Sono sempre più i bambini colpiti da malattie croniche. Uno dei problemi più rilevanti nella loro gestione è il passaggio dalle cure del pediatra a quelle del medico dell’adulto. Si tratta di un momento delicato per le famiglie e per il paziente, ma anche per il medico che guida questo processo. Infatti, se nelle cure pediatriche sono molto coinvolte le famiglie, per l’adulto la responsabilità diventa individuale ed è necessario quindi superare la completa delega alla famiglia e i genitori devono fare un passo indietro per accordare crescente indipendenza all’adolescente.
Esperti a confronto
Le modalità, i tempi, le figure coinvolte in questo processo, le peculiarità di alcune situazioni cliniche saranno i temi al centro dell’evento “La transizione dal pediatra al medico dell’adulto nell’adolescente con malattia cronica” in programma venerdì 18 gennaio 2019, dalle ore 9.00 alle 13.30, presso l’Aula Magna di Biotecnologie dell’Università Federico II di Napoli (via T. De Amicis, 95). Il convegno, i cui responsabili scientifici sono Pietro Strisciuglio, direttore dell’UOC di Pediatria Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli, e Riccardo Troncone, direttore dell’UOC di Pediatria Specialistica, sarà aperto dai saluti istituzionali del Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia Luigi Califano e del Direttore generale dell’AOU Federico II Vincenzo Viggiani. Tra gli argomenti che saranno affrontati, la transizione del paziente complesso, il ruolo dello psicologo nel passaggio dalla cure pediatriche al medico dell’adulto, le indicazioni delle società scientifiche rispetto alla transizione e le criticità e le possibili soluzioni nei casi in cui non esiste un equivalente specialista dell’adulto. Saranno messi a confronto i diversi punti di vista dei protagonisti del percorso di transizione: quello dei genitori, del pediatra e del medico di famiglia, della Direzione Sanitaria e della Regione. Numerosi i professionisti dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II che interverranno per portare il loro contributo al dibattito.
Cosa sono
Proprio perché sono sempre più i casi, di malattie croniche si sente parlare sempre più spesso. Ma altrettanto di frequente non si conosce bene il “nemico”. Una definizione molto completa è quella offerta dal portale dell’epidemiologia per la sanità Epicentro . «Le malattie croniche costituiscono la principale causa di morte quasi in tutto il mondo. Si tratta di un ampio gruppo di malattie, che comprende le cardiopatie, l’ictus, il cancro, il diabete e le malattie respiratorie croniche. Ci sono poi anche le malattie mentali, i disturbi muscolo-scheletrici e dell’apparato gastrointestinale, i difetti della vista e dell’udito, le malattie genetiche. In generale, sono malattie che hanno origine in età giovanile, ma che richiedono anche decenni prima di manifestarsi clinicamente. Dato il lungo decorso, richiedono un’assistenza a lungo termine, ma al contempo presentano diverse opportunità di prevenzione. Alla base delle principali malattie croniche ci sono fattori di rischio comuni e modificabili, come alimentazione poco sana, consumo di tabacco, abuso di alcol, mancanza di attività fisica. Queste cause possono generare quelli che vengono definiti fattori di rischio intermedi, ovvero l’ipertensione, la glicemia elevata, l’eccesso di colesterolo e l’obesità. Ci sono poi fattori di rischio che non si possono modificare, come l’età o la predisposizione genetica. Nel loro insieme questi fattori di rischio sono responsabili della maggior parte dei decessi per malattie croniche in tutto il mondo e in entrambi i sessi».