Contro l’HIV una “chiamata alle arti”
Ultimo giorno (mercoledì 31 marzo) per presentare la propria candidatura al concorso Call for Artists, una ‘chiamata alle arti’ per scovare i nuovi talenti che racconteranno l’HIV nell’edizione 2021. Nelle precedenti edizioni sono state realizzate opere che raccontano, grazie anche al supporto della Realtà Aumentata, cosa vuol dire vivere oggi con l’HIV attraverso i vissuti dei protagonisti: stigma, paura della diagnosi, accettazione di una terapia per tutta la vita, il successo delle terapie, la gioia di poter invecchiare nonostante il virus e il raggiungimento di una buona qualità di vita. Nel 2020 anche un’opera che racchiude alcune delle sfide delle persone con HIV durante il periodo di emergenza sanitaria COVID-19.
IL CONCORSO
Si può presentare la propria candidatura, seguendo le istruzioni sul sito www.hivstopthevirus.it nell’apposita sezione Call for Artists. Il concorso è rivolto ad artisti e professionisti della creatività sotto i 40 anni di ogni nazionalità o provenienza, emergenti o affermati, studenti o autodidatti, che vivano e/o lavorino in Italia. I vincitori dovranno vantare delle competenze sufficienti per generare un’opera multimediale in autonomia (affiancati da partner artistici e tecnologici del progetto) sul tema dell’HIV “Dalla diagnosi alla cura: i 4 90 dell’HIV”. Il premio erogato per ogni artista selezionato si compone di un premio in denaro e di una Residenza Artistica ovvero una formazione tecnica, teorica e pratica, sul linguaggio della realtà aumentata con focus in ambito artistico, nonché formazione sull’arte contemporanea e sul contesto scientifico dell’HIV. La Residenza sarà svolta dal 24 al 30 maggio in presenza a Milano o a distanza utilizzando una piattaforma digitale di comunicazione. A selezionare i vincitori una giuria formata da rappresentanti delle associazioni di pazienti e curatori artistici che valuteranno gli aspetti più tecnici. Tra i giurati anche Ilaria Bonacossa, Direttrice di Artissima, prima Fiera d’Arte Contemporanea in Italia. «La storia dell’arte contemporanea è inesorabilmente legata alla storia della diffusione del HIV a New York negli anni ‘80 e ‘90 – dice Ilaria Bonacossa –, una storia ancora poco conosciuta che dimostra quanto l’arte possa farsi tramite di conoscenza ed empatia. Le immagini sono un importante strumento di comunicazione per la loro capacità di raccontare in maniera immediata la società e le sue complessità».
ENTUSIASMO E IMPEGNO
«La Call for Artists è una buona idea che parte dal percorso tracciato insieme a noi associazioni a partire dal 2018 con ‘Together we can stop the virus’. Prosegue quindi l’iniziativa di Gilead che va nella direzione di dare alla lotta contro l’HIV una nuova visione culturale. L’idea di coinvolgere artisti e dare loro l’opportunità di combattere l’HIV, lo stigma, con occhi nuovi, penso possa aiutare concretamente a definire una nuova dimensione per la lotta contro il virus per il sostegno alle persone che vivono con HIV», aggiunge Sandro Mattioli, Presidente dell’Associazione PLUS, Persone LGBT+ Sieropositive, e Co-Presidente di ICAR2020, che ha commentato l’iniziativa a nome delle 10 associazioni coinvolte. «Together we can stop the virus è un progetto ma anche un percorso che stiamo portando avanti ormai da due anni e che ci entusiasma molto perché è un progetto corale e inclusivo grazie al quale riusciamo a parlare di HIV con un linguaggio nuovo e accessibile, trasferendo concetti importanti e rivoluzionari di cui spesso non si parla, uno fra tutti U=U, Undetectable=Untransmittable (in italiano Non rilevabile=Non trasmissibile). Siamo molto curiosi di scovare i prossimi talenti che racconteranno l’HIV attraverso la propria arte», conclude Cristina Le Grazie, Direttore Medico di Gilead Italia sottolineando l’impegno dell’azienda farmaceutica impegnata da oltre 30 anni nella lotta all’HIV.
TOGETHER WE CAN STOP THE VIRUS
Le opere di Together we can stop the virus sono il frutto di una collaborazione tra i rappresentati delle Associazioni di pazienti e artisti che hanno dato un’identità visiva, emozionale e concettuale a ogni opera. Diagnosi, Trattamento, Successo delle terapie, Qualità di vita, stigma più una nuova opera su HIV e COVID-19 sono i momenti chiave racchiusi nella mostra. Gabriele Genova ha realizzato l’opera sullo Stigma ‘Ho qualcosa da mostrarvi’, il collettivo Mira l’opera sul tema della Diagnosi (1°90) ‘L’importante è saperlo’, Viola Gesmundo ha interpretato il tema del Trattamento (2°90) con l’opera ‘Verso se stessi’, Andrea Zu il tema del Successo delle terapie (3°90) con l’opera ‘Luuv Story’, Adolfo di Molfetta ha realizzato l’opera sul tema della Qualità della vita (4°90) ‘Niente paura’, Francesca Guiotto ha realizzato la nuova opera ‘Conscious Blooming’ un’opera che vuole trasmettere il messaggio che HIV e COVID-19 possono essere affrontati grazie al fiorire comune di una consapevolezza e ricerca da parte di tutti. Il collettivo Bepart si è poi occupato di animare con la realtà aumentata le illustrazioni. Il progetto di Gilead Italia ha il patrocinio di 10 associazioni di pazienti attive a livello nazionale che già da due anni lavorano al progetto (Anlaids Onlus, ALA Milano Onlus, Arcobaleno ODV, ASA Onlus, Circolo Mario Mieli, LILA Lega italiana per la lotta contro l’AIDS, Milano Check Point, NPS Italia Onlus, Nadir Onlus, PLUS), e di ICAR (Italian Conference on AIDS and Antiviral Research).
Per partecipare al concorso Call for Artists www.hivstopthevirus.it