Tempo di lettura: 2 minutiInizia da Firenze ad aprile ‘L’arte risveglia l’anima’, la mostra itinerante con opere di pittori e ceramisti autistici. Per tutto il 2017 sarà visitabile in altri musei italiani. La rassegna, spiegano gli ideatori, ha il compito di mostrare le grandi potenzialità delle persone con disturbi dello spettro autistico.
“Vogliamo andare oltre la patologia – spiega la coordinatrice del progetto Anna Maria Kozarzewska – queste persone hanno molti punti di forza, talenti nascosti che a causa della mancata vita sociale non vengono fuori. E’ il momento di fare sapere al mondo cosa sono in grado di fare”.
L’arte risveglia l’anima sarà inaugurata sabato a Palazzo Davanzati a Firenze con una selezione di lavori che, in collaborazione con il Museo Nazionale del Bargello – Museo di Palazzo Davanzati, reinterpretano alcune opere della collezione permanente dell’antica magione fiorentina e altri capolavori. In contemporanea, presso l’edificio dell’Ex-Stato Maggiore del Museo Ermitage, il Centro Anton’s Right Here di San Pietroburgo per il lavoro creativo, l’apprendimento e l’abilitazione sociale di persone adulte affette da autismo guidato da Zoya Popova e partner fondamentale dell’intero progetto, inaugura la mostra Coi soli colori (Odnimi kraskami) curata da Ilia Ermolaev, in collegamento streaming con Firenze. Fra le altre sedi che ospiteranno le opere ci sono Musei di San Salvatore in Lauro a Roma (Giugno), la Fondazione Conservatorio di San Giovanni Battista a Pistoia (Ottobre), il Museo Omero ad Ancona (Dicembre).
L’arte risveglia l’anima è un progetto internazionale di inclusione culturale e sociale elaborato e promosso dall’Associazione Autismo Firenze, l’Associazione culturale L’immaginario e l’Associazione Amici del Museo Ermitage Italia) con l’obiettivo di contribuire a sensibilizzare la società e a modificare l’atteggiamento nei confronti delle persone con disturbi dello spettro autistico, valorizzandone le potenzialità creative.
Ogni persona con autismo possiede abilità nascoste che possono essere di natura diversa. Per far emergere queste qualità che rendono la vita delle persone autistiche più piena e dignitosa, indipendentemente dalla gravità del disturbo, è necessario l’aiuto di ognuno di noi. Per questo la mostra L’arte risveglia l’anima intende mostrare, attraverso le loro opere, il mondo interiore degli artisti che per mezzo di esse si esprimono, valorizzare il loro talento, creare un’occasione di incontro con la loro anima, attraverso la concretezza dei loro lavori. La mostra espone i lavori di 18 pittori e 6 ceramisti provenienti da varie città della Toscana, del Piemonte, della Lombardia, di Roma e delle Marche.
Le tappe della mostra:
– Firenze e Fiesole (1–25 /4/17)
– Roma (giugno 2017)
– Milano (settembre 2017)
– Pistoia (ottobre 2017)
– Ancona (dicembre 2017?)
