Tempo di lettura: 3 minutiL’Italia sta affrontando un’ondata di caldo eccezionale che non sembra dare tregua. Con l’inizio di agosto, le temperature continuano a salire, facendo registrare livelli record. Oggi, mercoledì 31 luglio, ben 12 città sono contrassegnate da un bollino rosso, indicativo del massimo livello di rischio (rischio 3), tra le 27 monitorate. Le città interessate da questo allarme sono Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Frosinone, Latina, Milano, Perugia, Rieti, Roma, Torino e Viterbo. La situazione rimarrà invariata anche per domani, 1 agosto.
Bollino giallo
Due città, Pescara e Verona, sono sotto bollino arancione, mentre dieci città hanno ricevuto il bollino giallo, segno di rischio moderato. Queste città includono Ancona, Catania, Civitavecchia, Genova, Messina, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Trieste e Venezia. Solo tre città, Bari, Cagliari e Campobasso, sono state contrassegnate con il bollino verde, indicando un rischio basso.
Campania sotto assedio del caldo
Il Centro Funzionale della Protezione Civile della Regione Campania ha prorogato l’avviso di ondata di calore fino alle 12 di sabato 3 agosto. Le previsioni indicano che le temperature potrebbero superare i 35°C, accompagnate da un tasso di umidità che, soprattutto nelle ore serali e notturne sul settore costiero, potrà superare l’80%, con condizioni di scarsa ventilazione. Le autorità locali sono invitate a monitorare attentamente le fasce fragili della popolazione, attuando le misure necessarie per garantire la loro sicurezza.
Quando ci sarà una tregua?
Secondo il meteorologo Andrea Giuliacci, intervistato da Adnkronos, non si prevede una fine imminente di questa ondata di caldo, che continuerà a interessare gran parte dell’Italia, in particolare il Centro-Sud, almeno fino all’inizio della prossima settimana. Tuttavia, si potrebbe registrare un’attenuazione del caldo al Nord durante il fine settimana, grazie a temporali sparsi che porteranno aria più fresca.
Due zone climatiche
Il generale Costante De Simone, già a capo del servizio meteorologico dell’Aeronautica, sottolinea che dovremo abituarci a un’Italia climaticamente divisa. “Avremo zone in cui si registrano picchi di caldo e siccità e altre aree con precipitazioni e temperature più basse,” afferma De Simone. Questo scenario suggerisce un cambiamento significativo nel clima italiano, che richiederà adattamenti sia a livello individuale che collettivo.
Consigli da seguire
Siamo quindi di fronte a una sfida climatica importante, con temperature estreme e condizioni meteorologiche variabili. È essenziale che in giorni così caldi si adottino misure adeguate per affrontare queste condizioni e proteggere le fasce più vulnerabili della società. Ecco allora pochi, ma utili, consigli per affrontare il grande caldo:
- Idratarsi costantemente Bere molta acqua durante il giorno, anche se non si ha sete. L’acqua aiuta a mantenere il corpo idratato e a regolare la temperatura corporea. Evitare bevande alcoliche, caffè e bevande zuccherate, poiché possono favorire la disidratazione.
- Indossare abbigliamento leggero Scegliere abiti leggeri, di colore chiaro e realizzati con tessuti naturali come il cotone o il lino. Questi materiali permettono alla pelle di respirare e aiutano a mantenere il corpo fresco.
- Evitare l’esposizione diretta al sole Cercare di rimanere all’ombra durante le ore più calde della giornata, generalmente tra le 11:00 e le 16:00. Se si deve uscire, indossare un cappello a tesa larga e occhiali da sole, e utilizzare una crema solare con alto fattore di protezione.
- Fare pasti leggeri Optare per pasti leggeri e freschi, ricchi di frutta e verdura. Evitare cibi pesanti e grassi, che possono aumentare la sensazione di calore e appesantire la digestione.
- Rinfrescare gli ambienti interni Utilizza ventilatori o aria condizionata per mantenere freschi gli ambienti interni. Se non si ha l’aria condizionata, chiudere le persiane e le tende durante il giorno per bloccare il calore, e aprire le finestre di notte per favorire la ventilazione.
