Tempo di lettura: 4 minutiI vaccini diventano gratuiti e senza pagamento del ticket, perché rientrano nella “prevenzione sanitaria di massa”. Anche la fecondazione eterologa diventa gratuita, insieme alle terapie per nuove patologie rare e croniche. La lista delle novità dei nuovi Lea (i livelli essenziali di assistenza che elencano le prestazioni che la sanità pubblica offrirà gratuitamente in tutte le Regioni) è lunghissima. Varati il 12 gennaio, sono stati fortemente voluti dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
In particolare, è stata costituita la Commissione nazionale per l’aggiornamento dei LEA, con il compito di monitorarne costantemente il contenuto, escludendo prestazioni, servizi o attività che divengano obsoleti e valutando di erogare a carico del SSN trattamenti che, nel tempo, si dimostrino innovativi o e efficaci per la cura dei pazienti.
Sono state incluse tra i LEA vaccinazioni già previste dal Calendario nazionale 2012-2014 (contro pneumococco e meningococco C nei nuovi nati; HPV nelle undicenni), e sono state introdotte nuove vaccinazioni, previste dal nuovo Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale 2017-2019:
* meningococco B, rotavirus e varicella nei nuovi nati;
* HPV nei maschi undicenni;
* meningococco tetravalente ACWY135 e richiamo anti-polio con IPV negli adolescenti;
* pneumococco e Zoster nei sessantacinquennile vaccinazioni per i soggetti a rischio di tutte le età, come indicato nel PNPV e in altre normative nazionali sull’argomento.
Per tutte queste vaccinazioni è prevista l’offerta gratuita da parte dei servizi deputati alle attività vaccinali dislocati sul territorio nazionale.
I nuovi nati hanno diritto a cicli di base ed eventuali successivi richiami di vaccino per la prevenzione di
* difterite,
* tetano,
* pertosse,
* epatite B,
* polio,
* haemophilus influenza tipo b,
* pneumococco,
* meningococco B,
* rotavirus,
* morbillo,
* parotite,
* rosolia,
* varicella,
* meningococco.
Gli adolescenti:
* vaccino anti-meningococco tetravalente ACWY135
* vaccino anti-HPV.
I soggetti di età pari o superiore a 65 anni:
* vaccino anti-influenzale stagionale;
I soggetti di età pari a 65 anni:
* vaccino anti-pneumococco e vaccino anti-zoster-
I soggetti a rischio di tutte le età:
* le vaccinazioni previste dal PNPV e da altre normative nazionali sull’argomento.
Il nuovo nomenclatore della specialistica ambulatoriale, invece, include prestazioni tecnologicamente avanzate ed eliminando quelle ormai obsolete e:
1. individua chiaramente tutte le prestazioni di procreazione medicalmente assistita (PMA) che saranno erogate a carico del Servizio sanitario nazionale (fino ad oggi erogate solo in regime di ricovero);
2. rivede profondamente l’elenco delle prestazioni di genetica e, per ogni singola prestazione, fa riferimento ad un elenco puntuale di patologie per le quali è necessaria l’indagine su un determinato numero di geni;
3. introduce prestazioni di elevatissimo contenuto tecnologico (adroterapia) o di tecnologia recente (enteroscopia con microcamera ingeribile, radioterapia stereotassica).
Il nuovo nomenclatore dell’assistenza protesica consentirà, tra l’altro, di prescrivere:
1. ausili informatici e di comunicazione (inclusi i comunicatori oculari e le tastiere adattate per persone con gravissime disabilità);
2. apparecchi acustici a tecnologia digitale;
3. attrezzature domotiche e sensori di comando e controllo per ambienti (allarme e telesoccorso);
4. posaterie e suppellettili adattati per le disabilità motorie, barella adattata per la doccia, scooter a quattro ruote, carrozzine con sistema di verticalizzazione, carrozzine per grandi e complesse disabilità, sollevatori fissi e per vasca da bagno, sistemi di sostegno nell’ambiente bagno (maniglioni e braccioli), carrelli servoscala per interni;
5. arti artificiali a tecnologia avanzata e sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo.
Il provvedimento prevede, inoltre, un ampliamento dell’elenco delle malattie rare (erogate in regime di esenzione) e l’inserimento di più di 110 nuove entità tra singole malattie rare e gruppi di malattie, tra cui:
1. sarcoidosi;
2. la sclerosi sistemica progressiva;
3. la miastenia grave;
4. sindromi da neoplasie endocrine multiple;
5. iperinsulinismi congeniti;
6. malattie perossisomiali;
7. sindromi da deficit congenito di creatina;
8. piastrinopatie autoimmuni primarie croniche;
9. miosite eosinofila idiopatica.
10.
Riguardo alle malattie croniche, sono state introdotte sei nuove patologie esenti:
1. sindrome da talidomide
2. osteomielite cronica,
3. patologie renali croniche,
4. rene policistico autosomico dominante,
5. endometriosi negli stadi clinici “moderato” e “grave”,
6. broncopneumopatia cronico ostruttiva negli stadi clinici “moderato”, “grave” e “molto grave”.
