenzione di
* difterite,
* tetano,
* pertosse,
* epatite B,
* polio,
* haemophilus influenza tipo b,
* pneumococco,
* meningococco B,
* rotavirus,
* morbillo,
* parotite,
* rosolia,
* varicella,
* meningococco.
Gli adolescenti:
* vaccino anti-meningococco tetravalente ACWY135
* vaccino anti-HPV.
I soggetti di età pari o superiore a 65 anni:
* vaccino anti-influenzale stagionale;
I soggetti di età pari a 65 anni:
* vaccino anti-pneumococco e vaccino anti-zoster-
I soggetti a rischio di tutte le età:
* le vaccinazioni previste dal PNPV e da altre normative nazionali sull’argomento.
Il nuovo nomenclatore della specialistica ambulatoriale, invece, include prestazioni tecnologicamente avanzate ed eliminando quelle ormai obsolete e:
1. individua chiaramente tutte le prestazioni di procreazione medicalmente assistita (PMA) che saranno erogate a carico del Servizio sanitario nazionale (fino ad oggi erogate solo in regime di ricovero);
2. rivede profondamente l’elenco delle prestazioni di genetica e, per ogni singola prestazione, fa riferimento ad un elenco puntuale di patologie per le quali è necessaria l’indagine su un determinato numero di geni;
3. introduce prestazioni di elevatissimo contenuto tecnologico (adroterapia) o di tecnologia recente (enteroscopia con microcamera ingeribile, radioterapia stereotassica).
Il nuovo nomenclatore dell’assistenza protesica consentirà, tra l’altro, di prescrivere:
1. ausili informatici e di comunicazione (inclusi i comunicatori oculari e le tastiere adattate per persone con gravissime disabilità);
2. apparecchi acustici a tecnologia digitale;
3. attrezzature domotiche e sensori di comando e controllo per ambienti (allarme e telesoccorso);
4. posaterie e suppellettili adattati per le disabilità motorie, barella adattata per la doccia, scooter a quattro ruote, carrozzine con sistema di verticalizzazione, carrozzine per grandi e complesse disabilità, sollevatori fissi e per vasca da bagno, sistemi di sostegno nell’ambiente bagno (maniglioni e braccioli), carrelli servoscala per interni;
5. arti artificiali a tecnologia avanzata e sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo.
Il provvedimento prevede, inoltre, un ampliamento dell’elenco delle malattie rare (erogate in regime di esenzione) e l’inserimento di più di 110 nuove entità tra singole malattie rare e gruppi di malattie, tra cui:
1. sarcoidosi;
2. la sclerosi sistemica progressiva;
3. la miastenia grave;
4. sindromi da neoplasie endocrine multiple;
5. iperinsulinismi congeniti;
6. malattie perossisomiali;
7. sindromi da deficit congenito di creatina;
8. piastrinopatie autoimmuni primarie croniche;
9. miosite eosinofila idiopatica.
10.
Riguardo alle malattie croniche, sono state introdotte sei nuove patologie esenti:
1. sindrome da talidomide
2. osteomielite cronica,
3. patologie renali croniche,
4. rene policistico autosomico dominante,
5. endometriosi negli stadi clinici “moderato” e “grave”,
6. broncopneumopatia cronico ostruttiva negli stadi clinici “moderato”, “grave” e “molto grave”.
Vengono spostate tra le malattie croniche alcune patologie già esenti come malattie rare, quali:
1. malattia celiaca,
2. sindrome di Down,
3. s. Klinefelter,
4. connettiviti indifferenziate.
5.
Screening neonatale
Introduzione dello screening neonatale per
1. la sordità congenita e la cataratta congenita;
2. estensione a tutti i nuovi nati dello screening neonatale esteso per le malattie metaboliche ereditari.
Per l’endometriosi, i nuovi Lea prevedono l’inserimento nell’elenco delle patologie croniche ed invalidanti, negli stadi clinici “moderato” e “grave”. Di conseguenza, si riconosce alle pazienti il diritto ad usufruire in esenzione di alcune prestazioni specialistiche di controllo. Si stimano circa 300.000 esenzioni.
Celiachia diviene, da malattia rara, una malattia cronica. Ciò in quanto il percorso diagnostico di tale patologia non risulta, ad oggi, tortuoso, lungo e oneroso come avviene per i malati rari.
