Health Innovation Show, il punto sull’innovazione nella sanità italiana
Si è concluso oggi l’Health Innovation Show, due giorni per fare il punto sull’innovazione sanitaria in Italia. Durante l’evento a Napoli, promosso dalla Fondazione Mesit, sono stati affrontati i temi su cui si gioca il futuro. Con confronti, dibattiti, studi e ricerche è stata tracciata la strada per realizzare nuovi modelli di integrazione tra il mondo della salute e quello del welfare.
Nella prima giornata è stato presentato l’“Innovation Starting Point. Prospettive passate e future in sanità”. Il documento è stato realizzato dalla Fondazione Mesit, in collaborazione con i ricercatori della Facoltà di Economia dell’Università Tor Vergata di Roma e con l’Altems, l’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Il report ha l’obiettivo di fornire alle istituzioni e ai privati un documento che identifichi e promuova l’innovazione sanitaria. In particolare si focalizza sulle dotazioni infrastrutturali e sui percorsi diagnostico-assistenziali.
Schillaci: innovazione produce crescita economica
Nel suo intervento, il ministro della Sanità Orazio schillaci ha sottolineato l’importanza di introdurre modelli sostenibili. “L’esperienza degli ultimi anni ci ha fatto sperimentare la valenza strategica dell’innovazione scientifica – ha ribadito – in chiave di sicurezza nazionale e come risposta ai bisogni di salute della popolazione. Occorre, dunque, costruire strategie intersettoriali e intergovernative a lungo termine per affrontare, innanzitutto, le disuguaglianze sanitarie, e per valorizzare le risorse messe a disposizione per rendere il Servizio sanitario nazionale maggiormente resiliente, così da realizzare nuovi modelli di integrazione tra il mondo della salute e quello del welfare”.
“Spesso si tende a considerare l’innovazione come un costo, trascurando i benefici che invece ne derivano sia a livello di salute pubblica che di crescita economica”, ha spiegato Schillaci. “In assenza di innovazioni, il sistema sanitario e quello economico andrebbero incontro a maggiori costi diretti e indiretti. Ma è soprattutto importante comprendere se il sistema salute è in grado di inglobare l’innovazione nell’attuale scenario organizzativo e quali cambiamenti proprio nell’organizzazione mettere in atto per creare strutture ed equipe adatte ai nuovi bisogni di salute. Questa – ha proseguito – è la principale sfida che bisogna affrontare. Programmare il futuro della sanità coniugando l’innovazione”.
“Risulta, quindi, necessario introdurre metodi e modelli che sappiano garantire scelte di Innovazione sostenibile intesa come produzione del massimo Valore di salute per i cittadini con costi ‘accettabili’ per la società e ‘sostenibili’ per i sistemi pubblici”, ha concluso Schillaci.
Anche il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, ha ricordato il valore dell’innovazione per l’economia del Paese, la sicurezza e la salute dei cittadini. “I Paesi che hanno capito che i farmaci sono un valore sono quelli che oggi hanno una crescita più alta del Pil, come l’India e la Cina. Quello che sta facendo il Governo va nella direzione giusta: difendere l’industria farmaceutica più forte in Europa per far sì che sia ancora più competitiva, in un ambiente che trova nell’Unione europea non un alleato ma un nemico, che cerca di legiferare per rendere l’attrazione degli investimenti più complicata e molto meno veloce l’accesso ai farmaci innovativi ai cittadini europei. Non ce lo possiamo permettere. E in Italia bene ha fatto il ministro Schillaci che sta rimodulando le risorse farmaceutiche sulla “spesa” diretta per ridurre il payback. Così come è ottima la posizione del Governo contro la legislazione farmaceutica europea”, ha concluso Cattani.
Il report
Nel report presentato in apertura dei lavori, sono stati individuati degli ambiti di analisi per 5 aree terapeutiche: Oncologia, Vaccinazioni, Cardiovascolare, Malattie Rare e Malattie Metaboliche. Per ogni ambito di analisi è stata realizzata una timeline delle innovazioni che hanno maggiormente impattato nell’ambito diagnostico terapeutico, con la valutazione di alcuni indicatori epidemiologici.
Dai risultati emerge che l’innovazione determina la crescita e ha ricadute positive per il Paese, le imprese e le industrie. Il rapido aumento dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel settore medico, dalle interpretazioni d’immagini mediche, alla diagnostica, fino alla progettazione di nuovi farmaci e ai vaccini, può segnare l’inizio di una nuova era nel campo delle tecnologie in campo sanitario.
“Programmare il futuro della Sanità coniugando l’innovazione è la principale sfida che bisogna affrontare”. Lo ha affermato Francesco Saverio Mennini, Research Director EEHTA-CEIS, Facoltà di Economia, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata. “L’esperienza degli ultimi anni – ha proseguito – ci ha dimostrato come la Salute sia un fattore determinante per la crescita e lo sviluppo di un Paese e la valenza strategica dell’innovazione scientifica è la chiave per garantire la sicurezza nazionale e rispondere ai bisogni di salute della popolazione. Risulta quindi importante introdurre metodi e modelli che sappiano catturare le diverse implicazioni dell’Innovazione e restituire ai decisori una misura del “Valore dell’innovazione” per garantire scelte di Innovazione sostenibile. Dove in un sistema universalistico come quello Nazionale, con Innovazione sostenibile si intende la produzione del massimo Valore di salute per i singoli con costi ‘accettabili’ per la società e ‘sostenibili’ per i sistemi pubblici”.
“L’innovazione sanitaria è da sempre un fattore determinante per garantire sicurezza, benessere e inclusività sociale alla popolazione, oltre che per valorizzazione le risorse del nostro paese in chiave di sostenibilità. Fondazione Mesit ha promosso Health Innovation Show per riunire in diverse città italiane, a partire da questa prima edizione a Napoli, i principali stakeholder, gli opinion leader, le associazioni dei pazienti, gli enti regolatori e il Ministero della Salute, per discutere delle tematiche più innovative dell’universo Salute e per creare sinergie che rendano le tecnologie innovative più accessibili per tutti” ha commentato il presidente della Fondazione Mesit, Marco Trabucco Aurilio. “L’innovazione è un faro acceso sul futuro. Ed è per questo che, dopo l’inaugurazione di oggi, il nostro museo in metaverso dell’innovazione sanitaria, Health Innovation Space, rimarrà aperto gratuitamente per tutti i cittadini, soprattutto per i più giovani, che sono naturalmente più ricettivi nei confronti dell’innovazione tecnologica, e che speriamo possano aiutarci a contribuire per la costruzione di una società più sana, partecipe, e responsabile”, ha concluso.