Mal di testa, nuove cure in arrivo. Sabato porte aperte nei centri di cura
Inserita dall’Oms fra le prime 10 cause al mondo di disabilità, il mal di testa, solo in Italia, colpisce oltre 26 milioni di persone. Alla cefalea e le sue tante forme è dedicata la Giornata nazionale del mal di testa, prevista per sabato 19 maggio e il cui tema di quest’anno sarà ‘Dai una spallata al tuo dolore’. La Società italiana di neurologia (Sin) e l’Associazione neurologica Italiana per la ricerca delle Cefalee (Anircef) partecipano alla giornata con numerose iniziative presso i centri specializzati nella cura delle cefalee. Da Nord a Sud i Centri apriranno le porte per fornire informazioni precise su cosa fare quando il mal di testa diventa un compagno ingombrante. Gli esperti faranno chiarezza sulla diagnostica, sull’epidemiologia e sulle reali possibilità di cura che spesso i pazienti non conoscono. “Fare corretta informazione, creando una cultura della patologia, è fondamentale – sottolinea Gianluigi Mancardi, presidente della Sin – Con questa iniziativa vogliamo ribadire l’importanza di un paziente informato, che sappia a chi rivolgersi e dove farsi curare. Avere una diagnosi precisa così come risolvere o curare al meglio il problema deve essere il primo obiettivo comune, sia del paziente che dello specialista che lo ha in cura”.
Talvolta il mal di testa può essere sintomo di altre patologie, come ad esempio ipertensione o sinusite, altre volte invece è a sé stante e non ha altre cause (le cosiddette cefalee primarie). Negli ultimi anni sono stati fatti passi avanti nella diagnostica e nella terapia delle forme morbose, ma è necessaria una diagnosi corretta e precisa, perché ogni tipo di cefalea richiede una specifica terapia.
“La Giornata nazionale del mal di testa – aggiunge Fabio Frediani, Presidente Anircef – arriva in un periodo in cui si inizia a vedere all’orizzonte una nuova e molto promettente possibilità di cura. È imminente l’immissione sul mercato di nuove molecole, gli anticorpi monoclonali, pensate per bloccare l’attività di una piccola proteina responsabile dello scatenamento degli attacchi di emicrania. I risultati dei primi studi sperimentali sembrano essere molto promettenti”.