Sono mantenute in esenzione tutte le prestazioni di specialistica ambulatoriale comprese nei LEA, utili al monitoraggio della patologia e alla prevenzione delle complicanze e degli eventuali aggravamenti. Come per tutte le malattie croniche è sufficiente una certificazione di malattia redatta da uno specialista del Servizio sanitario nazionale per ottenere il nuovo attestato di esenzione.- Viene mantenuta la disciplina della concessione degli alimenti ai celiaci.
Autismo: il nuovo schema di decreto recepisce la legge n. 134 del 2015, che prevede l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza per la diagnosi precoce, la cura e il trattamento individualizzato dei disturbi dello spettro autistico. Le novità sono:
1. qualità dell’assistenza: è previsto nel percorso di diagnosi, cura e trattamento l’impiego di metodi e strumenti basati sulle più avanzate evidenze scientifiche disponibili;
2. integrazione nella vita sociale: viene promosso il reinserimento e l’integrazione del minore nella vita sociale mediante il raccordo dell’assistenza sanitaria con le istituzioni scolastiche e attraverso interventi sulla rete sociale formale ed informale
3. coinvolgimento della famiglia: viene prestata attenzione alla partecipazione attiva della famiglia, con interventi di sostegno, formazione ed orientamento ad essa dedicati e coinvolgimento attivo nel percorso terapeutico.
Procreazione medicalmente assistita
Viene previsto l’inserimento nel nomenclatore della specialistica ambulatoriale di tutte le prestazioni necessarie nelle diverse fasi concernenti la procreazione medicalmente assistita, omologa ed eterologa (sino ad oggi erogate solo in regime di ricovero).
Ema- Efsa: ridurre l’uso degli antibiotici negli allevamenti
Alimentazione, Farmaceutica, News Presa, PrevenzioneL’Agenzia europea per il farmaco e l’Autorità Ue per la sicurezza alimentare hanno ribadito in una nota congiunta come la resistenza antimicrobica sia uno dei problemi di salute pubblica e l’uso degli antibiotici negli animali contribuisce a questo problema. “Ridurre al minimo l’uso e ripensare il sistema zootecnico con l’attuazione di pratiche agricole che impediscano la diffusione delle malattie”. In arrivo anche un elenco di indicatori per monitorare la riduzione della resistenza antimicrobica.
“Ridurre l’uso degli antibiotici negli animali da produzione alimentare e ripensare il sistema di produzione di bestiame è fondamentale per il futuro della salute animale e pubblica. La resistenza antimicrobica (AMR) è uno dei problemi di salute pubblica più pressanti del mondo e l’uso degli antimicrobici negli animali contribuisce a questo problema”. Gli esperti dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) hanno esaminato le misure adottate nell’Unione europea (UE) per ridurre l’uso degli antibiotici sugli animali e hanno rilanciato sulle prossime azioni future da intraprendere.
“È chiaro che le strategie che sono già disponibili possono essere implementate immediatamente e avranno un impatto positivo sui livelli di resistenza microbica allo stesso tempo, ma vi è la necessità di soluzioni innovative, abbiamo bisogno di trovare modi alternativi per prevenire e curare le infezioni negli animali”, ha detto il direttore esecutivo dell’EFSA, Dr. Bernhard Url.
“Ci sono solo pochi nuovi antibiotici in fase di sviluppo – ha spiegato il professor Guido Rasi, direttore esecutivo di EMA – quindi quelli che abbiamo vanno utilizzati in modo responsabile, sia nell’uomo che negli animali. La raccolta di dati sulla resistenza antimicrobica ed il consumo di antibiotici è la chiave per mettere in atto misure efficaci per controllare l’antibioticoresistenza e mantenere l’efficacia degli antibiotici a beneficio della salute pubblica e degli animali”.
Si legge nella nota“l’uso degli antimicrobici negli animali deve essere ridotto al minimo necessario per il trattamento di malattie infettive. Tranne in casi eccezionali, il loro uso per prevenire tali malattie dovrebbe essere gradualmente abbandonato a favore di misure alternative”.
Ema ed Efsa precisano poi come “le alternative, come vaccini, probiotici, prebiotici, batteriofagi e acidi organici hanno dimostrato di essere fattori che riducono la necessità di utilizzare agli antibiotici”.
Tuttavia la ‘semplice’ riduzione dell’uso degli antibiotici “non è sufficiente” perché in primis per Efsa ed Ema “vi è la necessità di ripensare il sistema zootecnico mediante l’attuazione di pratiche agricole che impediscono l’introduzione e la diffusione delle malattie nelle aziende agricole”
Il prossimo febbraio, l’EFSA insieme al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) pubblicheranno il loro rapporto annuale sui livelli di resistenza agli antimicrobici negli alimenti, negli animali e negli esseri umani di tutta l’UE.