Vengono spostate tra le malattie croniche alcune patologie già esenti come malattie rare, quali:
1. malattia celiaca,
2. sindrome di Down,
3. s. Klinefelter,
4. connettiviti indifferenziate.
5.
Screening neonatale
Introduzione dello screening neonatale per
1. la sordità congenita e la cataratta congenita;
2. estensione a tutti i nuovi nati dello screening neonatale esteso per le malattie metaboliche ereditari.
Per l’endometriosi, i nuovi Lea prevedono l’inserimento nell’elenco delle patologie croniche ed invalidanti, negli stadi clinici “moderato” e “grave”. Di conseguenza, si riconosce alle pazienti il diritto ad usufruire in esenzione di alcune prestazioni specialistiche di controllo. Si stimano circa 300.000 esenzioni.
Celiachia diviene, da malattia rara, una malattia cronica. Ciò in quanto il percorso diagnostico di tale patologia non risulta, ad oggi, tortuoso, lungo e oneroso come avviene per i malati rari.
Sono mantenute in esenzione tutte le prestazioni di specialistica ambulatoriale comprese nei LEA, utili al monitoraggio della patologia e alla prevenzione delle complicanze e degli eventuali aggravamenti. Come per tutte le malattie croniche è sufficiente una certificazione di malattia redatta da uno specialista del Servizio sanitario nazionale per ottenere il nuovo attestato di esenzione.- Viene mantenuta la disciplina della concessione degli alimenti ai celiaci.
Autismo: il nuovo schema di decreto recepisce la legge n. 134 del 2015, che prevede l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza per la diagnosi precoce, la cura e il trattamento individualizzato dei disturbi dello spettro autistico. Le novità sono:
1. qualità dell’assistenza: è previsto nel percorso di diagnosi, cura e trattamento l’impiego di metodi e strumenti basati sulle più avanzate evidenze scientifiche disponibili;
2. integrazione nella vita sociale: viene promosso il reinserimento e l’integrazione del minore nella vita sociale mediante il raccordo dell’assistenza sanitaria con le istituzioni scolastiche e attraverso interventi sulla rete sociale formale ed informale
3. coinvolgimento della famiglia: viene prestata attenzione alla partecipazione attiva della famiglia, con interventi di sostegno, formazione ed orientamento ad essa dedicati e coinvolgimento attivo nel percorso terapeutico.
Procreazione medicalmente assistita
Viene previsto l’inserimento nel nomenclatore della specialistica ambulatoriale di tutte le prestazioni necessarie nelle diverse fasi concernenti la procreazione medicalmente assistita, omologa ed eterologa (sino ad oggi erogate solo in regime di ricovero).
Farmacisti, lo strano record dell’Italia. Meno dentisti e fisioterapisti
Farmaceutica, News Presa, Ricerca innovazioneL’Italia, secondo gli ultimi dati Eurostat, è tra i paesi con il più alto numero di farmacisti. Rientra nella media europea, invece, il numero dei fisioterapisti, mentre siamo al 19° posto per numero di dentisti in rapporto alla popolazione.
Nel 2014 hanno lavorato nella UE 345.000 dentisti, 440.000 farmacisti e 540 mila fisioterapisti. Un totale di 1,3 milioni di lavoratori. I numeri dell’Eurostat rilevano anche i dati Paese per Paese.
Per quanto riguarda i dentisti: tra gli Stati membri dell’Unione europea, la Grecia è lo Stato ad aver registrato la quota più elevata di dentisti (126 per 100.000 abitanti), seguita da Bulgaria e Cipro (entrambi 98). Le percentuali più basse sono state trovate in Polonia (34), Malta (47) e Slovacchia (49). Italia al 19° posto con una media di 64 dentisti ogni 100mila abitanti (in totale nel nostro Paese ci sono 39.075 dentisti). Il dato evidenzia Eurostat mostra però una crescita del 24% rispetto al 2009.
Per quanto riguarda i farmacisti, invece, è la Finlandia ad aver registrato il più alto numero di farmacisti: 127 ogni 100 000 abitanti. Numeri elevati anche Belgio (120), Irlanda (118) e Spagna (117). Italia al sesto posto con 107 (64.759 farmacisti in totale in Italia). A Cipro (22) e nei Paesi Bassi (27) i valori minori.
Infine i fisioterapisti: è ancora la Finlandia a svettare con una media di 247 fisioterapisti ogni 100mila abitanti. A seguire la Germania con 216. Italia al 10° posto con una media di 100 (60.651 fisioterapisti in Italia). A fondo classifica il Portogallo (12) e la Romania (5).