Inoltre, il progetto prevede un collegamento internazionale tra la mostra L’arte risveglia l’anima a Palazzo Davanzati e la mostra “In the same colors” presso il Museo Ermitage di San Pietroburgo
Preview e piccole iniziative promozionali:
– Mostra alla Villa Medicea di Artimino (20-24 marzo 2017)
– Mostra in occasione della Florence Biennale (ottobre 2017)
Campagne di raccolta fondi:
– Cena e concerto di beneficenza 24 marzo 2017
– Campagna televisiva sulle reti Mediaset con numero di telefonia solidale dal 2 all’8 marzo 2017
– Ulteriore campagna televisiva sulle reti Mediaset con numero di telefonia solidale
– Asta di beneficenza delle opere esposte nelle mostre (data da individuare)
Laboratori e attività museali per giovani e adulti con disturbi dello spettro autistico:
– Palazzo Davanzati, Firenze (marzo 2017)
– Museo Mastroianni, Roma (marzo/aprile 2017)
– Museo Pezzoli, Milano
Procreazione assistita, ecco cosa c’è da sapere
News Presa, Ricerca innovazioneSi dice che ad una certa età ogni donna inizi a sentire il ticchettio del suo orologio biologico. Solo un modo di dire, o l’orologio biologico esiste veramente? Secondo i medici di 9.baby, network specializzato in medicina della riproduzione, «conoscere bene il proprio corpo e reagire prontamente ai segnali è importante. Una donna che desidera diventare mamma dopo circa un anno di tentativi infruttuosi, specialmente se ha un’età superiore ai 30, dovrebbe considerare la possibilità di rivolgersi ad uno specialista. In caso di difficoltà nel concepimento è sicuramente indicato sottoporsi quanto prima ad indagini più approfondite, per entrambi i futuri genitori». Il discorso è che in alcune situazioni la riserva ovarica, vale a dire il patrimonio follicolare e ovocitario di una donna, potrebbe essere ridotta. Questo può succedere anche in donne più giovani e ci sono alcuni campanelli d’allarme da non sottovalutare, ad esempio familiarità di menopausa precoce. In questi casi è bene fare delle indagini ecografiche e di laboratorio che permettono di ottenere informazioni sul probabile stato di fertilità e sulla previsione di risposta ai trattamenti. Tra gli esami che possono tracciare un primo quadro e offrire una «fotografia» dello stato della riserva ovarica di una donna c’è quello del sangue, che consiste nel dosare l’FSH, ormone follicolo stimolante, e l’ormone antimulleriano, AMH. Oltre a questo si può procedere con un esame ecografico della conta dei follicoli antrali e del calcolo del volume ovarico.
Culle vuote
Il fenomeno dell’infertilità è così diffuso che in Italia si assiste ogni anno alla costante e progressiva diminuzione delle nascite, le culle sono sempre più vuote e l’età media per il primo (e spesso unico) parto va oltre la soglia dei 30anni. Molti fattori contribuiscono a spiegare questo fenomeno. Tra questi, il potenziale riproduttivo che la donna porta con sé dal momento in cui è concepita, che diminuisce con l’avanzare dell’età: alla nascita, una donna possiede circa 1-2 milioni di follicoli ma, attorno ai 35 anni il numero è già sceso a 25.000, riducendosi progressivamente fino al momento della menopausa.
Diretta streaming
«Visto che sono tante le domande e i dubbi che le coppie si pongono quando iniziano il percorso di ricerca di un bimbo tramite la fecondazione assistita – dice Andrea Borini, responsabile medico-scientifico del network – abbiamo deciso di organizzare un evento in live streaming nel quale affrontare i temi legati alla fertilità: per partecipare direttamente e sottoporre le proprie domande è sufficiente accedere alla diretta web con un PC collegato a internet o un qualsiasi strumento di navigazione».
Autismo, insegnanti e genitori: «Insieme si può»
News PresaAutismo, il 2 aprile sarà la Giornata mondiale. L’occasione per accendere un faro in un oceano nel quale troppo spesso le famiglie vengono lasciate in balia delle correnti. In vista della giornata mondiale a Napoli prende vita un’iniziativa che ha il sapore del cambiamento e per questo è intitolata «Insieme si può». Al di là di ogni forma di retorica, per dirla con le parole di Aldo Rivieccio, docente all’Istituto Giacomo Leopardi di Torre del Grecom: «l’obiettivo è quello di evitare che la scuola non è più un parcheggio per i bambini autistici, grazie all’aggiornamento degli insegnati e al rapporto forte con terapisti e famiglie si può lavorare sulle loro abilità». L’appuntamento è per giovedì 30 marzo dalle 15 al Teatro «Ugo Marzullo» dell’Istituto scolastico di Torre del Greco.