EFSA, EMA e l’ECDC stanno anche lavorando su una relazione che valuta il legame tra il consumo di antibiotici e lo sviluppo della resistenza nei batteri che si trovano negli animali e nell’uomo, con il report è previsto alla fine di luglio 2017. A fine anno proporranno poi un elenco di indicatori che possano consentire ai gestori di monitorare la riduzione della resistenza antimicrobica e l’uso degli antimicrobici negli esseri umani, negli animali da produzione alimentare e nel cibo”.
Dharma, finalmente la dialisi portatile
Ricerca innovazioneLa dialisi portatile sta per diventare realtà. Facile comprendere quale impatto questa nuova tecnologia potrà avere sulla vita di centinaia di migliaia di pazienti, oggi costretti a lunghe ed estenuanti sedute in centri specializzati. Tutto si lega al nome di un ingegnere italiano, Renato Giordano, che si è laureato in ingegneria alla Federico II nel 1976.
Progetto “Dharma”
Il progetto principale di EasyDial (società fondata da Giordano assieme ad altri due soci) si chiama “Dharma”, si tratta di una macchina portatile per la dialisi del sangue attualmente in fase di test clinici. «Dopo 47 si stasi – dice Giordano – ridefiniamo il concetto stesso di dialisi. Abbiamo deciso di rivedere completamente i macchinari per la dialisi partendo da un nuovo punto di vista, quello che mette al centro il paziente. Quello della dialisi – aggiunge – è un campo molto complesso, non di cura ma di supporto in vita. Ed è una condizione terribile, che stravolge la vita di intere famiglie». La tecnologia del progetto Dharma è invece una tecnologia portatile, che si può usare ovunque. Promette di incrementare del doppio l’efficienza del trattamento, dimezzandone i tempi. L’aspetto più interessante è che il progetto è già in una fase molto avanzata, ed entro settembre sarà probabilmente in commercio.
Università
Alla ricerca di soluzioni innovative per restare all’avanguardia nel settore della dialisi, Renato Giordano è tornato alla propria alma mater e, dopo aver finanziato tramite la fondazione ISSNAF -Italian Scientists and Scholars in North America Foundation una borsa di studio, ha già sottoscritto un accordo di collaborazione scientifica con il Dipartimento di Ingegneria chimica, dei Materiali e della Produzione industriale dell’Università Federico II, diretto dal Pier Luca Maffettone. Il progetto, la cui responsabilità scientifica è affidata al professore Stefano Guido ed all’ingegnere Giovanna Tomaiuolo e che vedrà coinvolti altri docenti ed assegnisti di ricerca del dipartimento, è si occuperà di attività di ricerca di base per supportare lo sviluppo delle tecnologie miniaturizzate di dialisi.
Tumore della prostata, la prevenzione arriva in camper
PrevenzionePer il tumore della prostata la prevenzione scende in campo con il sostegno di alcuni testimonial d’eccezione. Tornano anche nel 2017 gli appuntamenti con l’Unità urologica mobile della fondazione che si occupa di prevenzione e ricerca in oncologia (PRO). Sabato 28 gennaio, in collaborazione con l’associazione Alberto Fenderico tante visite gratuite per affrontare precocemente eventuali problemi.
Tra sport e salute
Il camper Pro aprirà le sue porte dalle 9 alle 13 in via Belvedere 123 Napoli, per effettuare visite e controlli urologici ai Soci. Il tutto avverrà durante una mattinata in cui ci saranno incontri calcistici mentre a turno ci si sottoporrà alle visite di controllo.
Testimonial d’eccezione
Pazienti speciali saranno anche dei volti molto noti e amatissimi dal pubblico che faranno da testimonials all’iniziativa. Si sottoporranno infatti a un controllo prostatico anche i popolarissimi Gigi e Ross e lo staff medico della SSC Napoli, con il responsabile Alfonso de Nicola ed Enrico d’Andrea.
