Tempo di lettura: 3 minutiGli stili di vita sono parte del percorso di cura. Partendo da questo assunto, il progetto Pink Positive si arricchisce con podcast su nutrizione e musicoterapia e servizi per le pazienti che affrontano il cancro.
Nato nel 2020 come ebook gratuito in costante aggiornamento e dedicato in particolare alle donne che si trovano ad affrontare una diagnosi di cancro, ad oggi il sito Pinkpositive.it raccoglie 26 capitoli scritti dai maggiori esperti italiani che esaminano i temi della quotidianità dei pazienti oncologici, dall’alimentazione, alla femminilità fino alla gestione del dolore e dell’ansia, e l’obiettivo di contrastare falsi miti e fake news.
E proprio da due di questi capitoli nascono i podcast “La voce della nutrizione” e “Musicoterapia”. Entrambi pongono al centro del percorso di cura gli elementi di uno stile di vita salutare, che non deve più essere considerato solo nel fondamentale ruolo che ricopre nella prevenzione primaria delle malattie, ma anche come grande alleato nelle fasi successive ad una diagnosi, soprattutto quando riguarda una malattia oncologica, che non colpisce nel vivo solo il corpo ma ogni sfera della vita di un individuo.
La voce della nutrizione
Cosa c’è di vero nel rapporto tra zuccheri e cancro? E sulle conseguenze del consumo di latte e latticini? La soia è da evitare dopo una diagnosi di cancro al seno? Quanto sono pericolosi curcuma, zenzero, poliammine e glicoalcaloidi? Il caffè e le bevande calde interagiscono con le terapie? La restrizione calorica e il digiuno sono utili? A queste e molte altre domande rispondono le 12 puntate del podcast “La voce della Nutrizione – Pink Positive Edition”, che gli esperti di Smartfood Istituto Europeo di Oncologia in partnership con la Fondazione IEO-MONZINO, hanno realizzato con l’obiettivo di fare finalmente chiarezza sulle evidenze sul rapporto tra alimentazione e cancro, dibattute negli ultimi anni in ambito scientifico ma anche talvolta comunicate in modo confuso e impreciso, tanto da diventare spesso falsi miti o vere e proprie fake news.
Non solo, nei podcast inseriti nella sezione Nutrizione del sito, gli esperti di Smartfood forniscono moltissimi consigli pratici, ad esempio su come leggere le etichette degli alimenti al momento della spesa. Capire quali prodotti evitare, come consumare più alimenti di origine vegetale e mantenere in salute le ossa, come idratarci meglio e le modalità con cui selezionare i grassi. Soprattutto come cucinare in maniera salutare e concepire piatti “smart” per l’intero arco della giornata, dalla colazione alla cena. Da metà febbraio, inoltre, questa sezione ospiterà diverse video-ricette per realizzare sani e gustosi piatti “smart”.
“Attraverso l’ascolto dei podcast le pazienti possono ricevere informazioni chiare e affidabili su nutrizione e stile di vita in un contesto, quello della rete, che spesso confonde” spiega la nutrizionista e ricercatrice Lucilla Titta Coordinatrice del progetto Smart Food dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano “il nostro intento è proprio quello di aiutare le pazienti a districarsi in questo ambito e a operare scelte salutari e consapevoli”.
La musicoterapia nel percorso di cura
La musicoterapia è una disciplina terapeutico-espressiva che, attraverso il suono e la musica, offre al paziente un supporto al disagio e alla sofferenza originati dalla malattia, valorizzando la creatività e le parti sane della persona, considerata nelle sue diverse dimensioni, corporea, psichica, spirituale, affettiva.
In ambito oncologico la musicoterapia ha l’obiettivo di migliorare la qualità di vita dei pazienti, dei loro familiari e caregivers, nelle varie fasi della diagnosi e della cura. Inoltre allevia i sintomi e riduce le emozioni negative, favorendo così resilienza e comunicazione. La musicoterapia contrasta isolamento e solitudine, allevia depressione, ansia, rabbia, paura, frustrazione e per diminuisce la percezione del dolore. Si tratta di condizioni che influiscono sia sulla qualità di vita della persona malata, che sulla sua aderenza alle terapie.
