Depressione e ansia, la verità sul male del millennio
Ansia e depressione sono i mali del nuovo millennio. A dirlo è la realtà che ci circonda, confermata dai dati diffusi dall’Organizzazione mondiale della sanità. In tutto il mondo ci sono 450 milioni di persone che soffrono di disturbi mentali, con un incremento del 15% entro il 2020. Il rapporto 2017 dell’Oms conta 322 milioni di persone flagellate dal «male di vivere», distribuite tra tutti i paesi della terra. Una verità che nessuno si aspetta, con la quale stiamo già facendo i conti. Consapevoli che le reazioni a questa situazione devono arrivare dal territorio, perché è a livello locale che si possono cambiare veramente le cose, domani (martedì 27 marzo alle ore 17.30) al Royal Continental di Napoli (in via Partenope) si terrà un incontro su «Depressione e dintorni», che è anche il incontro operativo delle «Scuole Territoriali della Salute Emotiva e Comportamentale». Il progetto, ideato dallo psichiatra Vincenzo Barretta, prevede appuntamenti divulgativi per condividere con i cittadini le idee e le buone prassi del benessere psichico e comportamentale.
Uno spazio condiviso
L’incontro di domani avrà diversi motivi di interesse. Dopo una breve introduzione si entrerà subito nel vivo parlando di depressione con una particolare attenzione agli elementi di natura relazionale e culturale correlati. La cosa interessante è che i forum delle «Scuole Territoriali della Salute Emotiva e Comportamentale» non sono concepiti come lezioni frontali, ma ambiscono ad essere uno spazio di apprendimento interattivo, organizzato per favorire lo scambio di esperienze. «Quella che i manuali diagnostici definiscono “depressione maggiore” è una vera e propria patologia, e come tale va curata», spiega Vincenzo Barretta. «La depressione conclamata causa concrete disabilità e può portare le persone a perdere la vita. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, 788mila persone si sono suicidate, nel solo anno 2015, perché depresse. Tuttavia, nella prospettiva di fornire al cittadino una vera ed esaustiva cultura del benessere psicologico, giova ricordare che sono molti i disturbi depressivi che stanno a metà tra la malattia conclamata e il dramma esistenziale, che scaturisce dalle condizioni di vita: economiche, affettive, dell’autorealizzazione mancata e della dignità rubata. E anche queste sfumature di malessere possono portare a conseguenze tragiche. Il suicidio – prosegue Barretta – è la seconda causa di morte nei giovani tra i 15 e i 29 anni».
Allarme sociale
Disastrosa è pure la ricaduta economica della mancata educazione al benessere psichico e comportamentale: si calcola che in Europa il costo dei disturbi neuropsichiatrici e comportamentali sia pari a 798 miliardi di euro. Di questi il 40% sono costi diretti che gravano interamente sulle famiglie. La cifra diverrebbe molto più elevata se si calcolassero i costi dei disturbi del comportamento legati al consumo di sostanze psicoattive (incluso l’alcol) e le patologie da dipendenza comportamentale, come il gioco d’azzardo patologico e l’internet addiction disorder. Vanno inoltre considerati anche i costi in termini di giornate lavorative perdute, relative ai componenti dell’intero nucleo familiare, nonché l’impatto in termini di sofferenza emotiva che, a sua volta, è in grado di produrre un’ulteriore aggravio dei problemi e dei costi relativi. «Questo incontro delle scuole Territoriali della Salute Emotiva e Comportamentale – conclude il dottor Barretta – nasce con lo scopo di sensibilizzare e comprendere i fenomeni tipici della depressione e dei riflessi che essa ha sulla salute delle persone, in un’ottica non soltanto di cura, ma soprattutto di prevenzione del fenomeno». Nell’ambito dei prossimi appuntamenti, ad Ercolano il 13 aprile e nuovamente a Napoli il 20 aprile, le “Scuole Territoriali della Salute Emotiva e Comportamentale” si riuniranno ancora per condividere con la comunità riflessioni e consapevolezze relative a diversi tipi di malessere, per far sì che la domanda di benessere mentale cessi di essere soltanto un problema e uno stigma». L’iniziativa si avvale del supporto delle sedi del Rotary Club Napoli di Castel dell’Ovo, Napoli – Posillipo, Napoli – Castel Sant’Elmo, Napoli – Ovest e Napoli – Sud Ovest, insieme con la Fondazione Istituto Antoniano, il Centro Studi “AdAstra”, la Fondazione Pellegrini – Opera Fabrizio Pignatelli e Sorbino. Ingresso libero, info al 3385651723 e info@centronoesis.it