- Docce tiepide Fare docce con acqua tiepida più volte al giorno può aiutare a rinfrescare il corpo. Evitare l’acqua troppo fredda, che può causare un improvviso sbalzo termico e risultare stressante per il corpo.
- Prendersi cura delle persone fragili Prestare particolare attenzione ai bambini, agli anziani e alle persone con problemi di salute. Assicurarsi che siano ben idratati e che stiano al fresco. Controllare regolarmente le loro condizioni e offrire assistenza se necessario.
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Presa Weekly 2 Agosto 2024
PreSa WeeklyEsercizio fisico in ricetta medica, al via iter legislativo
Economia sanitaria, News, News, Prevenzione, Sport, Stili di vitaÈ stato sottoscritto ieri da tutti i partiti in X Commissione del Senato il Ddl 287 per “l’introduzione dell’Esercizio fisico come strumento di prevenzione e terapia all’interno del Servizio sanitario nazionale”. Il Disegno di legge, a firma della Sen. Daniela Sbrollini, ha come obiettivo quello di rendere l’esercizio fisico prescrivibile proprio come un farmaco da parte del medico di medicina generale, pediatra di libera scelta e specialisti, per incentivarlo come strumento di prevenzione e di cura. Ora, con la sottoscrizione del Ddl da parte di tutti i partiti, si avvia un iter legislativo che nel suo ambito potrebbe essere veramente rivoluzionario.
Sbrollini: lo sport è un farmaco
«Lo sport è un “farmaco” che non ha controindicazioni e fa bene a tutte le età – dichiara la Sen. Sbrollini, Vicepresidente della X Commissione Affari sociali, sanità, lavoro e previdenza sociale del Senato, Presidente dell’Intergruppo parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili – Il Disegno di legge che ho presentato intende dare la possibilità a pediatri, medici di medicina generale e specialisti di inserirlo in ricetta medica, così che le famiglie possano usufruire delle detrazioni fiscali. La speranza è che, recuperando attraverso il 730 parte dell’investimento, le persone siano incentivate a impegnarsi in attività positive per la propria salute».
Lo sport in Europa e in Italia
«I numeri evidenziano che l’esercizio fisico, nonostante sia un fattore determinante per la salute degli individui, è infatti ancora troppo poco praticato – sottolinea la Sen. Sbrollini – I dati dell’Eurobarometro dicono che nell’Unione europea il 45 per cento delle persone afferma di non fare mai esercizio fisico o praticare sport e una su tre ha livelli insufficienti di attività fisica. La conseguenza è l’insorgere di milioni di casi di malattie non trasmissibili che peggiorano la salute delle persone e gravano sulle economie dei singoli paesi. Il rapporto congiunto dell’OMS e dell’OCSE “Step up! Affrontare il peso dell’insufficiente attività fisica in Europa” evidenzia che, con un aumento dell’attività fisica a 150 minuti a settimana, si eviterebbero in Europa 11,5 milioni di nuovi casi di malattie non trasmissibili entro il 2050, tra cui 3,8 milioni di casi di malattie cardiovascolari, 1 milione di casi di diabete di tipo 2, oltre 400.000 casi di diversi tumori. In Italia il costo dell’inattività fisica è stimato a 1,3 miliardi di euro nei prossimi 30 anni. Da qui l’importanza di un’iniziativa legislativa che consenta finalmente di prescrivere l’esercizio fisico esattamente come un farmaco».
«Una battaglia quella per sostenere il binomio tra sport e salute, che è importante portare avanti su più fronti – aggiunge la Sen. Sbrollini – Come Presidente dell’Intergruppo Parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili, a fianco delle società scientifiche FeSDI, SID e AMD, ho promosso negli ultimi anni molte iniziative, tra cui la firma di importanti protocolli d’intesa con il CONI e con Sport e Salute, finalizzati alla promozione dell’attività sportiva come corretto stile di vita e come forma di prevenzione per il diabete e l’obesità, con il coinvolgimento del mondo dello sport.