Fondazione Edo ed Elvo Tempia, dal 2012, promuove sia la formazione di musicoterapeuti che la diffusione e l’impiego di Musicoterapia in ambito oncologico. Oltre a un intero capitolo dedicato al tema nell’ebook, nella sezione Musica di Pink Positive, è possibile ascoltare 3 podcast in cui gli esperti Musicoterapeuti della Fondazione Tempia spiegano la natura della musicoterapia: la sua nascita, le sue funzioni, le evidenze scientifiche e le applicazioni in campo clinico.
Nella stessa sezione sono a disposizione anche 7 playlist costruite intorno a vari generi musicali e selezionate da musicisti ed esperti per donare benessere, a seconda della sensibilità musicale e dei gusti di ogni individuo. Pink positive è un progetto di Daiichi Sankyo. Grazie al sostegno non condizionato, il Fondo Edo Tempia apre a tutti la possibilità di sperimentare virtualmente la musicoterapia, partecipando ad un incontro online che si può prenotare tramite mail all’indirizzo musicoterapia.online@fondazionetempia.org.
Protesi mammarie, ora saranno tracciate nel registro nazionale
Benessere, Medicina estetica, Medicina funzionale, PrevenzioneLa mastoplastica additiva è l’intervento di chirurgia estetica più diffusa al mondo. Tuttavia, non è sempre una scelta per motivi estetici. La ricostruzione della mammella è entrata anche a far parte dell’iter di cura del cancro al seno per molte pazienti. Dopo una malattia neoplastica, questa operazione consente alle donne di riprendere una vita normale, sentendosi a proprio agio.
Le protesi mammarie che possono essere di diversi tipi, a seconda del materiale usato, da oggi dovranno essere inserite in un registro. Il nuovo iter consentirà interventi tracciati e quindi più sicuri. Il Regolamento di istituzione del Registro nazionale degli impianti di protesi mammarie è già in vigore. È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 gennaio 2023. L’Italia è la prima al mondo: l’obiettivo è garantire sicurezza e aumentare la ricerca
Il regolamento
Il Registro Nazionale degli impianti protesici mammari attinge dai dati provenienti dai registri regionali. Le Regioni e le Province autonome hanno 180 giorni a partire dal 2 febbraio per istituire i registri regionali e provinciali.
Entro il primo agosto 2023 il Registro Nazionale riceverà dati da ogni area del territorio. Si tratta di un registro ad alimentazione obbligatoria da parte dei chirurghi che impiantano o rimuovono protesi sul territorio italiano. L’Italia è la prima al mondo, si legge sul sito del Ministero della Salute.
Registro obbligatorio protesi mammarie
Anche chi in Italia distribuisce dispositivi è tenuto a trasmettere i dati su ogni singola protesi mammaria commercializzata e destinata ad essere impiantata, sia per finalità estetiche che ricostruttive. Sono previste sanzioni per chi non rispetta il Regolamento.
I dati raccolti consentiranno al mondo scientifico di potenziare la ricerca in termini di efficacia ed efficienza delle protesi mammarie.
Il ministero della Salute potrà inoltre aumentare le attività di vigilanza sulle protesi. Infine il paziente avrà maggiore sicurezza e potrà essere richiamato in caso di necessità.
Città: con 30% di copertura alberi 1/3 di morti in meno. Lo studio
Anziani, Benessere, One healthCon il 30% di copertura arborea si eviterebbe 1/3 dei morti per caldo. Lo rivela una ricerca: a Roma si risparmierebbero 200 morti, a Milano 60, a Napoli 75 decessi in meno. Lo studio sottolinea come il 4% dei morti nelle città durante i mesi estivi sia dovuto al caldo, e un terzo di questi decessi potrebbe essere evitato con una copertura arborea del 30%. Lo studio è pubblicato su The Lancet e condotto dall’Istituto di Barcellona per la Salute Globale (ISGlobal).