Gigi e Ross
Hanno dato inoltre la loro adesione anche Francesco Cicchella, Alessandro Bolide, Francesco Albanese e Mino Abbacuccio; sono stati invitati anche l’assessore allo Sport Ciro Borriello e il presidente della municipalità Paolo De Luca. Per essere aggiornati su tutte le iniziative della Fondazione PRO e sulle prossime tappe del Camper basta consultare il sito: www.fondazioneprosud.it o scrivere a info@fondazioneprosud.it
Gioco d’azzardo: un giovane su due è vittima del virus da slot
Economia sanitaria, News Presa, Prevenzione, PsicologiaSono oltre 1,2 milioni gli italiani che hanno tentato la fortuna almeno una volta nel 2016 e un ragazzo su due si è lasciato affascinare dal gioco d’azzardo. Gli effetti del gioco su chi è utilizzatore più frequente sono allarmanti: secondo il “Young Millennials Monitor”, ideato da Nomisma e Unipol, ha un rapporto “problematico” il 5% degli studenti, il 9% è etichettato come “a rischio”, ovvero manifesta i primi potenziali segnali di rischio di approccio problematico al gioco.
L’indagine ha coinvolto 11 mila giovani tra i 14 e i 19 anni, secondo i dati, il giocatore maggiormente problematico è maschio, maggiorenne, frequenta istituti tecnici/professionali, ha un rendimento scolastico basso e proviene dalle regioni meridionali.
I numeri di “Young Millennials Monitor” diffusi a Bologna indicano che i giocatori sono in leggero calo: nel corso del 2016 il 49% dei giovani studenti ha tentato la fortuna almeno una volta (circa 1.240.000 di ragazzi). Molti giovani (il 21%) iniziano a giocare per curiosità o per caso (20%); altri per semplice divertimento (18%), per il fatto che amici e familiari giochino (11%), o per la speranza di vincere una somma di denaro (11%). Dopo aver sfidato la sorte almeno una volta i giovani tendono a pensare che il gioco d’azzardo sia soprattutto una perdita di denaro (lo pensa il 32% degli studenti tra i 14 e i 19 anni).
Le slot e videolottery potrebbero, però, progressivamente sparire dai bar e dagli esercizi commerciali per essere “confinate” esclusivamente nelle sale gioco. Questa la prospettiva disegnata dal provvedimento messo a punto dal governo e dalle Regioni. Lo ha annunciato il ministro Costa al margine della presentazione del rapporto.
In Emilia-Romagna, il 22,7% della popolazione tra i 15 e i 64 anni riferisce di aver giocato d’azzardo almeno una volta nel corso dell’anno. Tra questi, il 4,4% è a rischio – moderato o grave – di dipendenza. Ed è proprio per contrastare, prevenire e ridurre questo pericolo che la Regione ha rafforzato la propria normativa in tal senso, dopo che, prima in Italia a farlo, già nel 2013 aveva approvato una legge specifica sul tema.
Due mesi fa, infatti, c’è stato il via libera al Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili, legge che fra le altre misure introduce il divieto di installare apparecchi per il gioco d’azzardo entro una distanza di 500 metri da scuole, luoghi di aggregazione giovanili e di culto, cioè quelli più frequentati dai ragazzi. Anche se l’indagine ha rilevato in Emilia-Romagna una propensione al gioco, tra i giovani della fascia d’età 14-19 anni, inferiore rispetto al Centro e Sud Italia, ha sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, intervenendo anche lui alla presentazione della prima indagine realizzata dall’Osservatorio “Young millennials monitor” di Nomisma su motivazioni e approccio dei giovani verso il gioco d’azzardo: “l’attenzione resta alta, soprattutto per i soggetti più vulnerabili, e quindi anche giovani e giovanissimi”.
E se il gioco è spesso “un’abitudine occasionale o un divertimento”, talvolta – ha fatto notare Luca Dondi, consigliere delegato di Nomisma – ha “preoccupanti implicazioni negative sulla vita quotidiana e sulle relazioni familiari: il 36% dei giovani giocatori ha nascosto o ridimensionato le proprie abitudini di gioco ai genitori e il 4% ha derogato ad impegni scolastici e/o familiari per giocare. Grazie a questo prezioso patrimonio informativo, Young Millennials Monitor si pone due obiettivi: innanzitutto mettere a disposizione di istituzioni, operatori economici e famiglie numeri e metodi per valutare i comportamenti di gioco, l’incidenza del gioco problematico e le relative conseguenze in termini assistenziali, nonché garantire una maggior informazione per sostenere azioni di policy in logica di prevenzione e di creazione di consapevolezza”.
Farmacisti, lo strano record dell’Italia. Meno dentisti e fisioterapisti
Farmaceutica, News Presa, Ricerca innovazioneL’Italia, secondo gli ultimi dati Eurostat, è tra i paesi con il più alto numero di farmacisti. Rientra nella media europea, invece, il numero dei fisioterapisti, mentre siamo al 19° posto per numero di dentisti in rapporto alla popolazione.
