Tempo di lettura: 6 minutiIl metano rappresenta circa il 20% delle emissioni globali. Oltre a influire sulla temperatura terrestre e sul sistema climatico, contribuire alla produzione di ozono troposferico. Quest’ultimo danneggia la salute umana, la produzione di cibo e gli ecosistemi.
Emissioni, l’iniziativa
Da qui nasce il documento di indirizzi per una Strategia italiana di riduzione delle emissioni di metano della filiera del gas naturale. Lo hanno presentato Amici della Terra e EDFE(Enviromental Defense Fund Europe), Proxigas e Assorisorse a Roma nella sala del Cenacolo alla Camera dei Deputati.
L’evento è stato organizzato con il supporto di Open gate Italia. In apertura, gli Amici della Terra hanno illustrato una prima stima che mostra la diversa impronta emissiva del Gas naturale importato nel nostro Paese rispetto a quello estratto in Italia. In particolare, risulta che le emissioni metano del gas importato immesso nella rete di trasporto nazionale (6400 t di CH4 per Mld di m3) sono 40 volte più alte delle emissioni legate al gas estratto in Italia 160 t di CH4 per Mld di m3.
I numeri
Il documento condiviso da ambientalisti e imprese fissa un obiettivo di diminuzione delle emissioni in linea con quello previsto dal Global Methane Pledge (riduzione del 30% nel 2030 rispetto al 2020). Già nel 2020 queste emissioni hanno fatto registrare una riduzione del 62,7% rispetto al livello del 1990%. Il documento prevede anche obiettivi quantitativi specifici per quanto riguarda i segmenti dell’upstream, del trasporto e della distribuzione. Conseguire questo obiettivo consentirebbe all’Italia di raggiungere una riduzione di 1 milione e 700mila tonnellate annue di CO2 equivalenti all’anno.
ISPRA (Antonio Caputo), ARERA (Claudio Marcantonini) e CIG (Stefano Cagnoli) sono intervenuti per manifestare il proprio impegno a concorrere nell’ambito delle proprie competenze (monitoraggio ambientale, regolazione e normazione tecnica), a sostenere l’impegno dell’Italia per la riduzione delle emissioni climalteranti nella filiera.
In particolare, l’intervento di ISPRA ha presentato la parte del recente rapporto sulle emissioni di metano dell’ente dedicata proprio agli scenari di intervento per la riduzione delle emissioni fuggitive della filiera del gas naturale.
Il ruolo delle imprese in Italia
Il documento inquadra il ruolo delle imprese, la valorizzazione delle buone pratiche già messe in campo in Italia e prevede una specifica governance per la sua attuazione.
Il documento prevede anche la determinazione del “Methane Supply Index”, con riferimento alle emissioni di metano del gas importato in Italia da Paesi extraUE, coerentemente con gli obiettivi della Strategia Esterna UE per l’Energia nell’ambito del pacchetto REPowerEU, la proposta di Regolamento UE per la riduzione delle emissioni di metano del settore energetico.
Tommaso Franci, Direzione Amici della Terra ha dichiarato: “il documento condiviso da ambientalisti e imprese offre un contributo al governo per adottare in tempi rapidi un piano nazionale di azione per la riduzione delle emissioni di metano come previsto anche dagli impegni assunti dall’Italia nell’ambito del GMP durante la COP 27”. Franci sottolinea che “l’Italia ha aderito anche alla “joint declaration from Importers and Exporter” promossa dai paesi che pragmaticamente si prefiggono di ridurre le emissioni climalteranti legate all’uso dei combustibili fossili e, in particolare, del gas naturale lungo le catene di approvvigionamento. L’iniziativa è tanto più opportuna nella fase in cui i paesi forti importatori, come quelli UE, stanno limitando le importazioni dalla Russia e inaugurano nuove vie di approvvigionamento”. Franci ha concluso che: ”il ruolo del gas naturale nella transizione energetica va gestito pragmaticamente e non demonizzato in modo ideologico”.
