Tempo di lettura: 6 minutiLa farmacia dei servizi deve essere un presidio di prossimità per i bisogni e la prevenzione. “Uno strumento integrativo alle strategie di prossimità e accessibilità nel quadro delle cure primarie e di sostegno alla deospedalizzazione della sanità”, ha dichiarato il Sottosegretario di Stato alla Salute, Marcello Gemmato durante il Dialogue Meeting Farmacia dei servizi, primo presidio sanitario di prossimità. Il consolidamento strutturale del ruolo del farmacista: dal counseling alla vaccinazione. L’evento è stato promosso da Italian Health Policy Brief in collaborazione con FOFI e Federfarma.
“Il ruolo del farmacista sta evolvendo verso nuove ancora più estese e di natura strutturale – ha aggiunto il sottosegretario – diventando sempre più fondamentale presidio di prossimità per le vaccinazioni, i test diagnostici, attività di screening, dispensazione di nuovi e sempre più complessi farmaci. Tutte potenzialità enormi che necessitano di percorsi normativi adeguati affinché vengano messe in campo in modo estensivo in tutta Italia. Ben vengano, quindi, iniziative come quella organizzate da FOFI a sostegno di questo importante presidio di prossimità per il cittadino.”
Farmacia, esercizio sanitario di prossimità
Il messaggio chiave dell’evento prende le mosse dal DL 153/2009, norma che individuava “nuovi servizi erogati dalle farmacie nell’ambito del Servizio sanitario nazionale”, e dai due decreti attuativi successivi, il D.M. del 16.12.2010 sulle prestazioni analitiche di prima istanza e i dispositivi strumentali; ed il D.M. del 16.12.2010 sull’attività degli operatori sanitari in farmacia. “Vorrei che nel futuro non si parlasse più di farmacia dei servizi”, ha sottolineato Andrea Mandelli (presidente FOFI), “ma si parlasse di nuova farmacia, quella in cui il cittadino sa di poter trovare una risposta a quei problemi e bisogni che abbiamo dato prova di poter affrontare e risolvere soprattutto nei tre anni del periodo pandemico, quando il farmacista è stato il professionista più vicino, raggiungibile e quotidianamente presente”.
Un professionista presente nei momenti critici, offrendo screening, dispensazione di farmaci complessi e vaccinazioni, come puntualizzato da Andrea Cicconetti (Presidente Federfarma Roma). “Le farmacie – ha ribadito – come esercizio sanitario di prossimità sono state, nel periodo pandemico, il primo accesso al SSN per i cittadini, garantendo prima l’importante attività di screening che ha permesso a tutti di condurre una vita “quasi normale”, poi di potersi vaccinare comodamente sotto casa, senza spostarsi per recarsi nei centri vaccinali, e in ultimo di usufruire, sempre con grande comodità, di terapie di farmaci complessi o di tutte quelle prestazioni ECG, holter, analisi di prima istanza, che normalmente richiedono spostamenti che non erano facilmente possibili in epoca Covid.”
Pandemia ha accelerato trasformazione
In particolare, durante l’evento è emersa una fotografia aggiornata del mondo delle farmacie sul territorio. Maria Diana Naturale (Altems, Osservatorio Farmacia) ha osservato che “la farmacia dei servizi in Italia è notevolmente cambiata nel corso degli anni, ma la pandemia ha accelerato questa trasformazione, rendendo strutturale la trasformazione della farmacia di comunità in un hub multifunzionale presidiato da un professionista altamente qualificato che svolge un ruolo importante per il SSN nella costante promozione della salute. L’emergenza sanitaria ha spinto notevolmente i farmacisti ad offrire servizi di consulenza, monitoraggio dei pazienti cronici, distribuzione e consegna a domicilio di farmaci, nonché implementando i servizi di screening preventivi e vaccinazione. Questa evoluzione dimostra la capacità delle farmacie di adattarsi rapidamente alle esigenze emergenti della società, garantendo un servizio affidabile e orientato al benessere di tutti i cittadini”.
80% dei cittadini ha molta fiducia nel farmacista
Stefania Fregosi (Researcher Ipsos) ha messo in luce alcuni dati del rapporto IPSOS sull’evoluzione del ruolo dei farmacisti nel percepito dei cittadini. “Negli ultimi 3 anni – ha spiegato – il ruolo del farmacista e della farmacia è sicuramente cambiato e la pandemia da Covid 19 ha accelerato questo processo di trasformazione”. Dai dati emerge che “quasi l’80% dei cittadini ha molta fiducia dell’operato dei farmacisti. Per i cittadini il farmacista è sempre più una figura di riferimento in area salute, sempre a loro disposizione, e la loro opinione è anche migliorata dopo la pandemia (come affermato dal 48% degli intervistati). La farmacia offre innumerevoli servizi, che vanno al di là della tradizionale attività di dispensazione di farmaci e prodotti per il benessere e la salute. Oggi è diventata un importante presidio di assistenza sanitaria sul territorio, svolgendo sempre più un ruolo di pubblica utilità che le viene riconosciuto da oltre l’80% dei cittadini”.