Settimana mondiale dell’allattamento: sostenere le donne per migliorare salute globale
Bambini, News, Pediatria, PrevenzioneNegli ultimi 12 anni, il tasso di allattamento materno esclusivo nei primi sei mesi di vita è cresciuto di oltre il 10%. Tuttavia, l’obiettivo dell’OMS è di raggiungere almeno il 50% entro il 2025. Un incremento di questa portata potrebbe salvare oltre 820 mila vite ogni anno, grazie alla protezione immunitaria che il latte materno fornisce contro malattie e infezioni, riducendo anche il rischio di malattie non trasmissibili per le madri.
Settimana mondiale dell’allattamento
La Settimana Mondiale dell’Allattamento si celebra dal 1º al 7 agosto e pone l’accento sull’importanza di allattare i giovani neonati per offrire loro il miglior inizio di vita. Gli ultimi dati dell’UNICEF e dell’OMS mostrano l’aumento significativo del numero di bambini allattati al seno. Catherine Russell, Direttrice Generale dell’UNICEF, e Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’OMS, hanno ricordato che nonostante oggi nel mondo sia stato raggiunto il 48% dei neonati, molte donne non ricevono il supporto necessario per allattare.
Più della metà della popolazione mondiale, circa 4,5 miliardi di persone, non ha accesso completo ai servizi sanitari essenziali. Questo include la mancanza di consigli e consulenze qualificate durante il percorso, fondamentali per migliorare i tassi di allattamento e garantire che ogni bambino possa beneficiare di questo sano inizio di vita.
Dati e politiche di sostegno
Affrontare le disuguaglianze significa raccogliere dati affidabili, tuttavia solo la metà dei paesi monitora questi dati. Inoltre, è necessario avere informazioni sulle politiche che sostengono l’allattamento, come le politiche lavorative a favore delle famiglie e l’applicazione del Codice Internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno. Migliorare i sistemi di monitoraggio aiuterà a rendere più efficaci le politiche e i programmi di supporto, si legge nella nota.
Responsabilità condivisa
Quando l’allattamento è protetto e sostenuto, le donne hanno il doppio delle probabilità di allattare. L’Unicef ha invitato famiglie, personale sanitario, politici e decisori a collaborare per:
– Investire in programmi e politiche di sostegno all’allattamento con finanziamenti nazionali dedicati.
– Attuare politiche di lavoro a favore delle famiglie, come il congedo di maternità retribuito e le pause per allattare.
– Garantire protezione e sostegno per l’allattamento nelle emergenze e nelle comunità sottorappresentate.
– Migliorare il monitoraggio dei programmi m.
– Far rispettare le leggi che limitano la commercializzazione dei sostituti del latte materno.
Iniziative dell’UNICEF in Italia
In Italia, l’UNICEF promuove le Baby-Friendly Initiatives (BFI) per proteggere e sostenere i genitori. Queste iniziative includono 35 ospedali e 10 comunità riconosciuti Amici dei Bambini e 4 corsi di laurea Amici dell’Allattamento. Inoltre, il programma “Insieme per l’allattamento” offre oltre mille Baby Pit Stop (BPS), spazi per allattare e per il cambio del pannolino, a supporto delle famiglie anche fuori casa.
Caregiver oncologici. Mancuso in audizione: più tutele e congedo parentale di 5 anni
Benessere, Economia sanitaria, News«I caregiver che assistono un congiunto con diagnosi di tumore in Italia sono circa 3 milioni, essere caregiver di un malato oncologico, quasi sempre un parente, non è un ruolo facile. Difficoltà emotive, esigenze di natura pratica, problemi in ambito lavorativo ed economico sono solo alcuni degli ostacoli con cui si scontra ogni giorno il caregiver. I disegni di legge in esame hanno tutte il merito di evidenziare l’esigenza di una normativa nazionale in materia di Caregiver». È quanto ha dichiarato Annamaria Mancuso, Presidente di Salute Donna ODV, Coordinatrice del Gruppo “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”, intervenuta oggi in 10° Commissione Affari Sociali alla Camera dei Deputati durante un’audizione sul tema del riconoscimento e il sostegno dell’attività di assistenza e di cura svolta dal caregiver familiare.