Assieme
L’incontro è destinato agli insegnanti e alle famiglie dei bambini e vedrà la partecipazione di esperti del settore a partire da Aniello De Vito, neuropsichiatra infantile impegnato al Centro Don Orione di Napoli. Tra gli interventi anche quello di Maria Luisa De Nigris, pedagogista e terapista della riabilitazione, che approfondirà il tema della didattica inclusiva. «Per gli insegnanti – spiega Rivieccio – l’aggiornamento è fondamentale per poter attuare strategie adatte all’autismo e attuare appieno quanto previsto dalla legge del 2012 che istituisce i Bes, i Bisogni educativi speciali, che prevedono delle strategie specifiche per ogni alunno».
I programmi
Una delle strade da intraprendere è quella che vede il coinvolgimento dei bambini attraverso l’iconografia e l’integrazione con i compagni di classe: «Il bambino autistico dà l’impressione di non partecipare mai a quello che accade in classe – spiega ancora il docente – ma invece è partecipe, solo che non sa esprimerlo. Per questo si usano strategie che superino il deficit di comunicazione, attraverso le immagini e interfacciandosi sempre con le famiglie e con i terapisti e i neuropsichiatri infantili che lo seguono. Noi insegnanti non dobbiamo lavorare sul riabilitazione di qualcosa che il bambino non ha, ma sulle sue abilità, per esaltarle. In questo è fondamentale anche l’integrazione con compagni, in momenti importanti come la ricreazione, un bambino con autismo difficilmente si relaziona agli altri alunni ma questo si può superare coinvolgendolo in attività di gruppo e assegnandogli un compito in cui eccelle, ad esempio il disegno, così si integrerà più facilmente con i compagni». Questa una delle esperienze di Napoli, ma gli appuntamenti in programma per la Giornata mondiale dell’autismo sono tantissimi in tutte le Regioni d’Italia. Per il calendario completo CLICCA QUI
Incidenti: 100 psicologi in aiuto delle vittime e dei familiari
Associazioni pazienti, News Presa, PsicologiaLe vittime di incidenti stradali e ai loro familiari, non rimarranno più soli, ma verranno assistiti fin dal primo momento dagli psicologi. Cento professionisti, infatti, con turni che coprono le 24 ore, garantiranno assistenza alle vittime di incidenti e alle loro famiglie, grazie al progetto Ania Cares, che ora sbarca a Milano grazie all’Ospedale Niguarda e al suo Trauma Team, dove opera un’equipe altamente specializzata per la gestione dell’emergenza-urgenza.
Il progetto è stato avviato a Firenze lo scorso marzo, per sbarcare dal 1° aprile a Milano e successivamente anche a Roma e a Campobasso. Si tratta, spiegano i realizzatori, di “un supporto qualificato gestito da professionisti formati grazie alla Fondazione Ania dai più illustri esperti mondiali di psicologia del trauma”. In questa formazione hanno avuto un ruolo centrale anche i neuropsicologi di Niguarda per la formazione teorica, “mentre per quella pratica gli psicologi avranno l’occasione di specializzarsi direttamente sul campo nel pronto soccorso dell’ospedale milanese, dove è alta l’expertise per questo tipo di casi”. In questo modo sarà possibile affiancare “alle più avanzate tecniche chirurgiche anche il supporto precoce, necessario per contrastare in maniera efficace le ‘cicatrici della psiche’ che rischiano di lasciare conseguenze indelebili e di difficile gestione”.
Il servizio è gratuito e sarà attivabile dal 1 aprile: componendo il numero verde 800 893 510 sarà possibile richiedere il sostegno di uno psicologo in un ciclo di incontri finalizzati a rielaborare il trauma. Oltre al personale attivo al pronto soccorso di Niguarda, collaboreranno al servizio anche gli operatori della Polizia Stradale e della Polizia Municipale, che orienteranno le vittime di incidenti stradali o i loro familiari verso Ania Cares.