Ilaria Restifo, referente per l’Italia di Environmental Defense Fund Europe (EDFE) co-organizzatore dell’evento ha sottolineato: “ci troviamo in un momento in cui si tende a considerare come secondaria ogni tematica energetico-ambientale non direttamente collegata alla crisi energetica e ai prezzi del gas. Ma sicurezza energetica, sicurezza economica e sicurezza climatica sono ormai da considerarsi inscindibili. E quindi la giornata di oggi è molto importante, perché riguarda la risposta condivisa dei principali stakeholder di uno stato membro a contrastare le emissioni di metano della propria filiera gas, guardando anche al tema degli import. Perché ogni questione legata alla sicurezza climatico-energetica coinvolge ormai istituzioni internazionali e singoli stati e perché richiama a una responsabilità etico-climatica transnazionale.”
Marta Bucci Direttore di PROXIGAS ha spiegato: “se vogliamo vincere la sfida ai cambiamenti climatici dobbiamo augurarci che aumentino i consumi di gas nel mondo in quanto oggi i combustibili più utilizzati sono petrolio e carbone, molto più inquinanti. Dobbiamo quindi utilizzare di più il gas ed imparare ad utilizzarlo sempre meglio, minimizzando gli impatti ambientali. In quest’ottica la riduzione delle emissioni fuggitive di metano rappresenta una linea d’intervento con grandi potenzialità, attuabile in tempi brevi e a costi contenuti, su cui la nostra industria, in particolare, ha già dimostrato impegno e sensibilità e può offrire un contributo rilevante valorizzando la grande esperienza delle proprie aziende.”
Andrea Ketoff, direttore di Assorisorse ha spiegato: “questo lavoro a più mani, che coinvolge operatori e stakeholders, è di particolare importanza perché contribuisce alla messa a terra di una specifica strategia italiana di riduzione delle emissioni di metano che consentirebbe al nostro Paese, e alla nostra filiera del gas naturale, di assumere un approccio proattivo, e cogliere importanti opportunità nel processo di transizione e sicurezza energetica. L’impegno di Assorisorse mette a sistema le competenze della filiera energetica, tra l’altro aderendo all’iniziativa “Aiming for Zero Methane Emissions” di OGCI, che consente di condividere obiettivi e impegni concreti con i principali operatori internazionali”.
Il metano rappresenta circa il 20% delle emissioni globali. Oltre a influire sulla temperatura terrestre e sul sistema climatico, contribuire alla produzione di ozono troposferico. Quest’ultimo danneggia la salute umana, la produzione di cibo e gli ecosistemi.
Da qui nasce il documento di indirizzi per una Strategia italiana di riduzione delle emissioni di metano della filiera del gas naturale. Lo hanno presentato Amici della Terra e EDFE (Enviromental Defense Fund Europe), Proxigas e Assorisorse a Roma nella sala del Cenacolo alla Camera dei Deputati.
L’evento è stato organizzato con il supporto di Open gate Italia. In apertura, gli Amici della Terra hanno illustrato una prima stima che mostra la diversa impronta emissiva del Gas naturale importato nel nostro Paese rispetto a quello estratto in Italia. In particolare, risulta che le emissioni metano del gas importato immesso nella rete di trasporto nazionale (6400 t di CH4 per Mld di m3) sono 40 volte più alte delle emissioni legate al gas estratto in Italia 160 t di CH4 per Mld di m3.
Il documento condiviso da ambientalisti e imprese fissa un obiettivo di diminuzione delle emissioni in linea con quello previsto dal Global Methane Pledge (riduzione del 30% nel 2030 rispetto al 2020). Già nel 2020 queste emissioni hanno fatto registrare una riduzione del 62,7% rispetto al livello del 1990%. Il documento prevede anche obiettivi quantitativi specifici per quanto riguarda i segmenti dell’upstream, del trasporto e della distribuzione. Conseguire questo obiettivo consentirebbe all’Italia di raggiungere una riduzione di 1 milione e 700mila tonnellate annue di CO2 equivalenti all’anno.
ISPRA (Antonio Caputo), ARERA (Claudio Marcantonini) e CIG (Stefano Cagnoli), sono intervenuti per manifestare il proprio impegno a concorrere nell’ambito delle proprie competenze (monitoraggio ambientale, regolazione e normazione tecnica), a sostenere l’impegno dell’Italia per la riduzione delle emissioni climalteranti nella filiera.