«Vogliamo ringraziare – ha aggiunto – il Presidente Ugo Cappellacci per la consueta sensibilità e per averci consentito di partecipare a questa audizione. Ricordo che il Gruppo svolge un’attività di advocacy, portando ai tavoli decisionali le istanze di 48 Associazioni di pazienti oncologici, attive nelle varie declinazioni dell’oncologia, diffuse sul territorio nazionale con oltre 200 sedi e con migliaia di volontari».
Il caregiver rappresenta un punto di riferimento fondamentale per il malato oncologico la cui malattia spesso diventa cronica, metastatica e talvolta invalidante. Nel corso dell’audizione, Mancuso ha espresso alcune considerazioni e proposte in merito ai disegni di legge in esame.
Una proposta portata all’attenzione della Commissione e alla quale il Gruppo tiene in modo particolare, è quella di ampliare la possibilità per i caregiver famigliari di usufruire dell’aspettativa non retribuita (anche oltre i due anni previsti) qualora assistano un congiunto con grave malattia avanzata. Ciò permetterebbe di mantenere il posto di lavoro e sarebbe anche un risparmio per lo Stato. Altra proposta lanciata da Mancuso, la revisione della legge 104, permettendo anche al famigliare che abita a poco distante dall’assistito di usufruire dei due anni retribuiti dalla legge, mentre oggi questo è previsto solo per i caregiver conviventi.
«Le proposte in esame esaltano un punto nodale: quello di non disperdere l’enorme patrimonio esperienziale e di conoscenza dei caregiver. Certificare queste abilità e competenze attraverso una normativa quadro nazionale, è un modo per farne tesoro» ha commentato Mancuso.
Sarcopenia: prevenzione e cura della perdita muscolare nell’anziano
Anziani, News, News, Sport, Stili di vitaLa sarcopenia è una condizione di perdita di massa e forza muscolare. Può essere fisiologica o patologica. Tra i 50 e i 90 anni si perde, infatti, circa il 50% della forza e dopo i 70 anni il declino accelera. Tuttavia, sarcopenia non riguarda solo gli anziani. Anche i giovani con malattie croniche possono essere colpiti. Riconosciuta come patologia nel 2016, compromette funzionalità motoria e qualità di vita, ma è ancora sottostimata.
Dati sulla sarcopenia
Secondo i dati disponibili, tra i 70 e i 74 anni la sarcopenia colpisce il 2-3% delle donne e l’1,5% degli uomini. Oltre gli 80 anni, le percentuali salgono rispettivamente al 30% e al 15%. Il principale fattore di rischio è l’età, ma non è l’unico. Patologie infiammatorie e l’uso prolungato di cortisone sono altre cause, così come la talassemia.
Sintomi della sarcopenia
I primi sintomi includono cadute inspiegabili, affaticamento e difficoltà nella deambulazione. Se serve aiutarsi con mani e braccia per alzarsi da una sedia, potrebbe essere sarcopenia. Il test di alzarsi da una sedia e la forza di presa della mano sono parte della diagnosi, così come la valutazione della massa muscolare e grassa e il test dell’equilibrio e della camminata.
Diagnosi e trattamento
Cadute e stanchezza possono avere varie cause, ma in caso di sospetta sarcopenia, è importante parlarne con il medico di base per essere indirizzati a un Centro specializzato. Un team multidisciplinare farà intraprendere al paziente un percorso riabilitativo, terapeutico e nutrizionale.
Fattori di rischio
Il principale fattore di rischio è l’età, ma anche fumo, alcol, obesità e magrezza possono favorire la patologia. Qualunque stato infiammatorio è un fattore di rischio. La sarcopenia peggiora la qualità di vita, incide sul metabolismo e sulla funzionalità motoria. Un paziente sarcopenico ha un recupero più lento e, in caso di frattura, è difficile tornare alle condizioni precedenti l’incidente.
Prevenzione della perdita muscolare
L’attività fisica è un mezzo per prevenire la perdita muscolare, ma anche la dieta è importante. Gli specialisti suggeriscono di svolgere attività aerobica, come una camminata a passo sostenuto ogni giorno, e attività di resistenza, come esercizi con elastici. Superati i 50 anni, servono più proteine per la salute muscolare. Bisogna assumere almeno 25 grammi di proteine vegetali o animali a colazione, pranzo e cena.