In 4.500 piazze le uova di Pasqua AIL firmate da grandi chef
Associazioni pazienti, Eventi d'interesse, News Presa, Prevenzione, Ricerca innovazioneIn attesa della Pasqua, torna in piazza la solidarietà. Quest’anno saranno 6 tra i più grandi chef, da Heinz Beck a Cristina Bowerman che scenderanno in campo nella lotta ai tumori del sangue. Nei giorni 31 marzo, 1 e 2 aprile è in programma, in oltre 4.500 piazze italiane, la 24/ma edizione dell’iniziativa Uova di Pasqua AIL, organizzata dall’Associazione Italiana contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma.
La manifestazione, ormai entrata nella tradizione, è realizzata grazie all’impegno di migliaia di volontari che offriranno un uovo di cioccolato a chi farà una donazione minima di 12 euro. La novità di quest’anno è che anche sei importanti chef hanno deciso di donare una speciale ricetta di pasticceria in cui l’ingrediente d’eccezione sarà proprio il cioccolato delle Uova Ail. A firmare le 6 ricette d’autore sono Heinz Beck, Gabriele Bonci, Cristina Bowerman, Gianluca Forino, Maurizio Santin e Giulio Terrinoni.
Ogni anno oltre 32mila italiani si ammalano di tumori del sangue, ma terapie sempre più efficaci e mirate, hanno determinato, negli ultimi anni, un grande miglioramento nella cura dei pazienti ematologici. Oltre che per proseguire sulla strada della ricerca scientifica, i fondi raccolti da Ail saranno impiegati, anche per collaborare al servizio di Assistenza Domiciliare per adulti e bambini, che consente ai malati di essere seguiti da équipe multidisciplinari direttamente a casa propria, riducendo così i tempi di degenza ospedaliera. O per sostenere le Case alloggio Ail, strutture situate nei pressi dei Centri Ematologici di 36 città italiane, che accolgono 3.258 tra malati e familiari costretti a spostarsi dal luogo di residenza per le cure. Nella scorsa edizione dell’iniziativa Uova di Pasqua Ail sono state distribuite oltre 535 mila uova in 4.539 piazze, grazie alle quali sono stati raccolti oltre 7 milioni di euro.
Parte da Firenze la mostra itinerante di pittori e ceramisti autistici
Associazioni pazienti, News PresaInizia da Firenze ad aprile ‘L’arte risveglia l’anima’, la mostra itinerante con opere di pittori e ceramisti autistici. Per tutto il 2017 sarà visitabile in altri musei italiani. La rassegna, spiegano gli ideatori, ha il compito di mostrare le grandi potenzialità delle persone con disturbi dello spettro autistico.
“Vogliamo andare oltre la patologia – spiega la coordinatrice del progetto Anna Maria Kozarzewska – queste persone hanno molti punti di forza, talenti nascosti che a causa della mancata vita sociale non vengono fuori. E’ il momento di fare sapere al mondo cosa sono in grado di fare”.
L’arte risveglia l’anima sarà inaugurata sabato a Palazzo Davanzati a Firenze con una selezione di lavori che, in collaborazione con il Museo Nazionale del Bargello – Museo di Palazzo Davanzati, reinterpretano alcune opere della collezione permanente dell’antica magione fiorentina e altri capolavori. In contemporanea, presso l’edificio dell’Ex-Stato Maggiore del Museo Ermitage, il Centro Anton’s Right Here di San Pietroburgo per il lavoro creativo, l’apprendimento e l’abilitazione sociale di persone adulte affette da autismo guidato da Zoya Popova e partner fondamentale dell’intero progetto, inaugura la mostra Coi soli colori (Odnimi kraskami) curata da Ilia Ermolaev, in collegamento streaming con Firenze. Fra le altre sedi che ospiteranno le opere ci sono Musei di San Salvatore in Lauro a Roma (Giugno), la Fondazione Conservatorio di San Giovanni Battista a Pistoia (Ottobre), il Museo Omero ad Ancona (Dicembre).
