La depressione è sempre più diffusa: l’Organizzazione mondiale della sanità ha stimato che nel 2030 sarà la patologia cronica più diffusa al mondo. Aumenta anche la diffusione tra i giovani e i giovanissimi: nel 2014 in Italia ci sono stati 9.924 ricoveri di adolescenti nella fascia 14-18, con una media annua di 27 ricoveri al giorno.
A lanciare l’allarme è la Sifo – Società Italiana di farmacia ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle aziende sanitarie. Disturbi dello spettro psicotico, del comportamento alimentare o della personalità, talvolta in compresenza di abusi di sostanze, dall’alcol agli stupefacenti, sono molto diffusi tra i giovani sempre piu’ spesso costretti al ricovero. Il fenomeno ormai, rappresenta una vera e propria emergenza. Eppure in Italia, denuncia la Sifo, (che terrà a Milano, dal 1º al 4 dicembre, un congresso sulle malattie psichiatriche ed in particolare sulla depressione come crisi globale) “c’e’ ancora carenza di strutture dedicate alla psicopatologia di pazienti d’eta’ compresa tra i 14 e i 18 anni. Capita spesso, infatti, che i ragazzi bisognosi di cure nelle fasi acute vengano ricoverati nei reparti psichiatrici per adulti”. Sul totale dei ricoveri, quasi uno su tre (il 27%) e’ avvenuto nei reparti di Psichiatria per adulti e non in Neuropsichiatria infantile o in un reparto dedicato in modo specifico alla Psicopatologia degli adolescenti, con cure e personale ad hoc.
“Il cambiamento del tessuto sociale, la crisi economica – aggiunge la SIFO – l’evoluzione del quadro famigliare, ma anche le migrazioni e le adozioni internazionali, in costante aumento” sono tra le cause principali dell’aumento tra i giovani.
La depressione aumenta in generale e il tema richiede attenzione – sottolinea la Sifo – l’aumento della casistica comporta una crescita dei costi per il Servizio sanitario nazionale e per l’area sociale, poiche’ si tratta di una patologia che riduce le funzioni della persona, limitando o impedendo il lavoro e la gestione familiare. La depressione, che colpisce in modo molto piu’ frequente le donne, puo’ essere dovuta a molte cause (ambientali, predisposizioni genetiche, stress, malattie organiche, farmaci, periodo post partum); non c’e’ quasi mai un unico fattore scatenante”.