Così il Pascale abbatte le liste d’attesa
News PresaIn un momento particolarmente pesante per l’assistenza in Campania (ieri al Cardarelli è stato necessario attivare l’unità di Crisi per il superafflusso), il Pascale di Napoli prova a fare qualcosa per ridurre le liste d’attesa. I punti sui quali il direttore generale Attilio Bianchi è intervenuto sono essenzialmente due: nuovo personale e messa in funzione del terzo acceleratore lineare. In questo modo la Radioterapia potrà trattare 80 pazienti ogni giorno, a fronte dei 55 del 2016 e la lista d’attesa, a fronte dei due mesi registrati fino al dicembre scorso, scende a 3 settimane. «Tempo assolutamente congruo per patologie di questa gravità» sottolinea Paolo Muto, direttore della Radioterapia. Naturalmente i pazienti che devono essere sottoposti a trattamento per metastasi, sono inseriti in un percorso preferenziale riservato. «Per questi pazienti – continua Muto – i tempi di attesa si riducono a massimo tre giorni dalla prima visita». Oggi i tre acceleratori lineari funzionano dalle 8 alle 15. L’obiettivo è di estendere il servizio sino alle 20.
Nuove assunzioni
Nelle prossime settimane, si procederà, all’acquisizione di due medici e di tre tecnici di radiologia, nel rispetto delle procedure di mobilità previste dalla legge. Il direttore generale ha anche adottato un provvedimento che dal 9 gennaio fa aumentare le sedute operatorie. Si opera dalle 15 alle 18, con una seduta aggiuntiva che riguarda per ora i reparti laddove le liste d’attesa sono più congestionate. In particolare Senologia, maxillo Facciale, Urologia, Colonrettale, Epatobiliare e , in misura ridotta, la chirurgia muscoloscheletrica. Solo in un secondo momento verrà assegnata una seduta aggiuntiva anche alle chirurgie dell’addome, tiroide, cute e tessuti molli, gastropancreatica e ginecologia.
Si volta pagina
«Questo è solo l’inizio – dichiara il Direttore Generale – di un percorso che, grazie alle elevatissime professionalità e al senso di responsabilità dimostrato da tutto il personale e dalle rappresentanze sindacali, unitamente alla sensibilità dimostrata dal Governatore de Luca con la stipula del nuovo protocollo di intesa consentirà all’Istituto di ribadire la propria centralità nella assistenza e della ricerca in oncologia». Il progetto sperimentale deliberato a inizio anno si avvale dei fondi ALPI accantonati dall’Istituto e destinati proprio all’abbattimento delle liste d’attesa.
La gravidanza oltre il cancro. Ora si può
Ricerca innovazioneDiventare mamma nonostante il cancro. Anzi, dopo aver battuto il cancro. Sembra un aspetto secondario, ma non lo è. Molte donne che vincono la propria battaglia contro la malattia si trovano poi prive della gioia di una gravidanza a causa dei trattamenti chemioterapici. Per questo l’intervento di prelievo e conservazione del tessuto ovarico fatto su una paziente di 25 anni è qualcosa di rivoluzionario. Andiamo con ordine. La paziente (come riportato sul quotidiano digitale dal portale affaritaliani.it), è stata colpita da un tumore della mammella. Vista la sua giovane età, solo 25 anni, si è reso necessario iniziare presto la chemioterapia i medici dell’ospedale di Grosseto le hanno proposto questa procedura innovativa, effettuata in poche centinaia di casi.
Ritorno alla vita
Uno degli aspetti più importanti di questo intervento è legato alla presa in carico complessiva delle donne in età fertile, colpite da tumore alla mammella, anche per quanto riguarda il loro futuro e il loro ritorno alla normalità. In questo caso specifico, una volta terminate le cure e superata la malattia, la 25enne potrà effettuare un reimpianto e ottenere cellule sane per una possibile gravidanza.
Oncofertilità
Per la giovane paziente è stato attivato il percorso multidisciplinare della “onco-fertilità”, una rete integrata che coinvolge, oltre all’Oncologa, il Dipartimento di Chirurgia, la Ginecologia e Ostetricia, il percorso per la Gravidanza del Misericordia e il Centro per la PMA dell’ospedale di Cortona, la struttura di riferimento per tutta la Asl sud est. «In questa situazione – dice il dottor Carmelo Bengala, direttore dell’Oncologia medica dell’ospedale di Grosseto – il fattore tempo l’efficienza e il coordinamento del percorso, rivestono un ruolo fondamentale». Il caso è stato discusso con il dottor Enrico Colosi, responsabile della Rete per la Gravidanza e parto fisiologico della Asl, con il professor Luca Mencaglia, direttore della Rete PMA della Asl, e con il dottor Fabrizio Signore, direttore della di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale di Grosseto.
Inquinamento Indoor: il vademecum dell’ISS
Associazioni pazienti, News Presa, Prevenzione, Ricerca innovazionePoche regole semplici ma che possono migliorare la qualità dell’aria degli ambienti in cui viviamo. Le indica l’Istituto Superiore di Sanità che attraverso l’opuscolo “L’aria della nostra casa, come migliorarla?” vuole fornire ai cittadini una guida chiara per difendersi dagli agenti inquinanti che possono alterare le caratteristiche ambientali dei luoghi chiusi creando il cosiddetto inquinamento indoor. Nelle nostre case sono presenti, infatti numerose sorgenti di inquinanti dell’aria che possono costituire un rischio per la nostra salute. Dal fumo di sigaretta, che è il principale inquinante, all’uso di detersivi, candele o incensi. Attraverso il vademecum l’ISS fornisce una guida per imparare a proteggersi con alcuni semplici accorgimenti.
