Nei pazienti con patologie croniche respiratorie, l’uso corretto di un device incide sulla terapia inalatoria. Infatti, se la manovra inalatoria viene eseguita male, la somministrazione del farmaco può risultare nulla o controproducente.
Affinché una terapia sia efficace, il farmaco deve raggiungere il suo organo bersaglio, e cioè il polmone. La tecnica con cui viene eseguita l’inalazione deve essere specifica per ogni dispositivo in commercio.
Proprio per aiutare i pazienti nel corretto utilizzo dei vari device per la terapia inalatoria nasce il progetto “Device4Patients – Dispositivi per inalazione: Usali come si deve, respira meglio… Vivi bene”, presentato nel corso del V Congresso Internazionale sulla Fisioterapia Cardio-Respiratoria organizzato da ArIR e appena concluso a Roma.
Malattie respiratorie. In Italia bassa aderenza alla terapia
Il progetto è ideato dall’Associazione Respiriamo Insieme-APS, in collaborazione con ArIR (Associazione Riabilitatori Insufficienza Respiratoria), con ad oggi il patrocinio della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (SIAIP), Società Italiana di Pneumologia- Italian Respiratory Society (SIP IRS) e con il contributo non condizionato di Chiesi Italia.
Si tratta di uno spazio aperto e libero di informazione, formazione ed educazione alle terapie inalatorie, creato attraverso l’Hub Educazionale dall’Associazione Respiriamo Insieme. L’obiettivo è migliorare l’aderenza terapeutica dei pazienti affetti da patologie respiratorie croniche. Prevede un ciclo di video educazionali con lo pneumologo, il fisioterapista respiratorio e un paziente esperto dell’associazione. Per iscriversi basta registrarsi al sito.
“Le nuove metodologie didattiche e l’utilizzo di tecnologie abilitanti che Respiriamo Insieme adotta già dal 2021 – interviene Simona BARBAGLIA, Presidente Associazione Respiriamo Insieme-APS –stanno facilitando un apprendimento più massiccio e capillare per i pazienti, che possono accedere in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo a contributi informativi e formativi che possono guidarli verso una migliore conoscenza e gestione della malattia”.
“Uno stretto rapporto di collaborazione fra il paziente e il personale sanitario è fondamentale per aumentare le conoscenze del paziente nei confronti della malattia e dei suoi “tratti trattabili”, rendendolo attivo in tutti gli aspetti della gestione della malattia, dallo stile di vita al corretto utilizzo dei farmaci. ArIR è orgogliosa di presentare questo progetto in collaborazione con l’Associazione Respiriamo Insieme – continua Andrea LANZA, Presidente ArIR”.
“L’aderenza alla terapia inalatoria è un unmet need nella cura dell’asma. Lo è prima di tutto per il paziente – interviene Gianna CAMICIOTTOLI, Coordinatore del Comitato Scientifico dell’Associazione Respiriamo Insieme-APS, Professore Associato Università di Firenze, Responsabile Unit Asma Grave Ospedale Universitario Careggi di Firenze – che quando non aderente non controlla la malattia. Lo è per il medico chiamato a trattare riacutizzazioni più frequenti e più gravi e lo è per il sistema sociosanitario che vede aumentare, per la scarsa aderenza, i costi diretti e indiretti di questa malattia”.