Il rischio che il piccolo di casa possa ingerire corpi estranei è tra gli incubi ricorrenti di ogni genitore. Una preoccupazione anche legittima, visto che i dati descrivono negli ultimi 15 anni una percentuale scoraggiante: +91,5% i casi di bambini sotto i sei anni di età che ingeriscono corpi estranei. Nel 62% dei casi si tratta di monete, nel 7% dei casi sono magneti dei giocattoli o micropile al litio, oppure sostanze caustiche come detersivi e prodotti per la pulizia della casa nel 30%. Questi ultimi sono responsabili di qualcosa come 1.000 ricoveri all’anno in ospedale.
REGISTRO NAZIONALE
Sulla scorta di questi dati è la Società italiana di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica (Sigenp) a chiedere che venga istituito un registro nazionale degli incidenti per ingestione di corpi estranei e caustici in Italia. Una richiesta che punta ad essere il primo passo per un programma più ampio che possa servire ad affrontare al meglio il problema.
IL RUOLO DEI PEDIATRI
Il programma della Sigenp si svilupperà in particolare su altri due punti: la formazione di pediatri endoscopisti preparati per queste emergenze, per fare in modo che nei Centri ce ne sia sempre uno reperibile quando serve. Infine, si punta ad informare le famiglie attraverso un opuscolo distribuito nelle scuole, nelle farmacie, tramite le associazioni di genitori e anche attraverso i social per spiegare come prevenire e quali sono i pericoli della sottovalutazione di questo problema.
PREVENZIONE
Chiaramente, se ci si rende conto o si ha il dubbio che possa esserci un problema per l’ingestione di qualcosa da parte del bambino, la valutazione in ospedale è sempre la cosa migliore. Magari prima di correre in pronto soccorso – sempre che il piccolo non abbia sintomi – sarebbe opportuno sentire il pediatra. Resta però un punto su tutti: la chiave per evitare questi incidenti nei bambini è la prevenzione. Per quanto possibile si dovrebbe sempre cercare di rendere la casa un ambiente sicuro per i bambini e la supervisione di un adulto è fondamentale.