Cos’è
L’inquinamento indoor è una forma di alterazione ambientale che interessa i luoghi chiusi. E’ determinato da comportamenti o fattori messi inconsapevolmente in atto, come la scorretta abitudine di non areare gli ambienti quando si cucina o si utilizzano deodoranti o prodotti per la pulizia domestica ma anche dalla presenza di materiali di costruzione o di mobili da arredo che al loro interno possono contenere e sprigionare determinate sostanze inquinanti.
Il Gruppo di Studio nazionale (GdS)
L’Istituto Superiore di Sanità, nel 2010, ha istituito il Gruppo di Studio Nazionale sull’Inquinamento Indoor coordinato dal Dott. Gaetano Settimo con l’intento di fornire un’azione di supporto per l’adeguamento dell’Italia agli standard comunitari e di promuovere attività di informazione finalizzata ad evitare i rischi connessi ad errati comportamenti che provocano inquinamento indoor.
Flavia Bustreo primo candidato italiano alla direzione dell’OMS
Economia sanitaria, News Presa, Ricerca innovazioneE’ il primo candidato italiano alla direzione generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nella storia. Flavia Bustreo ha una brillante carriera e una capacità di leadership che ha già avuto modo di dimostrare in diversi incarichi internazionali. Ma ciò che la rende una candidata ideale è la visione che la anima: il diritto alla salute per tutti non è un’utopia, può diventare una realtà, a condizione che l’OMS metta a frutto tutto il suo potenziale. E lei ha le competenze per farlo.
“L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha bisogno di un cambiamento e io sono pronta a raccogliere questa sfida” spiega. E’ difficile non fare il tifo per Flavia Bustreo come candidata dal Governo italiano alla guida dell’Oms. Nata nel 1961 a Camposampiero, in provincia di Padova, la sua famiglia aveva ben altre aspettative per lei, la prima figlia femmina, racconta in un’intervista. “Le loro aspettative erano decisamente più tradizionali”, dice Bustreo. “Ma io sognavo ben altro ed è per questo che sono andata all’università: ho fatto i 6 anni di medicina, lavorando tuttii weekend come cameriera in una pizzeria. Questo ha formato molto il mio carattere e mi ha resa forte”, racconta.
E oggi il suo curriculum è invidiabile: con quasi 30 anni di esperienza nell’ambito della salute globale, moltissime esperienze sul campo, in paesi poveri e dilaniati dalla guerra, dal 2010 Bustreo ricopre l’incarico di vicedirettrice generale dell’Oms per la Salute della Famiglia, delle Donne e dei Bambini. Ha lavorato in molte parti del mondo tra cui Argentina, Sarajevo, Baghdad durante la guerra del Golfo e nel 1997 è stata l’unico medico italiano in Sudan. Ed è la prima persona in assoluto che l’Italia presenta come candidato alla direzione generale dell’Oms.
Tutte le novità dei nuovi Lea. Vaccini, cure e assistenza
Economia sanitaria, News Presa, PrevenzioneI vaccini diventano gratuiti e senza pagamento del ticket, perché rientrano nella “prevenzione sanitaria di massa”. Anche la fecondazione eterologa diventa gratuita, insieme alle terapie per nuove patologie rare e croniche. La lista delle novità dei nuovi Lea (i livelli essenziali di assistenza che elencano le prestazioni che la sanità pubblica offrirà gratuitamente in tutte le Regioni) è lunghissima. Varati il 12 gennaio, sono stati fortemente voluti dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
In particolare, è stata costituita la Commissione nazionale per l’aggiornamento dei LEA, con il compito di monitorarne costantemente il contenuto, escludendo prestazioni, servizi o attività che divengano obsoleti e valutando di erogare a carico del SSN trattamenti che, nel tempo, si dimostrino innovativi o e efficaci per la cura dei pazienti.
Sono state incluse tra i LEA vaccinazioni già previste dal Calendario nazionale 2012-2014 (contro pneumococco e meningococco C nei nuovi nati; HPV nelle undicenni), e sono state introdotte nuove vaccinazioni, previste dal nuovo Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale 2017-2019:
* meningococco B, rotavirus e varicella nei nuovi nati;
* HPV nei maschi undicenni;
* meningococco tetravalente ACWY135 e richiamo anti-polio con IPV negli adolescenti;
* pneumococco e Zoster nei sessantacinquennile vaccinazioni per i soggetti a rischio di tutte le età, come indicato nel PNPV e in altre normative nazionali sull’argomento.
Per tutte queste vaccinazioni è prevista l’offerta gratuita da parte dei servizi deputati alle attività vaccinali dislocati sul territorio nazionale.
I nuovi nati hanno diritto a cicli di base ed eventuali successivi richiami di vaccino per la prevenzione di
* difterite,
* tetano,
* pertosse,
* epatite B,
* polio,
* haemophilus influenza tipo b,
* pneumococco,
* meningococco B,
* rotavirus,
* morbillo,
* parotite,
* rosolia,
* varicella,
* meningococco.