Alimenti e supplementi
Per raggiungere i 25 grammi di proteine necessari, sono importanti alleati alcuni amminoacidi, come la leucina, e acidi grassi omega 3. Sono allo studio probiotici che mantengono in salute l’asse intestino-muscolo. La vitamina D inoltre è fondamentale per le ossa e la massa muscolare.
In conclusione, la prevenzione della sarcopenia passa attraverso l’attività fisica regolare e una dieta ricca di proteine. La condizione può essere trattata, per questo è importante riconoscere i sintomi e consultare il medico per una diagnosi e una presa in carico tempestiva.
Caldo record: 7 buoni consigli
PrevenzioneL’Italia sta affrontando un’ondata di caldo eccezionale che non sembra dare tregua. Con l’inizio di agosto, le temperature continuano a salire, facendo registrare livelli record. Oggi, mercoledì 31 luglio, ben 12 città sono contrassegnate da un bollino rosso, indicativo del massimo livello di rischio (rischio 3), tra le 27 monitorate. Le città interessate da questo allarme sono Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Frosinone, Latina, Milano, Perugia, Rieti, Roma, Torino e Viterbo. La situazione rimarrà invariata anche per domani, 1 agosto.
Bollino giallo
Due città, Pescara e Verona, sono sotto bollino arancione, mentre dieci città hanno ricevuto il bollino giallo, segno di rischio moderato. Queste città includono Ancona, Catania, Civitavecchia, Genova, Messina, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Trieste e Venezia. Solo tre città, Bari, Cagliari e Campobasso, sono state contrassegnate con il bollino verde, indicando un rischio basso.
Campania sotto assedio del caldo
Il Centro Funzionale della Protezione Civile della Regione Campania ha prorogato l’avviso di ondata di calore fino alle 12 di sabato 3 agosto. Le previsioni indicano che le temperature potrebbero superare i 35°C, accompagnate da un tasso di umidità che, soprattutto nelle ore serali e notturne sul settore costiero, potrà superare l’80%, con condizioni di scarsa ventilazione. Le autorità locali sono invitate a monitorare attentamente le fasce fragili della popolazione, attuando le misure necessarie per garantire la loro sicurezza.
Quando ci sarà una tregua?
Secondo il meteorologo Andrea Giuliacci, intervistato da Adnkronos, non si prevede una fine imminente di questa ondata di caldo, che continuerà a interessare gran parte dell’Italia, in particolare il Centro-Sud, almeno fino all’inizio della prossima settimana. Tuttavia, si potrebbe registrare un’attenuazione del caldo al Nord durante il fine settimana, grazie a temporali sparsi che porteranno aria più fresca.
Due zone climatiche
Il generale Costante De Simone, già a capo del servizio meteorologico dell’Aeronautica, sottolinea che dovremo abituarci a un’Italia climaticamente divisa. “Avremo zone in cui si registrano picchi di caldo e siccità e altre aree con precipitazioni e temperature più basse,” afferma De Simone. Questo scenario suggerisce un cambiamento significativo nel clima italiano, che richiederà adattamenti sia a livello individuale che collettivo.
Consigli da seguire
Siamo quindi di fronte a una sfida climatica importante, con temperature estreme e condizioni meteorologiche variabili. È essenziale che in giorni così caldi si adottino misure adeguate per affrontare queste condizioni e proteggere le fasce più vulnerabili della società. Ecco allora pochi, ma utili, consigli per affrontare il grande caldo:
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La “coppettazione” funziona veramente?
NewsCosa sono i segni circolari ben visibili sulla schiena di Martinenghi il giorno della gara che gli ha consegnato l’oro? Se lo sono chiesti in molti il giorno della diretta tv, la risposta è da cercarsi nell’ambito della medicina tradizionale cinese. Si tratta, infatti, di quella che in gergo viene definita coppettazione, trattamento che in Cina viene praticato da centinaia di anni per i disturbi più diversi. Dal mal di schiena (lombosciatalgia) ai dolori cronici, fino ad alcune malattie respiratorie.