Teresa Petrangolini (Direttore Patient Advocacy Lab, Altems) ha aggiunto: “assistenza domiciliare, prevenzione, co-produzione dei servizi, ascolto e partecipazione dei cittadini, telemedicina, attenzione ai malati cronici, medicina di prossimità, continuità terapeutica e aderenza: sono tutte parole d’ordine indicate nel DM7 sullo sviluppo del territorio in attuazione degli investimenti del PNRR. La farmacia dei servizi, a lungo attesa, rappresenta uno degli attori di questo sistema che non potrà reggersi solo con risorse già note. C’è necessità di attingere a quanto il territorio è in grado di garantire. La partecipazione allora diventa un must, sia che si tratti di soggetti di advocacy e del terzo settore, sia di attori nella comunità come le farmacie convenzionate. Un’alleanza tra questi due soggetti per avere servizi più vicini e più attenti alle esigenze delle persone è quanto più necessaria”.
Farmacia del futuro
“La scommessa del SSN è oggi la sanità di prossimità”, ha precisato Andrea Mandelli, “Con il DM70 e il DM77 stiamo ridisegnando il sistema-salute, ma dobbiamo fare i conti con criticità organizzative, sanità disomogenea sul territorio e carenza di personale sanitario. E in questo scenario lanciamo un messaggio chiaro: la farmacia è uno dei presidi su cui puntare per migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria: dalla prevenzione, alla diagnosi, alla presa in carico e cura dei pazienti. Un centro di competenze da mettere a regime e da riconoscere in termini di ruoli, impegni e responsabilità”. La farmacia in un nuovo regime significa uguaglianza ed omogeneità dei diritti e dei servizi sul territorio e l’uso dei servizi di telemedicina già compresi nel PNRR, come sottolineato da Simona Loizzo (deputato e presidente Intergruppo parlamentare Sanità digitale). “Le farmacie – ha ribadito – rappresentano un punto di riferimento di rilevanza primaria per l’assistenza sanitaria alla cittadinanza, nonché uno snodo cruciale in termini di transizione tecnologica e digitale del Sistema Sanitario Nazionale. ”.
Vaccinazione 2023-25
Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023- 2025 è stato approvato definitivamente lo scorso agosto. Il professor Carlo Signorelli (Ordinario di Igiene all’Università Vita-Salute San Raffaele e Presidente del Gruppo consultivo nazionale sulle vaccinazioni – NITAG) ha evidenziato “le novità del Piano che coinvolgono le farmacie nell’offerta vaccinale allargata. Infatti, la recente esperienza COVID-19 ha mostrato le potenzialità del coinvolgimento delle farmacie nell’implementazione dell’offerta.”
Per farlo il piano si pone l’obiettivo di raggiungere le coperture vaccinali target rafforzando governance, reti e percorsi di prevenzione vaccinale. “Il coinvolgimento, su base regionale, delle reti di farmacie può permettere di raggiungere quelle frange della popolazione sfuggite alle chiamate attive, nel rispetto ovviamente di tutti i criteri di qualità e sicurezza dell’atto vaccinale, principio ribadito più volte nel Piano. Con il suo ruolo sempre più rilevante nella medicina di prossimità – ha concluso Signorelli – la farmacia potrebbe in futuro contribuire sempre più al raggiungimento degli obiettivi di copertura vaccinale, soprattutto in quelle fasce di popolazione e per quei vaccini dove le coperture non sono ottimali o addirittura in calo (anziani, fragili e forse anche adolescenti).”
Silvestro Scotti (segretario nazionale FIMMG) ha precisato che “l’integrazione tra professionisti, in particolare tra medici di medicina generale e farmacisti, deve realizzarsi con modelli che favoriscono dialogo e collaborazione comune su cui raggiungere gli obiettivi sfidanti di una nuova assistenza territoriale.”
Prevenzione e rischio cardiovascolare
“La vaccinazione è un chiaro investimento in prevenzione”, ha sottolineato Marco Cossolo, presidente di Federfarma, “e come tale va sostenuta, incrementata, diffusa per assicurare ai cittadini un accesso facile ed equo alla prevenzione. In particolare, sarebbe importante ampliare l’offerta dei vaccini somministrabili in farmacia includendo, ad esempio, HPV, herpes zoster e pneumococco, al fine di raggiungere gli obiettivi del PNPV entro tre anni. Le farmacie sono un presidio sanitario di prossimità sul territorio, anello di congiunzione tra i cittadini e il Servizio Sanitario Nazionale, che grazie all’evoluzione della farmacia dei servizi contribuiscono ad un’efficiente riorganizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale.” Le patologie in ambito cardiovascolar rappresentano la prima causa di morte nel nostro Paese (34,8% dei decessi, dati SIC 2021). Pasquale Perrone Filardi (presidente SIC) ha spiegato: “abbiamo bisogno di ampliare il network vaccinale proprio tenendo conto della popolazione con rischio o con patologie cardiovascolari. Sapere di poter poggiare sulla rete delle farmacie è per noi di fondamentale importanza se pensiamo, ad esempio, al rischio correlato all’influenza ed alla infezione da Covid 19 nei malati fragili e negli over 65 anni che sono spesso portatori di patologie cardiovascolari e nei quali tipicamente si concentra la mortalità e la severità delle patologie virali sottoposte a vaccinazione. Dunque una alleanza tra cardiologi, ed in generale tra medici e farmacisti, è essenziale alla luce degli scenari epidemiologici in crescita presenti e futuri delle malattie cardiovascolari e del ruolo del territorio, fuori dall’ospedale, nella erogazione dei servizi sanitari di prevenzione”. La vaccinazione, in particolare riferita alla popolazione adulta, può essere il primo obiettivo concretamente raggiungibile nella collaborazione tra i diversi attori.