I rischi dell’esposizione al caldo in città. A Roma evitabili 200 morti
In Italia, secondo la ricerca, la città di Roma potrebbe evitare 200 decessi all’anno estendendo la sua copertura arborea dal 9% attuale al 30%.
A Napoli, il 17% di alberi in più eviterebbe 75 decessi all’anno. A Milano, aumentare dal 6% attuale al 30% risparmierebbe più di 60 vite all’anno. Salendo al 30% di copertura arborea, ci sarebbero 42 morti in meno all’anno a Bologna, 38 a Genova, 3 a Padova, 30 a Palermo, 71 a Torino, 9 a Trieste.
In generale, l’esposizione al calore è associata a mortalità prematura, malattie cardiorespiratorie e ricoveri ospedalieri. La minore vegetazione, la maggiore densità di popolazione e le superfici impermeabili di edifici e strade, compreso l’asfalto, creano una differenza di temperatura tra la città e le aree circostanti, un fenomeno chiamato isola di calore urbana. A seguito del riscaldamento globale in corso e della crescita urbana, si stima che questo effetto andrà peggiorando nei prossimi decenni.
I tassi di mortalità nelle isole di calore urbane
La ricerca spagnola ha stimato i tassi di mortalità dei residenti di età superiore ai 20 anni in 93 città europee. Lo studio ha considerato un totale di 57 milioni di abitanti, tra giugno e agosto 2015. Inoltre, ha raccolto dati sulle temperature giornaliere rurali e urbane per ogni città.
I risultati mostrano che, da giugno ad agosto 2015, le città erano in media più calde di 1,5 C rispetto alle campagne circostanti.
In totale, 6.700 morti premature sarebbero da attribuire alle temperature urbane più calde, il 4,3% della mortalità totale durante i mesi estivi e l’1,8% della mortalità durante tutto l’anno. Si sarebbe potuto risparmiare un terzo di questi decessi (2.644), aumentando la copertura arborea fino al 30%, in modo da ridurre le temperature.
Cancro: nutrizione e musicoterapia nel percorso di cura
Benessere, One healthGli stili di vita sono parte del percorso di cura. Partendo da questo assunto, il progetto Pink Positive si arricchisce con podcast su nutrizione e musicoterapia e servizi per le pazienti che affrontano il cancro.
Nato nel 2020 come ebook gratuito in costante aggiornamento e dedicato in particolare alle donne che si trovano ad affrontare una diagnosi di cancro, ad oggi il sito Pinkpositive.it raccoglie 26 capitoli scritti dai maggiori esperti italiani che esaminano i temi della quotidianità dei pazienti oncologici, dall’alimentazione, alla femminilità fino alla gestione del dolore e dell’ansia, e l’obiettivo di contrastare falsi miti e fake news.
E proprio da due di questi capitoli nascono i podcast “La voce della nutrizione” e “Musicoterapia”. Entrambi pongono al centro del percorso di cura gli elementi di uno stile di vita salutare, che non deve più essere considerato solo nel fondamentale ruolo che ricopre nella prevenzione primaria delle malattie, ma anche come grande alleato nelle fasi successive ad una diagnosi, soprattutto quando riguarda una malattia oncologica, che non colpisce nel vivo solo il corpo ma ogni sfera della vita di un individuo.
La voce della nutrizione
Cosa c’è di vero nel rapporto tra zuccheri e cancro? E sulle conseguenze del consumo di latte e latticini? La soia è da evitare dopo una diagnosi di cancro al seno? Quanto sono pericolosi curcuma, zenzero, poliammine e glicoalcaloidi? Il caffè e le bevande calde interagiscono con le terapie? La restrizione calorica e il digiuno sono utili? A queste e molte altre domande rispondono le 12 puntate del podcast “La voce della Nutrizione – Pink Positive Edition”, che gli esperti di Smartfood Istituto Europeo di Oncologia in partnership con la Fondazione IEO-MONZINO, hanno realizzato con l’obiettivo di fare finalmente chiarezza sulle evidenze sul rapporto tra alimentazione e cancro, dibattute negli ultimi anni in ambito scientifico ma anche talvolta comunicate in modo confuso e impreciso, tanto da diventare spesso falsi miti o vere e proprie fake news.
