Tumore al polmone, nuova cura aumenta sopravvivenza
Si stima che nel nostro Paese ci siano ogni anno 2500 casi di tumore al polmone non a piccole cellule Alk mutati, una tipologia su cui si concentra da tempo la ricerca. Uno studio su un nuovo farmaco ha dimostrato un aumento della sopravvivenza libera da progressione di malattia. Secondo i risultati, a 5 anni dalla diagnosi di tumore al polmone è stata del 60% nel gruppo trattato con la nuova terapia e dell’8% nel gruppo che ha ricevuto la cura standard. Lo studio è stato presentato di recente al congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco) a Chicago. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Clinical Oncology.
Forma che colpisce i giovani
In Italia sono oltre 2.500 l’anno i casi di Nsclc Alk mutati. Si tratta di una forma di tumore al polmone più rara che spesso colpisce pazienti giovani, con un’età inferiore ai 55 anni che non fumano e il cui processo tumorale è molto rapido. Nello studio clinico di fase 3 Crown, 296 pazienti con Nsclc avanzato sono stati assegnati in modo casuale a ricevere il nuovo farmaco o la terapia standard. La sopravvivenza libera da progressione di malattia a 5 anni è stata del 60% nel gruppo trattato con la nuova terapia e dell’8% nel gruppo che ha ricevuto la cura standard.
Tumore al polmone, il nuovo farmaco
Il tumore al polmone rappresenta la principale causa di morte per cancro nel mondo e si stima che 234.580 nuovi casi saranno diagnosticati nel 2024 negli Stati Uniti. Il NSCLC rappresenta circa l’80-85% dei tumori al polmone. Le forme tumorali ALK-positive sono presenti in circa il 3-5% dei casi di NSCLC. Circa il 25-40% delle persone con NSCLC avanzato ALK-positivo può sviluppare metastasi cerebrali entro due anni dalla diagnosi iniziale. Il nuovo farmaco inibitore è stato specificamente sviluppato per inibire le mutazioni tumorali che determinano la resistenza agli altri inibitori di ALK e per penetrare la barriera ematoencefalica.
Lo studio ha fatto registrare il più lungo periodo di sopravvivenza senza progressione di malattia mai segnalato in pazienti con tumore al polmone avanzato non a piccole cellule precedentemente non trattato (Nsclc) con una mutazione del gene Alk (presente nel 3-5% di questi pazienti), insieme ad un miglior controllo e prevenzione delle metastasi cerebrali.
Tumore al polmone: risultati della nuova cura senza precedenti
“Nonostante i progressi significativi con i farmaci inibitori di Alk di nuova generazione, la maggior parte dei pazienti trattati avrà una progressione della malattia entro tre anni” ha affermato l’autore principale dello studio Benjamin Solomon, del Mac Callum Cancer Center di Melbourne.
“Il NSCLC avanzato ALK-positivo è tipicamente aggressivo e spesso colpisce persone giovani nel pieno della loro vita”, ha aggiunto. Il farmaco, oggetto dello studio, è l’unica molecola di questa categoria che ha riportato una sopravvivenza libera da progressione a cinque anni, e anche dopo questo periodo la maggior parte dei pazienti continua a tenere sotto controllo la malattia, compreso il controllo delle metastasi al cervello, ha spiegato l’autore. “Questi risultati non hanno precedenti per questa categoria di pazienti”, ha concluso Solomon.