L’arte risveglia l’anima è un progetto internazionale di inclusione culturale e sociale elaborato e promosso dall’Associazione Autismo Firenze, l’Associazione culturale L’immaginario e l’Associazione Amici del Museo Ermitage Italia) con l’obiettivo di contribuire a sensibilizzare la società e a modificare l’atteggiamento nei confronti delle persone con disturbi dello spettro autistico, valorizzandone le potenzialità creative.
Ogni persona con autismo possiede abilità nascoste che possono essere di natura diversa. Per far emergere queste qualità che rendono la vita delle persone autistiche più piena e dignitosa, indipendentemente dalla gravità del disturbo, è necessario l’aiuto di ognuno di noi. Per questo la mostra L’arte risveglia l’anima intende mostrare, attraverso le loro opere, il mondo interiore degli artisti che per mezzo di esse si esprimono, valorizzare il loro talento, creare un’occasione di incontro con la loro anima, attraverso la concretezza dei loro lavori. La mostra espone i lavori di 18 pittori e 6 ceramisti provenienti da varie città della Toscana, del Piemonte, della Lombardia, di Roma e delle Marche.
Le tappe della mostra:
– Firenze e Fiesole (1–25 /4/17)
– Roma (giugno 2017)
– Milano (settembre 2017)
– Pistoia (ottobre 2017)
– Ancona (dicembre 2017?)
Inoltre, il progetto prevede un collegamento internazionale tra la mostra L’arte risveglia l’anima a Palazzo Davanzati e la mostra “In the same colors” presso il Museo Ermitage di San Pietroburgo
Preview e piccole iniziative promozionali:
– Mostra alla Villa Medicea di Artimino (20-24 marzo 2017)
– Mostra in occasione della Florence Biennale (ottobre 2017)
Campagne di raccolta fondi:
– Cena e concerto di beneficenza 24 marzo 2017
– Campagna televisiva sulle reti Mediaset con numero di telefonia solidale dal 2 all’8 marzo 2017
– Ulteriore campagna televisiva sulle reti Mediaset con numero di telefonia solidale
– Asta di beneficenza delle opere esposte nelle mostre (data da individuare)
Laboratori e attività museali per giovani e adulti con disturbi dello spettro autistico:
– Palazzo Davanzati, Firenze (marzo 2017)
– Museo Mastroianni, Roma (marzo/aprile 2017)
– Museo Pezzoli, Milano
Disfunzione erettile e farmaci, ecco cosa si dovrebbe sapere
Farmaceutica, News PresaSei uomini su dieci fanno uso di farmaci per combattere la disfunzione erettile, molti però non seguono alcuna indicazione medica. L’allarme sulle «pillole dell’amore» arriva da uno studio presentato in occasione dell’ultimo congresso dell’European Association of Urology, studio realizzato analizzando il comportamento di circa 1.000 uomini residenti in sette Paesi europei (Italia compresa) che fanno uso di farmaci contro l’impotenza. I dati svelano un mondo del quale si parla poco, fatto di medicina fai da te e di rischi per la salute.
Acquisti on line
Sono addirittura 180 milioni le sexypillole vendute nell’ultimo anno in Europa e la cosa più preoccupante è il dilagante fenomeno dell’acquisto on line e fai da te. Sei uomini su dieci, come detto, usano farmaci per l’impotenza, ma lo fanno senza aver avuto una diagnosi né, in molti casi, una prescrizione da parte del medico. Ecco perché si arriva a contare oltre 100 milioni di pillole acquistate senza ricetta, circa 3 milioni e mezzo addirittura comprate nei sexy shop. L’Erectile dysfunction european users survey (Edeus), coordinato dal professor Emmanuele A. Jannini dell’Università di Roma Tor Vergata, svela un mondo scioccante, un mondo nel quale soltanto 4 uomini su 10 possono essere ricondotti alla categoria dei «pazienti», gli altri sono invece dei «performers» che usano le pillole non per combattere l’impotenza ma per migliorare le prestazioni sotto le lenzuola.