In particolare, l’intervento di ISPRA ha presentato la parte del recente rapporto sulle emissioni di metano dell’ente dedicata proprio agli scenari di intervento per la riduzione delle emissioni fuggitive della filiera del gas naturale.
Il documento inquadra il ruolo delle imprese, la valorizzazione delle buone pratiche già messe in campo in Italia e prevede una specifica governance per la sua attuazione.
Il documento prevede anche la determinazione del “Methane Supply Index”, con riferimento alle emissioni di metano del gas importato in Italia da Paesi extraUE, coerentemente con gli obiettivi della Strategia Esterna UE per l’Energia nell’ambito del pacchetto REPowerEU, la proposta di Regolamento UE per la riduzione delle emissioni di metano del settore energetico.
Tommaso Franci, Direzione Amici della Terra ha dichiarato: “il documento condiviso da ambientalisti e imprese offre un contributo al governo per adottare in tempi rapidi un piano nazionale di azione per la riduzione delle emissioni di metano come previsto anche dagli impegni assunti dall’Italia nell’ambito del GMP durante la COP 27”. Franci sottolinea che “l’Italia ha aderito anche alla “joint declaration from Importers and Exporter” promossa dai paesi che pragmaticamente si prefiggono di ridurre le emissioni climalteranti legate all’uso dei combustibili fossili e, in particolare, del gas naturale lungo le catene di approvvigionamento. L’iniziativa è tanto più opportuna nella fase in cui i paesi forti importatori, come quelli UE, stanno limitando le importazioni dalla Russia e inaugurano nuove vie di approvvigionamento”. Franci ha concluso che: ”il ruolo del gas naturale nella transizione energetica va gestito pragmaticamente e non demonizzato in modo ideologico”.
Ilaria Restifo, referente per l’Italia di Environmental Defense Fund Europe (EDFE) co-organizzatore dell’evento ha sottolineato: “ci troviamo in un momento in cui si tende a considerare come secondaria ogni tematica energetico-ambientale non direttamente collegata alla crisi energetica e ai prezzi del gas. Ma sicurezza energetica, sicurezza economica e sicurezza climatica sono ormai da considerarsi inscindibili. E quindi la giornata di oggi è molto importante, perché riguarda la risposta condivisa dei principali stakeholder di uno stato membro a contrastare le emissioni di metano della propria filiera gas, guardando anche al tema degli import. Perché ogni questione legata alla sicurezza climatico-energetica coinvolge ormai istituzioni internazionali e singoli stati e perché richiama a una responsabilità etico-climatica transnazionale.”
Marta Bucci Direttore di PROXIGAS ha spiegato: “se vogliamo vincere la sfida ai cambiamenti climatici dobbiamo augurarci che aumentino i consumi di gas nel mondo in quanto oggi i combustibili più utilizzati sono petrolio e carbone, molto più inquinanti. Dobbiamo quindi utilizzare di più il gas ed imparare ad utilizzarlo sempre meglio, minimizzando gli impatti ambientali. In quest’ottica la riduzione delle emissioni fuggitive di metano rappresenta una linea d’intervento con grandi potenzialità, attuabile in tempi brevi e a costi contenuti, su cui la nostra industria, in particolare, ha già dimostrato impegno e sensibilità e può offrire un contributo rilevante valorizzando la grande esperienza delle proprie aziende.”
Andrea Ketoff, direttore di Assorisorse ha spiegato: “questo lavoro a più mani, che coinvolge operatori e stakeholders, è di particolare importanza perché contribuisce alla messa a terra di una specifica strategia italiana di riduzione delle emissioni di metano che consentirebbe al nostro Paese, e alla nostra filiera del gas naturale, di assumere un approccio proattivo, e cogliere importanti opportunità nel processo di transizione e sicurezza energetica. L’impegno di Assorisorse mette a sistema le competenze della filiera energetica, tra l’altro aderendo all’iniziativa “Aiming for Zero Methane Emissions” di OGCI, che consente di condividere obiettivi e impegni concreti con i principali operatori internazionali”.