Come avviene la coppettazione
Il trattamento si realizza applicando dei vasetti di vetro sulla pelle e, grazie all’accensione di una fiammella, si crea un vuoto e quindi un’aspirazione della pelle. I vasetti restano a contatto con la pelle per un tempo variabile (di solito tra i 5 e i 15 minuti), ma le tecniche sono molto diverse a seconda di chi le pratica. Sono noti almeno 15 diversi modi di manipolare le coppette e 10 protocolli differenti di trattamento, spiega il sito dell’ordine dei medici “Dottore ma è vero che”.
Benefici e dubbi
Al di là degli atleti olimpici, che hanno dimostrato di trovare beneficio da questo trattamento, la coppettazione è molto apprezzata anche da chi non pratica alcuno sport. Il beneficio per il paziente sarebbe dovuto al miglioramento della circolazione sanguigna nelle zone trattate. Ma, come è stato evidenziato da una rassegna sul Quarterly Journal of Medicine della Oxford university press, gli articoli che studiano i possibili meccanismi di azione della coppettazione sono ancora molto rari.
Lo studio
Secondo i ricercatori che si sono interessati a questa tecnica, un trattamento che si propone di curare un numero così ampio di disturbi e patologie non è facilmente valutabile. In altre parole, è difficile giungere a conclusioni certe riguardo la sua efficacia. Un dato certo è che, a oggi, non sono state prodotte prove scientifiche che dimostrino che la coppettazione sia efficace nel trattamento del mal di schiena, così come di qualsiasi altro disturbo.
Prove inconsistenti
Uno studio sistematico dei risultati delle ricerche svolte dal 1980 al 2013 e pubblicate su riviste comprese nella banca dati più conosciuta in ambito biomedico (Medline) ha reperito 29 studi di cui solo uno era una sperimentazione controllata randomizzata. La maggior parte degli articoli riportava singoli casi di pazienti trattati. Gli autori della revisione sono giunti alla conclusione che le evidenze sono troppo deboli per avere una certezza dell’utilità di questa pratica (Huang, et al 2013).
Nessuna evidenza chiara
Uno studio pubblicato sulla rivista PLoS Medicine ha analizzato solo sperimentazioni controllate randomizzate (il tipo di metodo di studio che dovrebbe promettere, se non garantire, risultati più solidi) svolte tra il 1992 e il 2010 (Cao & Liu, 2012). La coppettazione era sperimentata per il trattamento dei disturbi di più varia origine, dal dolore lombare all’acne, dalla dispnea all’herpes zoster. Ebbene, anche in questo caso le conclusioni degli autori non sono state incoraggianti soprattutto a causa della scarsa qualità della metodologia degli studi svolti.
Per la cervicale
Un’altra ricerca su circa 60 pazienti ha messo a confronto la coppettazione con un massaggio rilassante per valutare l’efficacia delle due strategie nel ridurre il dolore del tratto cervicale della colonna vertebrale (Lauche et al. 2013). Non sono state rilevate differenze tra i due trattamenti. Una revisione sistematica di studi svolti in Corea suggerisce che gli effetti avversi possano essere evitati affidandosi a operatori esperti e siano, comunque, di lieve entità.
Queste le evidenze scientifiche sino ad oggi, ma per molti altri che l’anno provata la coppettazione ha un invece un forte potere curativo. Solo suggestione? Può darsi, ma se funziona anche l’effetto psicologico può essere considerato parte della cura. L’importante è che in caso di problemi che richiedono un trattamento medico o farmacologico non ci si affidi solo al potere delle coppette.
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Ecco perché l’orgasmo fa bene
News, NewsL’orgasmo, una delle funzioni umane meno studiate ma più discusse, merita un’attenzione particolare. Emmanuele Jannini, ordinario di sessuologia medica all’Università di Roma Tor Vergata, spiega l’importanza di dedicare una giornata per riflettere su questo tema. La Giornata Mondiale dell’Orgasmo si celebra il 31 luglio, mentre l’8 agosto è riservato esclusivamente all’orgasmo femminile. Anche altre iniziative, come il Global Orgasm Day proposto da Donna Sheehan e Paul Reffell, sottolineano l’importanza universale dell’orgasmo, proponendolo come un messaggio di pace durante il solstizio d’inverno.