Non solo, nei podcast inseriti nella sezione Nutrizione del sito, gli esperti di Smartfood forniscono moltissimi consigli pratici, ad esempio su come leggere le etichette degli alimenti al momento della spesa. Capire quali prodotti evitare, come consumare più alimenti di origine vegetale e mantenere in salute le ossa, come idratarci meglio e le modalità con cui selezionare i grassi. Soprattutto come cucinare in maniera salutare e concepire piatti “smart” per l’intero arco della giornata, dalla colazione alla cena. Da metà febbraio, inoltre, questa sezione ospiterà diverse video-ricette per realizzare sani e gustosi piatti “smart”.
“Attraverso l’ascolto dei podcast le pazienti possono ricevere informazioni chiare e affidabili su nutrizione e stile di vita in un contesto, quello della rete, che spesso confonde” spiega la nutrizionista e ricercatrice Lucilla Titta Coordinatrice del progetto Smart Food dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano “il nostro intento è proprio quello di aiutare le pazienti a districarsi in questo ambito e a operare scelte salutari e consapevoli”.
La musicoterapia nel percorso di cura
La musicoterapia è una disciplina terapeutico-espressiva che, attraverso il suono e la musica, offre al paziente un supporto al disagio e alla sofferenza originati dalla malattia, valorizzando la creatività e le parti sane della persona, considerata nelle sue diverse dimensioni, corporea, psichica, spirituale, affettiva.
In ambito oncologico la musicoterapia ha l’obiettivo di migliorare la qualità di vita dei pazienti, dei loro familiari e caregivers, nelle varie fasi della diagnosi e della cura. Inoltre allevia i sintomi e riduce le emozioni negative, favorendo così resilienza e comunicazione. La musicoterapia contrasta isolamento e solitudine, allevia depressione, ansia, rabbia, paura, frustrazione e per diminuisce la percezione del dolore. Si tratta di condizioni che influiscono sia sulla qualità di vita della persona malata, che sulla sua aderenza alle terapie.
Fondazione Edo ed Elvo Tempia, dal 2012, promuove sia la formazione di musicoterapeuti che la diffusione e l’impiego di Musicoterapia in ambito oncologico. Oltre a un intero capitolo dedicato al tema nell’ebook, nella sezione Musica di Pink Positive, è possibile ascoltare 3 podcast in cui gli esperti Musicoterapeuti della Fondazione Tempia spiegano la natura della musicoterapia: la sua nascita, le sue funzioni, le evidenze scientifiche e le applicazioni in campo clinico.
Nella stessa sezione sono a disposizione anche 7 playlist costruite intorno a vari generi musicali e selezionate da musicisti ed esperti per donare benessere, a seconda della sensibilità musicale e dei gusti di ogni individuo. Pink positive è un progetto di Daiichi Sankyo. Grazie al sostegno non condizionato, il Fondo Edo Tempia apre a tutti la possibilità di sperimentare virtualmente la musicoterapia, partecipando ad un incontro online che si può prenotare tramite mail all’indirizzo musicoterapia.online@fondazionetempia.org.
Disturbo bipolare, la cura in uno spray nasale
Farmaceutica, PsicologiaUno spray nasale cambierà le sorti di quanti soffrono di disturbo bipolare e non traggono beneficio dalle terapie oggi disponibili. Il nuovo farmaco ha dato risposte anche superiori alle attese dei ricercatori, dimostrandosi efficace a 3 mesi nel 68% dei casi con una remissione dell’episodio depressivo del 48.5%. Cosa non meno importante, il nuovo farmaco ha dimostrato di non avere particolari effetti collaterali e, quindi, ben tollerato dalla stragrande maggioranza dei pazienti.