Gli adolescenti:
* vaccino anti-meningococco tetravalente ACWY135
* vaccino anti-HPV.
I soggetti di età pari o superiore a 65 anni:
* vaccino anti-influenzale stagionale;
I soggetti di età pari a 65 anni:
* vaccino anti-pneumococco e vaccino anti-zoster-
I soggetti a rischio di tutte le età:
* le vaccinazioni previste dal PNPV e da altre normative nazionali sull’argomento.
Il nuovo nomenclatore della specialistica ambulatoriale, invece, include prestazioni tecnologicamente avanzate ed eliminando quelle ormai obsolete e:
1. individua chiaramente tutte le prestazioni di procreazione medicalmente assistita (PMA) che saranno erogate a carico del Servizio sanitario nazionale (fino ad oggi erogate solo in regime di ricovero);
2. rivede profondamente l’elenco delle prestazioni di genetica e, per ogni singola prestazione, fa riferimento ad un elenco puntuale di patologie per le quali è necessaria l’indagine su un determinato numero di geni;
3. introduce prestazioni di elevatissimo contenuto tecnologico (adroterapia) o di tecnologia recente (enteroscopia con microcamera ingeribile, radioterapia stereotassica).
Il nuovo nomenclatore dell’assistenza protesica consentirà, tra l’altro, di prescrivere:
1. ausili informatici e di comunicazione (inclusi i comunicatori oculari e le tastiere adattate per persone con gravissime disabilità);
2. apparecchi acustici a tecnologia digitale;
3. attrezzature domotiche e sensori di comando e controllo per ambienti (allarme e telesoccorso);
4. posaterie e suppellettili adattati per le disabilità motorie, barella adattata per la doccia, scooter a quattro ruote, carrozzine con sistema di verticalizzazione, carrozzine per grandi e complesse disabilità, sollevatori fissi e per vasca da bagno, sistemi di sostegno nell’ambiente bagno (maniglioni e braccioli), carrelli servoscala per interni;
5. arti artificiali a tecnologia avanzata e sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo.
Il provvedimento prevede, inoltre, un ampliamento dell’elenco delle malattie rare (erogate in regime di esenzione) e l’inserimento di più di 110 nuove entità tra singole malattie rare e gruppi di malattie, tra cui:
1. sarcoidosi;
2. la sclerosi sistemica progressiva;
3. la miastenia grave;
4. sindromi da neoplasie endocrine multiple;
5. iperinsulinismi congeniti;
6. malattie perossisomiali;
7. sindromi da deficit congenito di creatina;
8. piastrinopatie autoimmuni primarie croniche;
9. miosite eosinofila idiopatica.
10.
Riguardo alle malattie croniche, sono state introdotte sei nuove patologie esenti:
1. sindrome da talidomide
2. osteomielite cronica,
3. patologie renali croniche,
4. rene policistico autosomico dominante,
5. endometriosi negli stadi clinici “moderato” e “grave”,
6. broncopneumopatia cronico ostruttiva negli stadi clinici “moderato”, “grave” e “molto grave”.
Vengono spostate tra le malattie croniche alcune patologie già esenti come malattie rare, quali:
1. malattia celiaca,
2. sindrome di Down,
3. s. Klinefelter,
4. connettiviti indifferenziate.
5.
Screening neonatale
Introduzione dello screening neonatale per
1. la sordità congenita e la cataratta congenita;
2. estensione a tutti i nuovi nati dello screening neonatale esteso per le malattie metaboliche ereditari.
Per l’endometriosi, i nuovi Lea prevedono l’inserimento nell’elenco delle patologie croniche ed invalidanti, negli stadi clinici “moderato” e “grave”. Di conseguenza, si riconosce alle pazienti il diritto ad usufruire in esenzione di alcune prestazioni specialistiche di controllo. Si stimano circa 300.000 esenzioni.
Celiachia diviene, da malattia rara, una malattia cronica. Ciò in quanto il percorso diagnostico di tale patologia non risulta, ad oggi, tortuoso, lungo e oneroso come avviene per i malati rari.
Sono mantenute in esenzione tutte le prestazioni di specialistica ambulatoriale comprese nei LEA, utili al monitoraggio della patologia e alla prevenzione delle complicanze e degli eventuali aggravamenti. Come per tutte le malattie croniche è sufficiente una certificazione di malattia redatta da uno specialista del Servizio sanitario nazionale per ottenere il nuovo attestato di esenzione.- Viene mantenuta la disciplina della concessione degli alimenti ai celiaci.
