Tempo di lettura: 2 minutiSempre più il settore della sanità si accorge del valore offerto dalle soluzioni di Big Data, specialmente nella ricerca “omica” e nell’estrazione dati dalle cartelle cliniche. Tuttavia, gli investimenti attuali sono focalizzati sulla risposta alle esigenze immediate degli investitori, che spesso sono settoriali e con benefici incrementali, a differenza di una riprogettazione organizzativa strategica dell’approccio ai dati che offre ritorni sull’investimento esponenziali. Gli operatori del settore, compresi governi, contribuenti, fornitori e consumatori, devono sviluppare strategie di Big Data con obiettivi chiari per migliorare processi specifici, come il coinvolgimento dei pazienti, il processo decisionale in ambito clinico, la gestione della salute e del rischio della popolazione e il miglioramento degli esiti. Solo così si può raggiungere la visione futura di un sistema sanitario predittivo e prescrittivo, incentrato sul paziente.
Lo studio “Growth Opportunities for Healthcare Big Data—An Analysis of Global Case Studies” fa parte del programma Connected Health Growth Partnership Service. «A livello globale, il settore della sanità si sta muovendo verso modelli di cura preventivi e basati sul valore, sebbene a diversi livelli in diversi paesi», lo spiega Natasha Gulati, analista del gruppo Transformational Health di Frost & Sullivan. «Nei prossimi cinque anni – dice – diversi paesi in Europa e nella regione Asia-Pacifico adotteranno modelli di cura che premiano il personale clinico che migliora gli esiti a lungo termine nei pazienti, specialmente per le malattie croniche, piuttosto che il volume delle cure erogate. Questo cambiamento degli indicatori chiave di performance richiederà una migliore aggregazione, analisi e conformità dei dati ottenuti dal personale clinico».
Nella sua recente analisi di questo mercato in continua evoluzione, Frost & Sullivan valuta un ampio insieme di case study relativi all’uso dei Big Data in ambito sanitario, per identificare i soggetti interessati e i segmenti che offriranno opportunità interessanti per le soluzioni Big Data in futuro. I case study comprendono Soluzioni Big Data IBM per gli sforzi umanitari del governo africano per combattere Ebola, gli sforzi per identificare le frodi assicurative del North Carolina Department of Health and Human Services, gli sforzi del Children’s Hospital di Seattle e le partnership nel settore mirate a sviluppare nuove soluzioni per la cura del diabete con Medtronic e app per la salute personale sui dispositivi smart di Apple. Strumenti di analisi di SAS per gli HealthPartners per ridurre i costi e migliorare le cure erogate ai pazienti, partnership di prodotto di Elsevier con il fornitore di assicurazione pubblica tedesco, spectrumK, il fornitore sanitario indiano Medanta e il Cathay General Hospital di Taiwan.
Una forza lavoro e una base clienti sempre più attente ai dati chiedono degli strumenti di analisi dei dati on-the-go per gestire meglio le cure. Se da una parte l’interesse dei consumatori e degli utenti finali è elevato, un elemento critico mancante a livello enterprise è una strategia di gestione del cambiamento che vada oltre la formazione del personale clinico sugli strumenti di Big Data.
In definitiva, l’obiettivo è rendere la sanità più predittiva e prescrittiva attraverso informazioni e approfondimenti significativi. I principali ambiti di applicazione dei Big Data e degli strumenti di analisi saranno: gestione della salute della popolazione (PHM, Population Health Management), supporto alle decisioni cliniche (CDS, Clinical Decision Support) e dati del mondo reale. Entro il 2020, si prevede che le entrate globali del mercato di Big Data e strumenti di analisi in ambito sanitario raggiungeranno quota 7,50 miliardi di dollari, con in testa leAmeriche, l’Europa a stretta distanza e l’Asia più lontana al terzo posto.