Nel 2014 hanno lavorato nella UE 345.000 dentisti, 440.000 farmacisti e 540 mila fisioterapisti. Un totale di 1,3 milioni di lavoratori. I numeri dell’Eurostat rilevano anche i dati Paese per Paese.
Per quanto riguarda i dentisti: tra gli Stati membri dell’Unione europea, la Grecia è lo Stato ad aver registrato la quota più elevata di dentisti (126 per 100.000 abitanti), seguita da Bulgaria e Cipro (entrambi 98). Le percentuali più basse sono state trovate in Polonia (34), Malta (47) e Slovacchia (49). Italia al 19° posto con una media di 64 dentisti ogni 100mila abitanti (in totale nel nostro Paese ci sono 39.075 dentisti). Il dato evidenzia Eurostat mostra però una crescita del 24% rispetto al 2009.
Per quanto riguarda i farmacisti, invece, è la Finlandia ad aver registrato il più alto numero di farmacisti: 127 ogni 100 000 abitanti. Numeri elevati anche Belgio (120), Irlanda (118) e Spagna (117). Italia al sesto posto con 107 (64.759 farmacisti in totale in Italia). A Cipro (22) e nei Paesi Bassi (27) i valori minori.
Infine i fisioterapisti: è ancora la Finlandia a svettare con una media di 247 fisioterapisti ogni 100mila abitanti. A seguire la Germania con 216. Italia al 10° posto con una media di 100 (60.651 fisioterapisti in Italia). A fondo classifica il Portogallo (12) e la Romania (5).
Così il Pascale abbatte le liste d’attesa
News PresaIn un momento particolarmente pesante per l’assistenza in Campania (ieri al Cardarelli è stato necessario attivare l’unità di Crisi per il superafflusso), il Pascale di Napoli prova a fare qualcosa per ridurre le liste d’attesa. I punti sui quali il direttore generale Attilio Bianchi è intervenuto sono essenzialmente due: nuovo personale e messa in funzione del terzo acceleratore lineare. In questo modo la Radioterapia potrà trattare 80 pazienti ogni giorno, a fronte dei 55 del 2016 e la lista d’attesa, a fronte dei due mesi registrati fino al dicembre scorso, scende a 3 settimane. «Tempo assolutamente congruo per patologie di questa gravità» sottolinea Paolo Muto, direttore della Radioterapia. Naturalmente i pazienti che devono essere sottoposti a trattamento per metastasi, sono inseriti in un percorso preferenziale riservato. «Per questi pazienti – continua Muto – i tempi di attesa si riducono a massimo tre giorni dalla prima visita». Oggi i tre acceleratori lineari funzionano dalle 8 alle 15. L’obiettivo è di estendere il servizio sino alle 20.
Nuove assunzioni
Nelle prossime settimane, si procederà, all’acquisizione di due medici e di tre tecnici di radiologia, nel rispetto delle procedure di mobilità previste dalla legge. Il direttore generale ha anche adottato un provvedimento che dal 9 gennaio fa aumentare le sedute operatorie. Si opera dalle 15 alle 18, con una seduta aggiuntiva che riguarda per ora i reparti laddove le liste d’attesa sono più congestionate. In particolare Senologia, maxillo Facciale, Urologia, Colonrettale, Epatobiliare e , in misura ridotta, la chirurgia muscoloscheletrica. Solo in un secondo momento verrà assegnata una seduta aggiuntiva anche alle chirurgie dell’addome, tiroide, cute e tessuti molli, gastropancreatica e ginecologia.
Si volta pagina
«Questo è solo l’inizio – dichiara il Direttore Generale – di un percorso che, grazie alle elevatissime professionalità e al senso di responsabilità dimostrato da tutto il personale e dalle rappresentanze sindacali, unitamente alla sensibilità dimostrata dal Governatore de Luca con la stipula del nuovo protocollo di intesa consentirà all’Istituto di ribadire la propria centralità nella assistenza e della ricerca in oncologia». Il progetto sperimentale deliberato a inizio anno si avvale dei fondi ALPI accantonati dall’Istituto e destinati proprio all’abbattimento delle liste d’attesa.