LO STUDIO
I dati emergono da un importante studio italiano, che ha visto coinvolti altri 20 centri di cura a livello nazionale, coordinato dalla Cattedra di Psichiatria dell’Università “D’Annunzio” di Chieti (Pescara), diretta dal professor Giovanni Martinotti, e pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Bipolar Disorders. Lo studio clinico ha indagato l’efficacia e la sicurezza dello spray nasale nei pazienti affetti da disturbo bipolare, mostrando una azione rapida ed efficace nel trattamento sia dei sintomi depressivi che di quelli ansiosi, in assenza di rischi per la salute e di effetti collaterali gravi.
FORME RESISTENTI
Il nuovo farmaco agisce con un meccanismo rapido e innovativo, diverso dai precedenti farmaci antidepressivi e dagli stabilizzatori del tono dell’umore, che vengono normalmente utilizzati nella pratica clinica del disturbo bipolare, è attualmente approvato per il trattamento delle depressioni resistenti, in cui cioè non si verifica la remissione dei sintomi depressivi nonostante le cure convenzionali, ma che non era ancora stato studiato nel disturbo bipolare.
OPZIONE TERAPEUTICA
Il disturbo bipolare – dice fra l’altro il professor Martinotti – rappresenta una condizione estremamente diffusa, caratterizzato da episodi di alterazione del tono dell’umore, sia in senso depressivo che espansivo, eccitamento, che causa ogni giorno sofferenza e difficoltà nella vita di molte persone. Gli episodi depressivi caratterizzano la maggior parte delle fasi di malattia nel Disturbo Bipolare: esistono pochi trattamenti approvati, spesso inefficaci e in taluni casi scarsamente tollerati, come avviene ad esempio con gli antidepressivi classici, che aumentano il rischio di indurre fasi di eccitamento. Nello studio si è dimostrata una valida opzione terapeutica anche nel contesto della depressione bipolare.
Vaginite: sintomi e come prevenire. Parla l’esperto
PrevenzioneUna delle più comuni patologie all’apparato genitale femminile è la vaginite. Si tratta di un’infiammazione della vagina che può essere più o meno invalidante ed è data da un’infezione.
Le vaginiti possono essere causate da miceti, le vulvo-vaginiti micotiche (comunemente conosciute come Candida), da batteri (Gardnerella), da protozoi (Trichomonas), ma possono anche essere provocate da reazioni all’utilizzo di prodotti irritanti o dalle modificazioni ormonali che compaiono nel corso della vita della donna.
Sui rischi della vaginite, i sintomi e la cura ne parla il dottor Gianluigi Bresciani, ginecologo in Humanitas Rozzano.
Quali sintomi dà la vaginite
I sintomi della vaginite sono facilmente riconoscibili e comprendono:
La sintomatologia può manifestarsi a intermittenza, quando la patologia guarisce spontaneamente e si ripresenta successivamente, oppure essere recidivante, se si ripropone dopo una terapia specifica, o ancora cronica.
Le cause della vaginite
Il pH acido, pari a 4-4,5, dell’ecosistema vaginale è ostile allo sviluppo di microrganismi e, quindi, alle infezioni che questi possono provocare nell’organismo. Tuttavia può subire modifiche a causa di abitudini errate, favorendo così la proliferazione di microrganismi patogeni.
“Il pH vaginale può abbassarsi in particolar modo a causa dell’utilizzo di detergenti intimi e non fisiologici con pH7, mancato cambiamento degli assorbenti interni, indossati quindi per un tempo superiore alle tre ore, uso di pantaloni e indumenti aderenti e sintetici che contribuiscono all’aumento della temperatura corporea”.
Il principale fattore di rischio per lo sviluppo di vaginiti sono i rapporti sessuali. Questo è dovuto al contatto con il liquido seminale maschile che aumenta il pH vaginale. Inoltre durante l’atto è favorito il contagio con agenti patogeni sessualmente trasmissibili. Infine il pH vaginale può abbassarsi anche durante le mestruazioni.