Il rischio del fai da te
Il pericolo però è altissimo, perché chi ammette di acquistare le pillole dell’amore on line o da canali diversi dalla farmacia, ne fa un uso «ricreativo» che però è meno soddisfacente ed efficace oltre che dannoso. Le conseguenze possono essere molto gravi, perché in queste pillole non acquistate in farmacia possono essere presenti impurità, tossici o, nella migliore delle ipotesi, dosaggi sbagliati che incrementano il pericolo di eventi avversi. Oltre a chi cerca performance super c’è poi chi si vergogna di risolvere il problema consultando un medico, a dimostrazione che in una società che pare lanciata verso il futuro la sessualità per molti resta un tabù.
I big data, fonte preziosa per la ricerca. Task force di Ema
Associazioni pazienti, Farmaceutica, News Presa, Prevenzione, Ricerca innovazioneUna task force stabilirà roadmap e raccomandazioni per l’utilizzo dei big data. La Task Force nasce da Ema con le autorità competenti regolatorie dello Spazio economico europeo (SEE), per stabilire come sfruttare i big data a favore del sostegno alla ricerca, all’innovazione e allo sviluppo di farmaci per la salute umana e animale.
Si parla di Big Data quando si ha un quantità di dati talmente grande da richiedere strumenti non convenzionali per estrapolare, gestire e processare informazioni utili.
I dati potranno provenire sia dalle cartelle cliniche elettroniche di milioni di pazienti e dalla genomica, ma anche dai social media, da studi clinici o rapporti di reazioni avverse spontanee e così via.
La loro grande quantità può contribuire in modo significativo alla valutazione dei benefici e dei rischi dei medicinali.
La task force, presieduta dal Danish Medicines Agency ed Ema, è composta da personale esperto di farmaci delle agenzie di regolamentazione nel SEE e da esperti esterni nella raccolta e analisi dei big data.
Il gruppo ha concordato una serie di azioni per i prossimi 18 mesi, tra cui:
– fonti di mappatura e caratteristiche dei grande dati;
– esplorazione del potenziale di applicabilità e dell’impatto dei big data sulla regolamentazione dei farmaci e lo sviluppo di raccomandazioni sulle modifiche necessarie a legislazione, normative, direttive o disposizioni anche di sicurezza dei dati;
– creazione di una tabella di marcia per lo sviluppo di big data per la valutazione delle richieste di autorizzazione all’immissione in commercio o di sperimentazioni cliniche rivolte alle autorità nazionali competenti;
– collaborazione con altre autorità di regolamentazione e partner al di fuori del SEE (FDA, Health Canada, International Coalition of Medicines Regulatory Authorities ecc.) per uno scambio di esperienze e sull’utilizzo dei big data.
Epatite A, casi quintuplicati, boom tra gli omosessuali. Iss: ‘vaccinare’
Associazioni pazienti, News Presa, PrevenzioneNel nostro Paese si registra una “epidemia” di epatite A tra gli uomini omosessuali, con un aumento significativo di casi negli ultimi 7 mesi. A diffondere l’allerta è l’Istituto superiore di sanità (Iss), che identifica tra le possibili cause anche l’Europride tenutosi ad Amsterdam lo scorso agosto, possibile ‘veicolo’ che ha facilitato la diffusione del virus. L’Iss ha pubblicato uno speciale sul sito Epicentro, dove avverte anche del rischio che l’epidemia, se non sarà cessata a quella data, potrebbe ampliarsi per effetto del prossimo World Pride di Madrid in programma per il prossimo giugno. Da qui un forte invito ad incentivare la vaccinazione nella comunità gay. A partire dal mese di agosto 2016, afferma l’Iss su Epicentro, “in Europa e nel nostro Paese, si è registrato un importante incremento dei casi di Epatite A, che da dicembre 2016 ha avuto un’ulteriore impennata”.
