Tempo di lettura: 2 minutiLe Tecnologie Assistive (detti anche “ausili”) sono una risorsa per le persone con disabilità, molti anziani e i malati cronici. La convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità parla delle tecnologie assistive come un diritto fondamentale, a garanzia della pari opportunità, la mobilità, la salute e la dignità di ogni individuo. Secondo l’OMS, infatti, le tecnologie assistive – come gli occhiali da vista, le carrozzine, i comunicatori o le protesi – sono fondamentali per la qualità di vita e l’autonomia, permettono di partecipare all’istruzione, al lavoro e alla vita nella comunità. Senza le tecnologie le persone con disabilità hanno un più elevato rischio di essere escluse e isolate, con ricadute negative per la persona, ma anche per la sua famiglia e la società intera.
Ma in quale misura l’Italia è in grado di rispondere ai bisogni di ausili della popolazione?
Per rispondere a queste domande è stata avviata nel nostro Paese l’indagine promossa e finanziata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), con il contributo scientifico e finanziario dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Nell’indagine, coordinata da AIAS Bologna onlus, con la supervisione scientifica di ISS e il supporto della Fondazione CENSIS e della Rete Nazionale dei Centri Ausili (Associazione GLIC), sarà coinvolto un campione di 10.000 persone tra la popolazione generale.
Ad oggi, si stima che più di un miliardo di persone nel mondo abbiano bisogno di almeno una tecnologia assistiva, ma solo il 10% di queste vi ha effettivamente accesso per vari motivi: costi elevati di alcune tecnologie, mancanza di informazioni, disponibilità effettiva dei prodotti, insufficiente formazione dei professionisti, scarsità di personale specializzato sugli ausili, politiche inadeguate o finanziamenti insufficienti.
Per fare fronte a questo urgente problema, per cui il 90% delle persone che ne hanno bisogno rimangono di fatto escluse dalla fornitura di qualsiasi tecnologia assistiva, l’OMS ha promosso una serie di iniziative finalizzate a migliorare l’accesso alle tecnologie assistive a livello globale. La prima tra queste iniziative ha l’obiettivo di raccogliere dati attraverso indagini nei paesi membri dell’OMS. Tale misurazione, eseguita in maniera standardizzata in ogni paese, prevede un’intervista somministrata faccia a faccia o in via telefonica ad un campione rappresentativo della popolazione generale.
Per la prima volta nel nostro paese, il gruppo di ricerca coordinato da AIAS Bologna onlus, raccoglierà dati a livello nazionale sulle modalità di accesso alle tecnologie assistive, la soddisfazione degli utenti e le difficoltà legate ai percorsi di fornitura. I dati contribuiranno poi alla realizzazione del primo Rapporto globale OMS-UNICEF sulle tecnologie assistive (GReAT), la cui pubblicazione è prevista per la fine del 2022.
I risultati dell’indagine aiuteranno ad accendere un faro sui bisogni non soddisfatti, sulle strategie da sviluppare e gli interventi da realizzare per permettere un’adeguata diffusione delle tecnologie assistive.