L’importanza dell’orgasmo nella coppia
Secondo Jannini, l’orgasmo svolge un ruolo cruciale nella vita di coppia. Produce l’ossitocina, nota come il “cemento biochimico” delle relazioni, che contribuisce a rafforzare il legame tra i partner. Questo fenomeno ha basi scientifiche solide e va oltre il semplice piacere fisico. L’orgasmo stimola le aree della ricompensa nel cervello, attivando i circuiti dopaminergici che promuovono il benessere e la salute mentale.
Misurare l’orgasmo
La ricerca scientifica di Jannini ha portato allo sviluppo di un vero e proprio test per la misurazione dell’orgasmo, uno strumento per misurarne l’intensità. Pubblicato su riviste come “Andrology” e “PLOS One”, questo test innovativo ha rivoluzionato il modo in cui si studia il piacere sessuale, entrando nelle linee guida internazionali. Per decenni, la ricerca si è concentrata su altre funzioni sessuali, trascurando l’orgasmo. L’orgasmometro colma questa lacuna, offrendo un metodo scientifico per comprendere meglio un aspetto fondamentale della sessualità umana.
L’evoluzione culturale dell’orgasmo
L’orgasmo ha subito una significativa evoluzione culturale. Fino alla rivoluzione sessuale degli anni ’70, il sesso era giustificato dalla necessità di riproduzione. Con il neoromanticismo, il piacere sessuale è stato riconosciuto come fine a sé stesso, svincolato dalla riproduzione e persino dal sentimento amoroso. Questo cambiamento ha influenzato le generazioni più giovani, che vivono la sessualità con maggiore libertà e meno necessità di giustificazioni.
Differenze di genere nel piacere sessuale
Jannini sottolinea che esistono differenze di genere nel modo in cui uomini e donne sperimentano e gestiscono il piacere sessuale. Gli uomini tendono a eiaculare rapidamente e devono imparare a controllare il proprio piacere per evitare delusioni. Le donne, invece, beneficiano di un abbandono completo al piacere per raggiungere orgasmi più intensi. Questa differenza biologica richiede approcci personalizzati nella gestione delle problematiche sessuali, come l’eiaculazione precoce negli uomini e la difficoltà a raggiungere l’orgasmo nelle donne.
Non solo piacere
La Giornata Mondiale dell’Orgasmo è un’opportunità per accendere i riflettori su un tema spesso trascurato ma fondamentale per il benessere individuale e di coppia. L’orgasmo non è solo un’esperienza di piacere, ma anche un elemento chiave nella chimica delle relazioni e nella salute mentale. Grazie alla ricerca scientifica, strumenti come l’orgasmometro ci permettono di comprendere meglio questa funzione complessa, contribuendo a migliorare la qualità della vita sessuale di uomini e donne in tutto il mondo.
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Caldo in aumento e insetti più aggressivi. La guida per difendersi
NewsLe temperature medie in Italia sono in costante aumento. Questo non solo provoca un aumento della popolazione degli insetti, ma li rende anche più aggressivi. La Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) ha lanciato l’allarme: il caldo crea habitat ideali per specie aliene, che si diffondono rapidamente sul nostro territorio. Gli insetti diventano un pericolo non solo per l’uomo per il rischio di punture, ma anche per l’ambiente.
Sima: insetti sempre più aggressivi
Secondo Sima, le ondate di caldo aumentano le punture di vespe e calabroni. Il presidente Alessandro Miani ha spiegato che le temperature elevate rendono questi insetti più irritabili e aggressivi. Il caldo accelera il loro sviluppo, aumentando il bisogno di cibo e acqua, e quindi i contatti con l’uomo. Questo porta a un incremento delle punture e delle aggressioni.
Ogni anno, fino a 20 persone muoiono in Italia a causa delle punture di vespe e calabroni. Inoltre, il 2% delle persone sviluppa reazioni allergiche gravi. L’aumento delle temperature e la globalizzazione favoriscono la diffusione di nuove specie di insetti come cimici asiatiche e scarabei giapponesi. Questi insetti devastano le coltivazioni, causando danni stimati in oltre un miliardo di euro all’anno.