Autismo: il nuovo schema di decreto recepisce la legge n. 134 del 2015, che prevede l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza per la diagnosi precoce, la cura e il trattamento individualizzato dei disturbi dello spettro autistico. Le novità sono:
1. qualità dell’assistenza: è previsto nel percorso di diagnosi, cura e trattamento l’impiego di metodi e strumenti basati sulle più avanzate evidenze scientifiche disponibili;
2. integrazione nella vita sociale: viene promosso il reinserimento e l’integrazione del minore nella vita sociale mediante il raccordo dell’assistenza sanitaria con le istituzioni scolastiche e attraverso interventi sulla rete sociale formale ed informale
3. coinvolgimento della famiglia: viene prestata attenzione alla partecipazione attiva della famiglia, con interventi di sostegno, formazione ed orientamento ad essa dedicati e coinvolgimento attivo nel percorso terapeutico.
Procreazione medicalmente assistita
Viene previsto l’inserimento nel nomenclatore della specialistica ambulatoriale di tutte le prestazioni necessarie nelle diverse fasi concernenti la procreazione medicalmente assistita, omologa ed eterologa (sino ad oggi erogate solo in regime di ricovero).
Schistosomiasi, il parassita diagnosticato in Italia
PrevenzioneSi chiama schistosomiasi ed è una malattia che in Italia non era mai arrivata. L’esigenza di parlare al passato è legata a due diagnosi avvenute in questi giorni ad Eboli, due ragazzi malesi colpiti dal parassita sono infatti ricoverati in isolamento in attesa che si trovi il farmaco. Nota anche come febbre della lumaca o febbre di Katayama, questa malattia tropicale è causata dalla presenza nell’organismo di un parassita e, se non curata adeguatamente, è letale.
Malattie delle migrazioni
A portare in Italia malattie mai arrivate prima o debellate da tempo è la globalizzazione, in alcuni casi anche le migrazioni legate ai viaggi della speranza. Ma sarebbe più giusto dire della disperazione. Così è stato per i due ventenni ospitati in un centro d’accoglienza nel Vallo di Diano. «Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un ritorno di alcune malattie infettive ormai superate», – spiega Giuseppe Bamonte primario dell’Unità Operativa di Oncodermovenereologia e Medicina delle Migrazioni e malattie infettive dell’ospedale Maria Santissima Addolorata di Eboli. «Molte sono associate al fenomeno della migrazione – aggiunge – anche per questo è stato attivato con i fondi ministeriali il reparto di medicina delle migrazioni».
Mai prima d’ora
Appena sono arrivati i ragazzi, ascoltati i sintomi, i medici hanno effettuato gli esami. Avuta la diagnosi è stata fatta la richiesta del farmaco presso una farmacia dello Stato del Vaticano. I due casi di bilharzosi diagnosticati ad Eboli sono gli unici in Italia. Il reparto Malattie infettive del “Maria Santissima Addolorata” di Eboli è una struttura di eccellenza. Al suo interno sono presenti ben due camere a pressione negativa utilizzate nei casi di potenziale contagio virale. In Italia ce ne sono meno di venti e Eboli è l’unico del meridione a possederle. Vi operano tre medici specialisti, personale infermieristico e ausiliari tutti debitamente formati a gestire anche casi e complicanze particolarmente gravi.
Tutti gli effetti della cannabis. Rapporto dagli Stati Uniti
Associazioni pazienti, Farmaceutica, News PresaLa cannabis è la sostanza d’abuso più utilizzata nel mondo occidentale. Un numero sempre maggiore di Stati americani la sta legalizzando, sia per uso terapeutico che ricreativo e resta la sostanza d’abuso più utilizzata soprattutto negli Usa. In una recente ricerca 22,2 milioni gli americani di età superiore ai 12 anni che ne hanno dichiarato il consumo nell’arco del mese antecedente al sondaggio (90% degli adulti per uso ricreativo, mentre solo il 10% con finalità curative). Tra il 2002 e il 2015 la percentuale di quanti riferiscono di aver fatto consumo di cannabis nel mese precedente è aumentata dal 6,2 all’8,3%.
La National Academies of Sciences, Engineering e Medicine ha deciso di fare il punto della situazione, attingendo a quanto pubblicato in letteratura scientifica dal 1999 ad oggi. Sono stati esaminati oltre 10 mila lavori dal team di studiosi, presieduto da Marie McCormick, professore of salute materno-infantile, dipartimento di scienze sociali e comportamentali presso la Harvard T.H. Chan School of Public Health e professore di pediatria presso la Harvard Medical School (USA). Il rapporto è pubblicato sul sito della National Academies Press ed è consultabile gratuitamente.
“La crescente accettazione, disponibilità e il conseguente uso sempre più diffuso della cannabis – afferma la McCormick – stanno sollevando una serie di preoccupazioni di salute pubblica. A questo si aggiunge il fatto che una mancanza di conoscenze realmente complete sugli effetti della cannabis ha generato incertezza sui suoi eventuali effetti positivi o negativi per la salute. Per questo abbiamo portato avanti questa revisione ampia e approfondita delle ricerche più recenti, al fine di chiarire cosa la scienza dice al riguardo e di mettere in luce le aree che hanno bisogno di ulteriori approfondimenti”.