In questi casi è necessario rivolgersi a uno specialista, per valutare i sintomi e attraverso il tampone vaginale fare la diagnosi. Il tampone vaginale, infatti, consente di prelevare il materiale biologico che verrà analizzato, per ricercare eventuali agenti patogeni.
Un test genetico può rivelare (e rallentare) l’invecchiamento
Benessere, Medicina estetica, One health, Ricerca innovazioneTest genetico. Un esame del Dna può dirci se la nostra età biologica corrisponde, in senso negativo o positivo, all’invecchiamento. E, cosa ancor più interessante, ci può dire come fare a rallentare il decadimento dell’organismo. A stimolare una nuova riflessione su questo tema, da sempre “oggetto dei desideri”, è Claudio Giorlandino, direttore scientifico dell’Istituto di ricerca Altamedica, che ha brevettato un test, da effettuare sul sangue o sulle mucose, denominato Highlandertest. Il test valuta la vera età, quella biologica, non quella anagrafica, calcolando il ritmo di invecchiamento.
GIOVANI COME ANZIANI
«Perché ci sono novantenni che dimostrano 60 anni e ballano il Tip-Tap e quarantenni che arrancano a fare due piani di scale e sembrano vecchi?», si chiede Giorlandino. «Non è solo questione di buona salute o di allenamento. È il Dna, anzi, l’azione epigenetica delle strutture molecolari che lo regolano: i gruppi metilici, il metiloma». In sostanza, è il nostro Dna a definirlo in relazione anche a vari fattori esterni.
L’ESAME
Il tema è complesso, ma cerchiamo di semplificarlo. L’esame guarda alla porzione influenzabile del Dna (il metiloma) basato sull’orologio epigenetico, il vero orologio del nostro organismo. Si basa sui livelli di metilazione del Dna, misurando l’accumulo di gruppi metilici sulla sequenza del nostro genoma. Oltre a valutare come procede l’invecchiamento si possono ottenere informazioni importanti su come “riportare indietro” le lancette del tempo e rallentare l’avanzare dell’età. «Oggi nuovi più sofisticati algoritmi, come quello che abbiamo brevettato, sono in grado di associare, all’età cronologica, i fattori che la influenzano in un soggetto rispetto all’altro – spiega Giorlandino -permettendo di correggere l’andamento epigenetico del singolo individuo al fine di rallentarne l’invecchiamento». Le aspettative sono alte, ma certo non è ancora il momento di parlare di elisir di lunga vita. Nessun effetto miracoloso, ma di certo uno strumento in più per affrontare i segni del tempo.
Disturbo bipolare: nuova terapia dallo studio italiano
Psicologia, Ricerca innovazioneUn farmaco con proprietà allucinogeno-psichedeliche è in grado di trattare efficacemente e in sicurezza i sintomi depressivi nel disturbo bipolare.
Lo rivela uno studio che ha avuto tassi di risposta al trattamento a 3 mesi del 68% e di remissione dall’episodio depressivo del 48.5%.
Il farmaco, inoltre, non ha mostrato rischi per la salute o effetti collaterali gravi, ma è stato ben tollerato.
Lo studio italiano
Lo studio italiano è stato coordinato dalla Cattedra di Psichiatria dell’università ‘D’Annunzio’ di Chieti-Pescara, diretta dal professor Giovanni Martinotti e ha visto coinvolti altri 20 centri di cura a livello nazionale. I risultati sono pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale ‘Bipolar Disorders‘.
Lo studio clinico sull’efficacia e la sicurezza dello spray nasale ha ottenuto una azione rapida ed efficace nel trattamento sia dei sintomi depressivi che di quelli ansiosi. Il nuovo farmaco innovativo differisce dai precedenti farmaci antidepressivi e dagli stabilizzatori del tono dell’umore utilizzati nella pratica clinica del disturbo bipolare. La nuova terapia era già stata approvata per il trattamento delle depressioni resistenti, in cui cioè non si verifica la remissione dei sintomi depressivi nonostante le cure convenzionali, ma che non era ancora stato studiato nel disturbo bipolare.