In Italia, nel periodo agosto 2016-febbraio 2017, sono stati riportati al Sistema epidemiologico integrato dell’epatite virale acuta 583 casi. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si tratta di un numero di quasi 5 volte maggiore . L’età mediana è di 34 anni e l’85% dei casi è di sesso maschile. Oltre ai fattori di rischio classicamente riconosciuti come viaggi in zone endemiche e consumo di frutti di mare, rileva l’Iss, “un’alta percentuale dei casi (61%) dichiara preferenze omosessuali”. In particolare emerge, da un confronto regionale, che nei primi mesi epidemici, il maggior incremento di casi era stato osservato nel Lazio. In seguito un incremento dei casi, rispetto all’atteso, è stato riscontrato anche in altre Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Puglia). Secondo quanto riporta il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), tra febbraio 2016 e febbraio 2017, in 13 Paesi europei sono stati confermati 287 casi di Epatite A e tre diversi cluster di infezione. Anche a livello europeo la maggioranza dei pazienti sono omosessuali e tra i casi vi è una sola donna. Tuttavia, nonostante l’epidemia coinvolga più Paesi, avverte l’Iss, “l’Italia si presenta come lo Stato europeo con il più evidente eccesso di casi”. Un aspetto da considerare è che i quattro ceppi descritti in Europa non sono mai stati osservati in Italia prima di agosto 2016. Da qui, l’Iss sottolinea come “la partecipazione di circa mezzo milione di persone all’Europride di Amsterdam il 29 luglio-6 agosto 2016 potrebbe aver giocato un ruolo nell’amplificazione di micro-epidemie esistenti nella comunità omosessuale di alcuni Paesi europei (Regno Unito, Olanda e Germania) e la conseguente diffusione dei ceppi negli altri Paesi, inclusa l’Italia”.
Appare quindi “evidente”, è il monito dell’Iss, “la necessità di ribadire che la vaccinazione è fortemente raccomandata per gli omosessuali e che quindi è necessario promuovere un’offerta attiva e gratuita della vaccinazione contro l’epatite A (o se necessario utilizzare vaccini combinati contro l’epatite A e B), attraverso il coinvolgimento di associazioni specifiche, o altri canali target per questa popolazione”. Questo, conclude l’Iss, anche alla luce del prossimo World Pride che si terrà a Madrid, tra il 23 giugno e il 2 luglio 2017, evento che “potrebbe rappresentare un rischio di ulteriore amplificazione se l’epidemia fosse ancora in corso nella comunità omosessuale”.
Scoperta la chiave dell’eterna giovinezza. Si interessa anche la NASA
News Presa, Ricerca innovazioneSconfiggere i segni dell’età, anzi restare giovani in eterno. E’ il sogno dell’uomo sin dai primi esperimenti alchemici. Oggi questo sogno sembra un po’ più vicino, ma non per merito di una pozione magica o di un elisir. Stavolta parlano gli scienziati. Pubblicato sulla prestigiosa rivista «Science», lo studio in questione arriva dall’Australia e identifica un passaggio fondamentale nel processo molecolare che permette alle cellule di riparare il Dna danneggiato.
Verso un trial clinico
In laboratorio gli scienziati australiani hanno trovato la «chiave» che permetterebbe di arrivare a un farmaco rivoluzionario. Un farmaco non solo capace di invertire l’invecchiamento, ma anche di migliorare il processo di riparazione del Dna. Gli esperimenti condotti dal team dell’University of New South Wales suggeriscono, infatti, che è possibile mettere a punto un trattamento per contrastare i danni al Dna da invecchiamento e radiazioni. I risultati di questa ricerca sarebbero tanto promettenti da accelerare i tempi per un trial nell’uomo, che dovrebbe partire entro sei mesi.