A livello terapeutico, cannabis e cannabinoidi si usano per trattare il dolore cronico negli adulti. Nei pazienti con sclerosi multipla affetti da spasmi, l’assunzione a breve termine di ‘cannabinoidi orali’ migliora il sintomo. In presenza di nausea e vomito da chemioterapia, alcuni cannabinoidi orali sono efficaci nel prevenire e nel trattare questi problemi.
Dall’altra parte, aumenta, invece, il rischio di rimanere coinvolti in incidenti stradali da parte di chi fa uso di cannabis prima di mettersi alla guida. Negli Stati Usa ci sono state segnalazioni di overdose accidentali nei bambini, soprattutto per ingestione (78% dei casi). Dal 2000 al 2013 il numero di chiamate ai centri antiveleni, correlate all’esposizione alla cannabis nei bambini al di sotto dei 6 anni è risultato infatti superiore di 2,82 volte negli Stati che ne hanno legalizzato l’uso.
Secondo il rapporto appena pubblicato, l’uso di cannabis non si associa ad aumentato rischio di quei tumori (polmone, testa collo), correlati al fumo di sigaretta, ma si associa, invece, ad una maggior frequenza di episodi bronchitici cronici e ad un peggioramento dei sintomi respiratori (tosse produttiva cronica).
Mancano dati sulla relazione cannabis-immunità, sia nella popolazione generale che in quella con infezione da HIV. Piccoli studi suggeriscono che l’esposizione regolare alla cannabis potrebbe esercitare un’azione anti-infiammatoria.
Gli studi analizzati dal rapporto suggeriscono che l’uso di cannabis potrebbe aumentare il rischio di sviluppare schizofrenia, altre psicosi, disturbo d’ansia sociale e in misura minore depressione.
D’altra parte, nei soggetti affetti da schizofrenia o altre psicosi, una storia di uso di cannabis potrebbe essere legata a migliori performance nei processi di apprendimento e mnemonici.
I forti consumatori di cannabis riferiscono più di frequente pensieri suicidari e nei soggetti bipolari i sintomi risultano peggiori.
Ci sono anche discrete evidenze che legano il consumo di cannabis allo sviluppo di dipendenza e disordini da abuso da altre sostanze, quali alcol, tabacco e altre droghe.
Subito dopo l’impiego di cannabis i processi di apprendimento, memoria e attenzione risultano alterati. Ci sono anche limitate evidenze di una persistenza di alterazioni nei campi cognitivi di apprendimento, memoria e attenzione nei soggetti che hanno smesso di fumare cannabis. Altri studi suggeriscono che l’uso di cannabis potrebbe essere correlato a qualche problema di risultato scolastico, ma anche nelle relazioni e nei ruoli sociali.
Gli strati neuronali deputati allo sviluppo delle funzioni cognitive sono attivi al massimo nei periodi dell’adolescenza e nella prima età adulta, che è proprio quando la maggior parte delle persone comincia ad avvicinarsi alla cannabis.
Infine, fumare cannabis in gravidanza si associa ad un minor peso alla nascita del bambino secondo alcuni studi.
Obesità: la soluzione è tassare le bevande zuccherate. Proposta choc
Alimentazione, News Presa, Prevenzione, Ricerca innovazioneCi sarebbero decine di migliaia di obesi in meno, meno diabete e meno carie da curare se ci fosse una tassa sulle bevande zuccherate. A dirlo è un gruppo di ricercatori britannici con il supporto di un team neozelandese. La scorsa primavera, infatti, il governo britannico ha proposto di introdurre una tassazione sui soft drink, a ‘intensità’ modulata sulla base del loro contenuto di zucchero (tasse alte per drink con > 8 gr di zucchero /100 mL, tasse moderate per drink con 5-8 gr di zucchero /100 mL, nessuna tassazione per concentrazione di zuccheri < 5 gr/100 mL).
Un team di studiosi di varie università inglesi (Oxford, Cambridge, Reading) e neo-zelandesi (università di Otago, Wellington), sotto la guida di Adam Briggs dell’Università di Oxford, ha fatto una simulazione dei possibili impatti sulla salute (da quello più ottimistico a quello peggiore) per la popolazione inglese, sulla base di tre diversi scenari di risposta da parte delle industrie produttrici di bibite zuccherate.
Lo studio è stato pubblicato su Lancet Public Health. Gli autori si sono focalizzati su obesità, diabete e problemi dentari, patologie per le quali esiste un forte rapporto di causalità con il consumo di bevande zuccherate. Anche se l’impatto della sugar-tax avrebbe conseguenze positive anche su una serie di patologie croniche che potrebbero dare segno di sé più avanti nel tempo, quali cardiopatie, ictus, dolori lombari, osteoatrite.
Le tre le possibili risposte da parte dell’industria alimentare erano: la riformulazione degli ingredienti delle bibite, riducendo lo zucchero presente, un aumento del prezzo del prodotto (per assorbire l’impatto della tassazione), una variazione dello share di mercato relativo alle bibite a concentrazione di zucchero alta, media e bassa (con uno spostamento dei consumi su quelle a contenuto medio-basso).