Il disturbo bipolare
Il disturbo bipolare è una condizione estremamente diffusa, sottolineano i ricercatori. Si manifesta con episodi di alterazione del tono dell’umore, sia in senso depressivo che espansivo, eccitamento, che causa ogni giorno sofferenza e difficoltà nella vita quotidiana. Gli episodi depressivi sono persistenti nella malattia nel Disturbo Bipolare.
Questi dati, definiti incoraggianti dagli scienziati, aprono la strada ad un nuovo e potente ausilio terapeutico per le persone che soffrono di depressione bipolare e non rispondono ai trattamenti convenzionali.
Il nuovo farmaco (Esketamina Spray Nasale) ed è disponibile in fascia H territoriale ad uso ospedaliero e viene erogato sotto stretto controllo medico nell’ambulatorio Depressione Resistente del policlinico di Chieti.
Dimagrire e stare in forma con allenamenti ad alta intensità
Benessere, Sport, Stili di vitaSempre più spessi si sente parlare di allenamento ad alta intensità (anche definito dall’acronimo inglese HIIT), un metodo che promette risultati migliori rispetto ai tradizionali allenamenti aerobici. Ma quali sono le caratteristiche dell’allenamento ad alta intensità? Questo metodo si basa su più serie di esercizi di breve durata ma, com’è facile immaginare, ad alta intensità di fatica. In altre parole si punta a raggiungere in breve tempo quello che si definisce “sfinimento muscolare”, ovvero il punto in cui le fibre del muscolo si irrigidiscono per l’esaurimento della molecola energetica necessaria all’attività.
SCHEMA LIBERO
Lo sforzo estremamente intenso che connota questo tipo di esercizio ci dice che non è adatto a tutti e a tutte le età. Prima di impostare valutare un programma di HIIT è essenziale sottoporsi ad una visita medica accurata, per valutare possibili controindicazioni. Se il segnale è libero, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ogni allenamento può durare sino a 45 minuti, ma lo schema è libero. Non c’è una regola precisa su come impostare le sessioni ad alta intensità. Una sessione può essere svolta con esercizi aerobici, esercizi con attrezzi o entrambi. Tutto dipende dall’obiettivo che si vuole raggiungere e dal tipo di protocollo scelto. L’importante è ricordarsi che a sforzi intensi, che generano un innalzamento della frequenza cardiaca, si devono alternare esercizi aerobici per consentire al corpo una fase di recupero attiva, quindi una riduzione della frequenza cardiaca. Avanti così sino all’esaurimento muscolare.
DIMAGRIRE
I sostenitori di questa tipologia di allenamento ritengono che possa portare grandi vantaggi, sia per potenziare la muscolatura, sia per perdere peso. I risultati di un buon allenamento ad alta intensità si dovrebbero vedere sin dalle prime settimane, ovviamente abbinando gli esercizi ad una corretta alimentazione. Piccola curiosità, l’HIIT ha forti benefici anche sull’umore: rispetto alle altre attività fitness, stimola picchi maggiori di endocrina, ormone della felicità.
Trattamenti ortodontici nei bambini, meglio iniziare dai denti di latte
Bambini, PediatriaTrattamenti ortodontici. Non è mai troppo presto per iniziare a prendersi cura della salute della bocca dei bambini. Anzi, gli esperti spiegano che già dai 4 anni si può mettere l’apparecchio ai denti. Non serve, dunque, attendere che spuntino i denti definitivi e, anzi, prima si interviene meglio è. Ma cosa determina una cattiva chiusura dei denti? Di solito le “abitudini viziate”, ad esempio bambini che ciucciano il dito o deglutiscono in maniera anomala, o la posizione scorretta della lingua. I nuovi allineatori permettono anche di ottenere l’innalzamento della lingua durante la deglutizione.