L’interesse della NASA
Non bastasse la portata della notizia, a rendere ancor più pepata questa news ci sarebbe, il condizionale è d’obbligo, anche l’interesse della NASA, convinta che la scoperta possa essere determinante per la realizzazione di una missione su Marte. Il meccanismo che sfrutta questa scoperta riguarda il nostri modo di riparare i danni al Dna, che si verificano, ad esempio, ogni volta che ci esponiamo al sole. Gli scienziati hanno scoperto che il metabolita Nad+, naturalmente presente in ogni cellula del nostro corpo, ha un ruolo fondamentale come regolatore delle interazioni proteina-proteina che controllano la riparazione del Dna. Trattare i topi con un Nad+ precursore, un booster chiamato Nmn, migliora la capacità delle cellule di riparare i danni al Dna causati da esposizione alle radiazioni o dalla vecchiaia. «Le cellule dei topi erano indistinguibili da quelle degli animali giovani, dopo una sola settimana di trattamento – ha detto l’autore dello studio David Sinclair -. Siamo vicini come non mai a un farmaco anti-invecchiamento sicuro ed efficace, che forse sarà disponibile sul mercato fra solo 3-5 anni, se i test andranno bene». Non resta che aspettare e stare a vedere.
Diecimila passi? Per restare in salute non bastano più
News Presa, Prevenzione«Dimmi quanto cammini e ti dirò come stai». Sono molte le App dedicate alla salute che, grazie ad un contapassi, ci aiutano a stare in forma. La cattiva notizia è che siamo diventati così pigri da costringere i programmatori a modificare le impostazioni del benessere. Stando ad un recentissimo studio, che ha aggiornato le conclusioni del London Transit Workers Study, oggi come oggi per mantenersi davvero in forma non bastano più i soliti 10mila passi al giorno (e già quelli erano un obiettivo che in molti non raggiungevano) di passi ne servono 15mila.
La ricerca
Pubblicata sull’International Journal of Obesity e ripresa dal New York Times, la ricerca è firmata dagli studiosi dell’University of Warwick (Gb) e da altre istituzioni, che hanno deciso di monitorare un gruppo lavoratori che ogni giorno accumulano ore di cammino o alla scrivania. Questa volta sono finiti sotto la lente i dipendenti delle poste di Glasgow. «Solitamente – spiegano i ricercatori – questi postini scozzesi coprono il loro territorio a piedi, non in auto o moto, e passano molte ore a camminare. Al contrario dei loro colleghi amministrativi, che come tutti i dipendenti d’ufficio passano ore e ore seduti». Il netto contrasto tra lo stile di vita delle due tipologie dei lavoratori ha gettato nuova luce sul legame tra attività fisica e salute. Il team ha arruolato 111 fra postini e dipendenti delle Poste, uomini e donne, di 40-60 anni.
Nessuno aveva una storia personale di cardiopatia.
I ricercatori hanno misurato indice di massa corporea, girovita, livelli di zucchero e colesterolo del campione, tracciando poi l’attività fisica accumulata nelle ore di lavoro e non, e anche nel fine settimana, grazie a dispositivi ad hoc. Così gli studiosi hanno compreso quanto movimento faceva ogni volontario in termini di passi accumulati ogni giorno. I lavoratori che sedevano per la maggior parte della giornata avevano un girovita più largo, un Bmi (indice di massa corporea) più alto, profili di colesterolo e glicemia peggiori di quelli dei colleghi più attivi. Vedendo così aumentare i rischi per la salute del loro cuore. I più pigri – in media seduti anche 15 ore al giorno – stavano peggio. Non solo, i maggiori benefici si sono visti in chi faceva più attività fisica. I postini che camminano più di 3 ore al giorno, totalizzando almeno 15 mila passi, sono risultati i più sani. Insomma, secondo i ricercatori è bene tenere a mente l’effetto potente della camminata, che può essere anche frazionata nel corso della giornata. Per stare bene occorre darsi una mossa, e accumulare almeno 15 mila passi al giorno.