Lo scenario migliore per la salute in termini di risposta dell’industria sarebbe la riduzione del contenuto di zucchero nelle bevande. Questo porterebbe ad una riduzione di 144.383 persone affette da obesità, tra adulti e bambini, delle attuali 15.470.813; le nuove diagnosi di diabete di tipo 2 per anno si ridurrebbero di oltre 19.000, mentre ci sarebbero ogni anno quasi 270.000 denti in meno da curare per carie o altri problemi.
Analizzando lo scenario ‘aumento dei prezzi delle bibite zuccherate’, nella migliore delle ipotesi la riduzione dei soggetti obesi si attesterebbe intorno a 81.594, i nuovi casi di diabete diminuirebbero di 10.861 l’anno e i denti da curare sarebbero ogni anno 149.378 in meno.
La ‘ridistribuzione delle quote di mercato a favore delle bevande meno zuccherate’, invece, nella migliore delle ipotesi porterebbe a ridurre di 91.094 persone la popolazione obesa, di 1.528 i nuovi casi di diabete l’anno e di 172.718 i denti da curare.
I benefici più consistenti per la salute orale e per l’obesità si registrerebbero nei soggetti al di sotto dei 18 anni, mentre le riduzioni assolute più importanti sul fronte del diabete si vedrebbero negli over 65.
Un anno di benessere fisico e mentale. I consigli dell’Oms
Alimentazione, Economia sanitaria, News Presa, Prevenzione, PsicologiaL’anno è appena cominciato e ogni inizio porta con sé i buoni propositi, anche dal punto di vista della salute. L’ Organizzazione Mondiale della Sanità ha stilato un vademecum con nove semplici consigli per salvaguardare il proprio benessere. Attività fisica, mangiare sano, non fumare e non bere alcolici ormai si conoscono a memoria. Subito dopo, invece, iniziano quelli meno scontati, come la regola di vaccinarsi, praticare sesso sicuro, stare lontani dallo stress, rispettare le regole di sicurezza stradale e, infine, praticare una buona igiene quotidiana.
In particolare, l’Oms spiega: non fare un’attività fisica regolare è tra le prime dieci cause di morte nel mondo ed aumenta i fattori di rischio per le patologie non trasmissibili, come il cancro o il diabete. Eppure un adulto su quattro non risulta fisicamente attivo al punto giusto. Tra i 5 e i 17 anni l’attività fisica dovrebbe essere quotidiana per almeno 60 minuti. Dalla maggiore età fino ai 64 anni la direttiva è di praticarla per almeno 150 minuti a settimana. L’intensità ovviamente deve essere regolata in base al soggetto
Lo sport va poi associato ad una buona alimentazione. L’Oms, tra i consigli, raccomanda di non superare il 30% del grasso totale nei pasti giornalieri. Gli zuccheri devono restare a 10 punti percentuali. Gli adulti possono prevenire l’ipertensione e ridurre il rischio di malattie cardiache e ictus regolando l’assunzione di sale sotto i 5 g al giorno. Considerando che, come l’attività fisica, anche la dieta è un abito da cucire su misura, c’è comunque un consiglio valido per tutti: mangiare almeno 400 g, o 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, meglio se crude e di stagione.
Terzo proposito del nuovo anno: smettere di fumare. Ci sono benefici anche immediati: entro 20 minuti la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna diminuiscono. Dopo 12 ore il livello di monossido di carbonio nel sangue torna alla normalità. Dalle 2 alle 12 settimane che seguono l’ultimo tiro di sigaretta aumenta la funzionalità polmonare, fino alla scomparsa di quella tosse che sembrava cronica, dopo 9 mesi. Ad un anno di distanza il rischio di malattia coronarica si dimezza rispetto a quello di un fumatore. Trascorsi 5 anni il rischio di ictus si riduce a quello di un non fumatore. Lo stesso dopo 10 anni per il cancro al polmone. Come il fumo anche l’alcol nuoce gravemente alla salute. Ma uno stato mentale alterato dagli effetti dell’alcol può causare conseguenze anche a terze persone, soprattutto per chi, infrangendo la legge, si mette alla guida.
L’Oms ricorda poi che è importante seguire il calendario vaccinale così come prescritto dal proprio Paese e di praticare sesso sicuro per evitare un aumento della diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili.
È necessario anche evitare i fattori di stress per non incorrere in patologie psicologiche che possono colpire chiunque, l’Oms tra tutte cita la depressione che provoca angoscia mentale e influisce sulla capacità di svolgere le attività quotidiane, con conseguenze anche devastanti sui rapporti sociali e familiari.
Se non ci si ammala, si può comunque morire sulle strade, ogni anno, in tutto il mondo, si registrano circa 1,25 milioni di vittime. Per questo un altro dei buoni propositi per il 2017 è di rispettare tutte le regole del codice stradale, non abbassando mai il livello di attenzione. L’ultimo tra i consigli è di lavarsi bene le mani per prevenire importanti infezioni. Per capire quanto tempo bisogna dedicare, il consiglio è di insaponare e risciacquare e non smettere fin quando non si avrà finito di cantare per due volte “Happy Birthday”.