Tempo di lettura: 3 minutiSui trapianti a Napoli è polemica. Lo è a causa delle parole pronunciate dal professor Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro Nazionale Trapianti. «Credo che sul Monaldi – ha detto a margine della manifestazione Partenope dona – sia stato messo in atto un approccio di buon senso, perché negli ultimi tre anni si è registrata una mortalità eccessiva». Il direttore ha poi aggiunto che «non si può portare avanti un’attività se non ci sono le condizioni di sicurezza che vanno ristabilite, attività per cui so che c’è grande attenzione da parte della Regione, del presidente De Luca e della direzione del Monaldi. E’ necessario – ha concluso – che vengano fatte delle scelte relative alla riorganizzazione perché il modello precedente non ha prodotto risultati».
Il comitato dei genitori
Dafne Palmieri, presidente del comitato genitori bimbi trapiantati, ha definito queste parole «sconcertanti», valutandole come «una dichiarazione di colpevolezza». Poi prosegue: «La situazione gli appariva anomala dal punto di vista organizzativo a fine 2014, quando già denunciavamo una palese azione di smantellamento (quella che il senatore Calabrò ha chiamato, secondo noi incautamente, riorganizzazione). Dunque ha peccato egli stesso di irresponsabilità nel corso del suo mandato, attendendo due anni ed intervenendo solo a seguito della pressione ricevuta dalle lettere di Federconsumatori».
«Ricordiamo al dottor Nanni Costa che si è arrivati a tanto proprio per la gestione, a nostro giudizio miope, del responsabile nazionale Trapianti, che non è intervenuto in tempo debito neanche come reggente del Dipartimento interaziendale trapianti campano. I numeri, a lui tanto cari, già raccontavano qualcosa. Un totale di oltre 25 trapianti, poi, negli utlimi tre anni un azzeramento della lista d’attesa (a fronte dei quasi dieci negli anni precedenti) e tutti decessi a fronte del 93% degli esiti positivi della gestione fino al 2014». In tutta questa vicenda si è evidenziata una «noncuranza dei fabbisogni dei pazienti e dei disagi di intere famiglie».
A giudizio della presidente del comitato genitori bimbi trapiantati «oggi appare evidente che sia necessario il tavolo tecnico promesso, alla luce di quella che appare una palese volontà di depauperare il reparto e l’attività brillantemente svolta negli anni precedente il 2014 per attuare una riorganizzazione funzionale non si sa a cosa. Le competenze ci sono e vanno valorizzate. Non cerchiamo la ripresa delle attività a qualsiasi costo; a questo punto chiediamo che venga istituito il tavolo tecnico che era stato promesso ai genitori dal dottor Antonio Postiglione, della direzione generale della tutela della salute della Regione e dal direttore generale dell’Azienda dei Colli, Giuseppe Longo». Secondo Palmieri «appare evidente la necessità di condividere i criteri di questa fantomatica riorganizzazione che viene dichiarata da mesi, alla cui base ci sarebbe una integrazione delle competenze e la salda collaborazione delle unità operative coinvolte».
La reazione dei 5 Stelle
«Invece di definire la chiusura del Centro trapianti dell’ospedale Monaldi, una scelta di buon senso perché mancavano le condizioni di sicurezza, il direttore del Centro Nazionale Trapianti, Alessandro Nanni Costa, avrebbe fatto bene a sollevare il caso e a risolverlo nei tempi dovuti. E’ dal 2014 che in Campania i bambini trapiantati muoiono. Ce ne si accorge oggi della mancanza dei requisiti di sicurezza, dopo che sono morti molti piccoli? Chi doveva controllare cioè lo stesso Nanni Costa, cosa ha fatto oltre a parlare di ‘buon senso’?». Questo il commento di Valeria Ciarambino, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale e presidente della Commissione Trasparenza che si è occupata della questione. «Nel verbale dell’ispezione che ha portato alla chiusura del Centro – sottolinea – si fa riferimento a un’impossibilità a collaborare tra il responsabile del Centro trapianti e il responsabile della Cardiochirurgia pediatrica. Sono le difficoltà di collaborazione tra responsabili le cause della mancanza dei requisiti di sicurezza? – si chiede Ciarambino – o è forse l’aver allontanato dalla cardiochirurgia pediatrica medici ultraspecializzati che hanno fatto grande l’attività trapiantologica in Campania?».
L’iniziativa dei Verdi
«Ho chiesto al presidente della Commissione sanità di convocare immediatamente tutti i responsabili del centro trapianti pediatrici del Monaldi per capire i reali motivi di chiusura, soprattutto dopo la notizia della chiusura legata all’elevata mortalità». A parlare è il presidente del gruppo consiliare Campania libera, Psi e Davvero Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione sanità, per il quale «sulla vicenda del Centro trapianti pediatrici ci sono troppi punti oscuri ed è giusto che si faccia chiarezza anche per capire se ci sono state inefficienze che hanno portato a tassi così elevati di mortalità. Vogliamo capire se ci sono responsabili di questo fallimento e se qualcuno, con la sua inefficienza, ha provocato la morte di bambini trapiantati o in attesa di un trapianto” ha concluso Borrelli per il quale “su questioni di questo tipo non sono ammessi passi falsi e tantomeno insabbiamenti e abbiamo il diritto e il dovere di fare piena luce».