La gravidanza oltre il cancro. Ora si può
Ricerca innovazioneDiventare mamma nonostante il cancro. Anzi, dopo aver battuto il cancro. Sembra un aspetto secondario, ma non lo è. Molte donne che vincono la propria battaglia contro la malattia si trovano poi prive della gioia di una gravidanza a causa dei trattamenti chemioterapici. Per questo l’intervento di prelievo e conservazione del tessuto ovarico fatto su una paziente di 25 anni è qualcosa di rivoluzionario. Andiamo con ordine. La paziente (come riportato sul quotidiano digitale dal portale affaritaliani.it), è stata colpita da un tumore della mammella. Vista la sua giovane età, solo 25 anni, si è reso necessario iniziare presto la chemioterapia i medici dell’ospedale di Grosseto le hanno proposto questa procedura innovativa, effettuata in poche centinaia di casi.
Ritorno alla vita
Uno degli aspetti più importanti di questo intervento è legato alla presa in carico complessiva delle donne in età fertile, colpite da tumore alla mammella, anche per quanto riguarda il loro futuro e il loro ritorno alla normalità. In questo caso specifico, una volta terminate le cure e superata la malattia, la 25enne potrà effettuare un reimpianto e ottenere cellule sane per una possibile gravidanza.
Oncofertilità
Per la giovane paziente è stato attivato il percorso multidisciplinare della “onco-fertilità”, una rete integrata che coinvolge, oltre all’Oncologa, il Dipartimento di Chirurgia, la Ginecologia e Ostetricia, il percorso per la Gravidanza del Misericordia e il Centro per la PMA dell’ospedale di Cortona, la struttura di riferimento per tutta la Asl sud est. «In questa situazione – dice il dottor Carmelo Bengala, direttore dell’Oncologia medica dell’ospedale di Grosseto – il fattore tempo l’efficienza e il coordinamento del percorso, rivestono un ruolo fondamentale». Il caso è stato discusso con il dottor Enrico Colosi, responsabile della Rete per la Gravidanza e parto fisiologico della Asl, con il professor Luca Mencaglia, direttore della Rete PMA della Asl, e con il dottor Fabrizio Signore, direttore della di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale di Grosseto.
Inquinamento Indoor: il vademecum dell’ISS
Associazioni pazienti, News Presa, Prevenzione, Ricerca innovazionePoche regole semplici ma che possono migliorare la qualità dell’aria degli ambienti in cui viviamo. Le indica l’Istituto Superiore di Sanità che attraverso l’opuscolo “L’aria della nostra casa, come migliorarla?” vuole fornire ai cittadini una guida chiara per difendersi dagli agenti inquinanti che possono alterare le caratteristiche ambientali dei luoghi chiusi creando il cosiddetto inquinamento indoor. Nelle nostre case sono presenti, infatti numerose sorgenti di inquinanti dell’aria che possono costituire un rischio per la nostra salute. Dal fumo di sigaretta, che è il principale inquinante, all’uso di detersivi, candele o incensi. Attraverso il vademecum l’ISS fornisce una guida per imparare a proteggersi con alcuni semplici accorgimenti.
Cos’è
L’inquinamento indoor è una forma di alterazione ambientale che interessa i luoghi chiusi. E’ determinato da comportamenti o fattori messi inconsapevolmente in atto, come la scorretta abitudine di non areare gli ambienti quando si cucina o si utilizzano deodoranti o prodotti per la pulizia domestica ma anche dalla presenza di materiali di costruzione o di mobili da arredo che al loro interno possono contenere e sprigionare determinate sostanze inquinanti.
Il Gruppo di Studio nazionale (GdS)
L’Istituto Superiore di Sanità, nel 2010, ha istituito il Gruppo di Studio Nazionale sull’Inquinamento Indoor coordinato dal Dott. Gaetano Settimo con l’intento di fornire un’azione di supporto per l’adeguamento dell’Italia agli standard comunitari e di promuovere attività di informazione finalizzata ad evitare i rischi connessi ad errati comportamenti che provocano inquinamento indoor.
Flavia Bustreo primo candidato italiano alla direzione dell’OMS
Economia sanitaria, News Presa, Ricerca innovazioneE’ il primo candidato italiano alla direzione generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nella storia. Flavia Bustreo ha una brillante carriera e una capacità di leadership che ha già avuto modo di dimostrare in diversi incarichi internazionali. Ma ciò che la rende una candidata ideale è la visione che la anima: il diritto alla salute per tutti non è un’utopia, può diventare una realtà, a condizione che l’OMS metta a frutto tutto il suo potenziale. E lei ha le competenze per farlo.
