Cosa si nasconde dietro ai sintomi
Di Carlo ci spiega che le vampate di calare, la difficoltà a dormire, il risveglio notturno e tutti i “fastidi” che comunemente sono associati alla menopausa sono in realtà dei campanelli d’allarme che non dovrebbero mai essere sottovalutati. «Tanto più impattano sulla vita delle donne, tanto più si rende necessaria una gestione accurata della menopausa», non solo perché questi sintomi fanno precipitare la qualità di vita, ma anche e soprattutto perché vanno considerati come una cartina di tornasole dell’impatto che la menopausa sta avendo sull’organismo. Inoltre, «è vero che nessuno muore di vampate – sottolinea il professor Di Carlo – ma provateci voi a lavorare e a vivere senza dormire». Come dargli torto!
La sindrome del rifiuto
Se quelli descritti sono i sintomi dei quali si parla più spesso, ci sono poi sintomi che restano un tabù, in primis l’atrofia vaginale (la secchezza della vagina, ndr). «Ad un anno dalla menopausa, il 65 per cento delle donne soffre di atrofia vaginale; dopo 6 anni si arriva al 90 per cento. Questo comporta una grave problematica nei rapporti interpersonali e di coppia. Le donne hanno infatti dolore durante i rapporti e questo rende la vita di coppia molto difficile. Molti uomini considerano questo come un rifiuto, e di questo le donne soffrono moltissimo. L’incapacità di una donna in menopausa di avere rapporti è del tutto paragonabile a ciò che affrontano gli uomini con un deficit erettivo».
Un tema poco trattato
Purtroppo, sottolinea il presidente della Società italiana della Menopausa, troppo spesso i ginecologi non parlano con le donne di questo problema. Non le aiutano e non le guidano in modo sufficiente, a meno che non siano specificamente formati sul tema. In altre parole, spesso sottovalutano il problema.
Acceleratore di invecchiamento
Al di là dei sintomi che, come si è visto, possono avere impatti tutt’altro che secondari, c’è da tenere in considerazione che la menopausa è un vero e proprio “acceleratore di invecchiamento”. Non si parla di rughe o di invecchiamento della pelle, ma di malattie molto gravi come: osteoporosi, malattie cardiovascolari e neurodegenerative. Per fare un esempio, le malattie cardiovascolari – fino ai 50 anni – colpiscono più gli uomini che le donne; dopo i 50 anni si torna in una condizione di parità. Anche l’osteoporosi è un problema grave e adesso è si è arrivati a capire che il rischio di ammalarsi di patologie quali l’Alzheimer o il Parkinson aumenta esponenzialmente dopo la menopausa.
Tanti rimedi efficaci
Letta così, se questo stato di cose fosse immutabile, non resterebbe che mettersi le mani nei capelli. Fortunatamente oggi «si possono fare moltissime cose per gestire la menopausa in modo efficace ed evitare che questa comprometta la qualità e la quantità di vita».
In primis, si può ricorrere alla terapia sostitutiva ormonale che, no, non deve essere demonizzata. «La stragrande maggioranza delle donne la può fare senza incorrere in gravi rischi. Per chi non può o non vuole farla, esistono farmaci che non hanno meccanismi ormonali ma che stroncano le vampate di calore; farmaci che risolvono il problema dell’atrofia vaginale e altri che favoriscono la prevenzione dell’osteoporosi. Una donna che affronta la menopausa con medici che conoscono il tema e sono competenti oggi può ricevere un enorme beneficio».
Quando una donna inizia a “ingrassare come un uomo”
L’ambulatorio della menopausa dell’A.U.O. Federico II di Napoli mette a disposizione delle pazienti anche consulenze per una corretta alimentazione. L’esigenza di modificare le abitudini alimentari nasce dal fatto che dopo la menopausa le alterazioni ormonali generano cambiamenti importanti.
«Quando le giovani donne aumentano di peso, tendono a mettere il grasso sulle gambe e sui fianchi. Dopo la menopausa la donna che aumenta di peso ha un aumento “androide”, simile a come avviene nel maschio. Quindi sulla pancia. Questo non è solo un problema estetico, perché comporta un importante rischio metabolico». Fondamentale, quindi, prestare attenzione non solo alle quantità, ma anche al tipo di alimenti che si sceglie. Ci sono infatti alimenti che più di altri modificano il profilo lipidico, portano ad aumentano il rischio cardiovascolare o altro.
Come accedere ad una visita
Come accennato, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli, ha un ambulatorio dedicato proprio alla menopausa. Per prenotare una visita, il primo passo è quello di parlarne con il medico di famiglia. Con una sua prescrizione, nella quale è importante che sia specificato “visita ginecologica” ci si può rivolgere al Cup (800 184 715)specificando al telefono che questa visita serve per l’ambulatorio della menopausa. O, in alternativa, ci si può prenotare tramite il servizio di prenotazione on line Campania in Salute o di persona.
Leggi anche: