Il Baby Food è il settore che comprende tutti gli alimenti dell’infanzia. Se nel resto d’Europa, le mamme si fidano dei vari prodotti messi in commercio, «in Italia – secondo il Dr. Luciano O. Atzori, Biologo, Esperto in Sicurezza degli Alimenti e in Tutela della Salute – le mamme sono molto più esigenti».
In generale, nel mondo c’è una crescente attenzione alla salute (ricerca di cibi con pochi zuccheri aggiunti, di sale, di olio di palma, di acidi grassi saturi, ecc.), ma le madri italiane conservano un approccio legato alle tradizioni quindi, quando possono, scelgono con più cura materie prime di elevata qualità (spesso biologiche, a km zero, ecc.) e tendono a preparare con le loro mani gli alimenti per i propri figli.
«Quando non ci riescono – spiega il biologo – nella scelta dei baby food, stanno molto attente agli ingredienti, alle date di scadenza, al tipo di imballaggio (in quanto alcuni, in particolari condizioni, potrebbero rilasciare per migrazione alcune sostanze chimiche pericolose). Insomma, la maggior parte delle mamme italiane sono molto informate e cercano di attuare per i loro bimbi un consumo consapevole».
Le aziende produttrici di alimenti per l’infanzia, anche a seguito del costante calo di nascite, registrano una costante diminuzione delle vendite. Inoltre, la forte regolamentazione, grazie alle norme che impongono tutta una serie di limiti, comporta una certa sofferenza del settore.
Questo panorama ha spinto le aziende produttrici ad andare incontro alle esigenze delle nuove mamme, studiando e mettendo in campo diverse strategie quali:
* il miglioramento degli ingredienti attraverso l’introduzione delle materie prime biologiche (questi sono gli unici alimenti del settore che registrano un buon trend positivo);
* l’introduzione tra gli ingredienti di cibi funzionali che possono essere utili allo sviluppo degli infanti;
* la costante ricerca atta a migliorare la sicurezza alimentare;
* la crescente qualità degli ingredienti attraverso ricette semplici e molto vicine agli alimenti preparati in casa: assenza di glutine, di aromi, di coloranti, di conservanti, di dolcificanti e di sale, senza amidi aggiunti, ecc.;
* l’aumento della shelf-life (vita commerciale del prodotto), possibilmente senza l’uso di additivi quindi ottenuta attraverso processi innovativi.
Inoltre, per creare maggiore fiducia nelle mamme italiane l’AIIPA (Associazione Italiana delle Industrie dei Prodotti Alimentari) ha realizzato un marchio sulla qualità nutrizionale e sulla sicurezza degli alimenti destinati alla prima infanzia.
Questo marchio è applicato nelle etichette dei baby food prodotti da aziende specializzate che producono alimenti destinati ai bambini sino al terzo anno di età con l’obiettivo di tutelare gli alimenti dell’infanzia, garantire una nutrizione sicura e comunicare la qualità e la sicurezza del prodotto.
Ovviamente gli alimenti con questo logo dovranno essere prodotti seguendo un rigoroso codice deontologico imposto dall’Aiipa chiamato “Alimenti Prima Infanzia scaricabile dal sito” www.alimentiprimainfanzia.it.
«Insomma – conclude Atzori – adesso le mamme italiane potranno avere un’ulteriore forma di garanzia a tutela della corretta nutrizione e salute dei loro piccoli».