“L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha bisogno di un cambiamento e io sono pronta a raccogliere questa sfida” spiega. E’ difficile non fare il tifo per Flavia Bustreo come candidata dal Governo italiano alla guida dell’Oms. Nata nel 1961 a Camposampiero, in provincia di Padova, la sua famiglia aveva ben altre aspettative per lei, la prima figlia femmina, racconta in un’intervista. “Le loro aspettative erano decisamente più tradizionali”, dice Bustreo. “Ma io sognavo ben altro ed è per questo che sono andata all’università: ho fatto i 6 anni di medicina, lavorando tuttii weekend come cameriera in una pizzeria. Questo ha formato molto il mio carattere e mi ha resa forte”, racconta.
E oggi il suo curriculum è invidiabile: con quasi 30 anni di esperienza nell’ambito della salute globale, moltissime esperienze sul campo, in paesi poveri e dilaniati dalla guerra, dal 2010 Bustreo ricopre l’incarico di vicedirettrice generale dell’Oms per la Salute della Famiglia, delle Donne e dei Bambini. Ha lavorato in molte parti del mondo tra cui Argentina, Sarajevo, Baghdad durante la guerra del Golfo e nel 1997 è stata l’unico medico italiano in Sudan. Ed è la prima persona in assoluto che l’Italia presenta come candidato alla direzione generale dell’Oms.
Tutte le novità dei nuovi Lea. Vaccini, cure e assistenza
Economia sanitaria, News Presa, PrevenzioneI vaccini diventano gratuiti e senza pagamento del ticket, perché rientrano nella “prevenzione sanitaria di massa”. Anche la fecondazione eterologa diventa gratuita, insieme alle terapie per nuove patologie rare e croniche. La lista delle novità dei nuovi Lea (i livelli essenziali di assistenza che elencano le prestazioni che la sanità pubblica offrirà gratuitamente in tutte le Regioni) è lunghissima. Varati il 12 gennaio, sono stati fortemente voluti dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
In particolare, è stata costituita la Commissione nazionale per l’aggiornamento dei LEA, con il compito di monitorarne costantemente il contenuto, escludendo prestazioni, servizi o attività che divengano obsoleti e valutando di erogare a carico del SSN trattamenti che, nel tempo, si dimostrino innovativi o e efficaci per la cura dei pazienti.
Sono state incluse tra i LEA vaccinazioni già previste dal Calendario nazionale 2012-2014 (contro pneumococco e meningococco C nei nuovi nati; HPV nelle undicenni), e sono state introdotte nuove vaccinazioni, previste dal nuovo Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale 2017-2019:
* meningococco B, rotavirus e varicella nei nuovi nati;
* HPV nei maschi undicenni;
* meningococco tetravalente ACWY135 e richiamo anti-polio con IPV negli adolescenti;
* pneumococco e Zoster nei sessantacinquennile vaccinazioni per i soggetti a rischio di tutte le età, come indicato nel PNPV e in altre normative nazionali sull’argomento.
Per tutte queste vaccinazioni è prevista l’offerta gratuita da parte dei servizi deputati alle attività vaccinali dislocati sul territorio nazionale.
I nuovi nati hanno diritto a cicli di base ed eventuali successivi richiami di vaccino per la prevenzione di
* difterite,
* tetano,
* pertosse,
* epatite B,
* polio,
* haemophilus influenza tipo b,
* pneumococco,
* meningococco B,
* rotavirus,
* morbillo,
* parotite,
* rosolia,
* varicella,
* meningococco.
Gli adolescenti:
* vaccino anti-meningococco tetravalente ACWY135
* vaccino anti-HPV.
I soggetti di età pari o superiore a 65 anni:
* vaccino anti-influenzale stagionale;
I soggetti di età pari a 65 anni:
* vaccino anti-pneumococco e vaccino anti-zoster-
I soggetti a rischio di tutte le età:
* le vaccinazioni previste dal PNPV e da altre normative nazionali sull’argomento.
Il nuovo nomenclatore della specialistica ambulatoriale, invece, include prestazioni tecnologicamente avanzate ed eliminando quelle ormai obsolete e:
1. individua chiaramente tutte le prestazioni di procreazione medicalmente assistita (PMA) che saranno erogate a carico del Servizio sanitario nazionale (fino ad oggi erogate solo in regime di ricovero);
2. rivede profondamente l’elenco delle prestazioni di genetica e, per ogni singola prestazione, fa riferimento ad un elenco puntuale di patologie per le quali è necessaria l’indagine su un determinato numero di geni;
3. introduce prestazioni di elevatissimo contenuto tecnologico (adroterapia) o di tecnologia recente (enteroscopia con microcamera ingeribile, radioterapia stereotassica).