AGIRE IN PROFONDITÀ
Quando si parla di bambini il tema non è quello di “raddrizzare” i denti, per intervenire si va a modificare la muscolatura e i movimenti della lingua per consentire un allargamento del palato. L’allineamento dei denti è in qualche modo l’effetto secondario di questi cambiamenti a livello muscolare e scheletrico, ovvero funzionale. Sino a qualche tempo fa si riteneva che agire dai 9 anni in su fosse la cosa giusta da fare, ma ora nuove evidente dicono che quando si anticipa la terapia dura meno e funziona meglio. Già a tre o quattro anni si possono usare apparecchi mobili, pensati per chi ha ancora denti da latte.
CRESCERE MEGLIO
Questi trattamenti, eseguiti in modo precoce, migliorano la masticazione, la deglutizione e la fonetica, perché molti difetti linguistici dei bimbi sono dovuti alla posizione scorretta della lingua. Inoltre, è un grosso aiuto per la chiusura attiva delle labbra da parte del bambino, necessaria per una corretta respirazione nasale. Il bambino che respira quasi solo attraverso la bocca, ha infatti problemi maggiori di placca e più frequenti infezioni respiratorie. Inoltre, la terapia funzionale porta in genere ad un miglioramento per la salute di tutta la bocca, sia perché denti più dritti vengono puliti meglio, sia perché con la respirazione nasale si ha meno accumulo di placca. Fondamentale prima di ogni trattamento è l’esame delle gengive: prima si curano le fondamenta e poi il resto. E durante tutto il trattamento è importante eseguire l’igiene orale in studio ogni 3 o 4 mesi, perché con l’apparecchio c’è il rischio di maggior ristagno di placca.
Melanoma, una nuova scoperta potrebbe cambiare le cose
Ricerca innovazioneNonostante sia una malattia ormai molto nota e la prevenzione abbia fatto passi da gigante, il melanoma resta una forma di tumore ancora molto diagnosticata. Complici stili di vita non sempre avveduti e una maggiore intensità dei raggi del sole, le diagnosi continuano ad essere molte. Fortunatamente, oggi le cure sono efficaci anche nei casi più seri. Inoltre, buone notizie arrivano da un nuovo studio dell’Institute of Cancer Research che spiega come le dimensioni delle cellule tumorali nel melanoma possono essere usate per prevedere prognosi e terapia migliore per ciascun paziente, permettendo potenzialmente di massimizzare le chance di successo delle cure.
CAMBIAMENTI
I ricercatori hanno utilizzato immagini ad alta risoluzione per valutare come i cambiamenti genetici influenzino le dimensioni di milioni di cellule di melanoma. Gli scienziati hanno scoperto che le cellule più piccole avevano una dimensione di circa 17 micrometri, mentre le più grandi avevano una dimensione media di 50 micrometri. Le cellule più piccole contenevano quantità più elevate di proteine che riparano il DNA, il che suggerisce che possono tollerare un numero maggiore di danni al DNA. Queste cellule potrebbero quindi essere più vulnerabili ai farmaci che bloccano la riparazione del DNA, in particolare se combinati con la chemioterapia, che danneggia il DNA.
NUOVE PROSPETTIVE
Le cellule più grandi, invece, contenevano danni al DNA e facevano meno affidamento sugli strumenti di riparazione del DNA. Secondo i ricercatori, questo potrebbe rendere la chemioterapia meno efficace su queste cellule e più efficace l’immunoterapia, se appaiono “più estranee” al sistema immunitario. Infatti, l’immunoterapia aiuta il sistema immunitario a riconoscere e attaccare le cellule tumorali. Creare una strategia di trattamento basata sulle dimensioni delle cellule del melanoma potrebbe contribuire a ridurre gli effetti collaterali che alcune persone sperimentano durante l’assunzione di farmaci antitumorali, afferma Bakal. I risultati potrebbero anche migliorare la nostra comprensione delle cellule tumorali in generale. I ricercatori stanno ora studiando se risultati simili possano essere applicati ai tumori della testa e del collo. Se così fosse si potrebbero trovare nuove cure anche per forme tumorali differenti e ancora oggi molto pericolose.