Una guida per difendersi
Sima ha preparato una guida pratica per proteggersi dai morsi e dalle punture di insetti.
Come proteggersi dalle zecche
Le zecche vivono in luoghi ricchi di vegetazione. Possono trasmettere malattie come la borreliosi di Lyme e l’encefalite virale.
Come difendersi
– Indossare abiti chiari e coprire braccia e gambe.
– Evitare di strusciare l’erba lungo i sentieri.
– Utilizzare prodotti contro le zecche sugli animali domestici.
In caso di puntura:
– Rimuovere la zecca con una pinzetta senza schiacciarla.
– Disinfettare la zona.
– Consultare il medico se compaiono sintomi di malattia.
Zanzara Tigre, rischi e prevenzione
In Italia ci sono circa 60 specie di zanzare, tra cui la zanzara tigre, che può trasmettere malattie gravi come dengue e febbre gialla.
Come difendersi
– Eliminare l’acqua stagnante.
– Usare repellenti a base di deet e icaridina.
– Utilizzare vaporizzatori elettrici nei luoghi chiusi.
In caso di puntura
– Non grattarsi.
– Applicare prodotti specifici per alleviare il prurito.
– Consultare il medico in caso di gonfiore.
Api, vespe e calabroni, cosa fare
Le punture di questi insetti possono causare reazioni locali e, in alcuni casi, shock anafilattico.
Come difendersi:
– Installare zanzariere.
– Gestire correttamente rifiuti e alimenti.
– Mantenere la calma in presenza di insetti.
In caso di puntura:
– Rimuovere subito il pungiglione.
– Applicare ghiaccio.
– Usare cortisonico e antistaminico in caso di reazione estesa.
– Chiamare il pronto soccorso se la reazione è grave.
Estate, capelli sotto attacco
PrevenzioneSole e salsedine possono essere un problema per la salute dei capelli. Secondo gli esperti, ogni giorno si perdono circa 100 capelli, che si rigenerano seguendo un ciclo di vita specifico. Tuttavia, questo numero può aumentare rapidamente a causa di fattori esterni, come l’esposizione solare. Ecco tutto quello che c’è da sapere sui danni del sole ai capelli e come proteggerli efficacemente.
I danni del sole per i capelli
Un’esposizione solare intensa può danneggiare non solo il fusto del capello, ma anche il cuoio capelluto. I danni alla cuticola si manifestano con perdita di lucentezza e una capigliatura più secca e ruvida al tatto. Questo succede a causa del sollevamento delle cellule della cuticola, che riflettono meno la luce. Inoltre, il danneggiamento della cuticola e della corteccia del capello favorisce la formazione delle doppie punte.
Proteggersi con creme e cappelli
Ovviamente, questi problemi si accentuano in estate. Sole e mare sono un vero pericolo per i nostri capelli, già stressati da lavaggi più frequenti e bagni in acqua salata o clorata. Proteggere i capelli con prodotti specifici e l’uso di cappelli non è solo una questione estetica: l’esposizione intensa ai raggi solari è uno dei motivi per cui in autunno si verifica un aumento della loro caduta.
Sintomi da non sottovalutare
Ma come possiamo capire se i nostri capelli sono a rischio? Se i capelli appaiono danneggiati, cadono più del solito o compaiono chiazze di diradamento sul cuoio capelluto o macchie sospette sulla pelle, è fondamentale consultare un dermatologo specializzato in tricologia. Lo specialista può valutare la situazione, offrire consigli su come proteggere i capelli e, se necessario, prescrivere terapie specifiche.
Come proteggere capelli e cuoio capelluto?
La protezione dei capelli dal sole è fondamentale non solo per mantenere una chioma lucente e sana, ma anche per prevenire problemi più gravi come l’aumento della caduta e i danni al cuoio capelluto. Adottare misure preventive semplici, come l’uso di cappelli, prodotti specifici e un’adeguata cura quotidiana, può fare una grande differenza nella salute dei tuoi capelli. Assicurati di consultare un dermatologo se noti segni di danneggiamento o caduta eccessiva dei capelli. La prevenzione e la cura appropriata sono le chiavi per mantenere i tuoi capelli sani e protetti tutto l’anno.
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