Il nuovo nomenclatore dell’assistenza protesica consentirà, tra l’altro, di prescrivere:
1. ausili informatici e di comunicazione (inclusi i comunicatori oculari e le tastiere adattate per persone con gravissime disabilità);
2. apparecchi acustici a tecnologia digitale;
3. attrezzature domotiche e sensori di comando e controllo per ambienti (allarme e telesoccorso);
4. posaterie e suppellettili adattati per le disabilità motorie, barella adattata per la doccia, scooter a quattro ruote, carrozzine con sistema di verticalizzazione, carrozzine per grandi e complesse disabilità, sollevatori fissi e per vasca da bagno, sistemi di sostegno nell’ambiente bagno (maniglioni e braccioli), carrelli servoscala per interni;
5. arti artificiali a tecnologia avanzata e sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo.
Il provvedimento prevede, inoltre, un ampliamento dell’elenco delle malattie rare (erogate in regime di esenzione) e l’inserimento di più di 110 nuove entità tra singole malattie rare e gruppi di malattie, tra cui:
1. sarcoidosi;
2. la sclerosi sistemica progressiva;
3. la miastenia grave;
4. sindromi da neoplasie endocrine multiple;
5. iperinsulinismi congeniti;
6. malattie perossisomiali;
7. sindromi da deficit congenito di creatina;
8. piastrinopatie autoimmuni primarie croniche;
9. miosite eosinofila idiopatica.
10.
Riguardo alle malattie croniche, sono state introdotte sei nuove patologie esenti:
1. sindrome da talidomide
2. osteomielite cronica,
3. patologie renali croniche,
4. rene policistico autosomico dominante,
5. endometriosi negli stadi clinici “moderato” e “grave”,
6. broncopneumopatia cronico ostruttiva negli stadi clinici “moderato”, “grave” e “molto grave”.
Vengono spostate tra le malattie croniche alcune patologie già esenti come malattie rare, quali:
1. malattia celiaca,
2. sindrome di Down,
3. s. Klinefelter,
4. connettiviti indifferenziate.
5.
Screening neonatale
Introduzione dello screening neonatale per
1. la sordità congenita e la cataratta congenita;
2. estensione a tutti i nuovi nati dello screening neonatale esteso per le malattie metaboliche ereditari.
Per l’endometriosi, i nuovi Lea prevedono l’inserimento nell’elenco delle patologie croniche ed invalidanti, negli stadi clinici “moderato” e “grave”. Di conseguenza, si riconosce alle pazienti il diritto ad usufruire in esenzione di alcune prestazioni specialistiche di controllo. Si stimano circa 300.000 esenzioni.
Celiachia diviene, da malattia rara, una malattia cronica. Ciò in quanto il percorso diagnostico di tale patologia non risulta, ad oggi, tortuoso, lungo e oneroso come avviene per i malati rari.
Sono mantenute in esenzione tutte le prestazioni di specialistica ambulatoriale comprese nei LEA, utili al monitoraggio della patologia e alla prevenzione delle complicanze e degli eventuali aggravamenti. Come per tutte le malattie croniche è sufficiente una certificazione di malattia redatta da uno specialista del Servizio sanitario nazionale per ottenere il nuovo attestato di esenzione.- Viene mantenuta la disciplina della concessione degli alimenti ai celiaci.
Autismo: il nuovo schema di decreto recepisce la legge n. 134 del 2015, che prevede l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza per la diagnosi precoce, la cura e il trattamento individualizzato dei disturbi dello spettro autistico. Le novità sono:
1. qualità dell’assistenza: è previsto nel percorso di diagnosi, cura e trattamento l’impiego di metodi e strumenti basati sulle più avanzate evidenze scientifiche disponibili;
2. integrazione nella vita sociale: viene promosso il reinserimento e l’integrazione del minore nella vita sociale mediante il raccordo dell’assistenza sanitaria con le istituzioni scolastiche e attraverso interventi sulla rete sociale formale ed informale
3. coinvolgimento della famiglia: viene prestata attenzione alla partecipazione attiva della famiglia, con interventi di sostegno, formazione ed orientamento ad essa dedicati e coinvolgimento attivo nel percorso terapeutico.
Procreazione medicalmente assistita
Viene previsto l’inserimento nel nomenclatore della specialistica ambulatoriale di tutte le prestazioni necessarie nelle diverse fasi concernenti la procreazione medicalmente assistita, omologa ed eterologa (sino ad oggi erogate solo in regime di ricovero).