Il 30 per cento delle donne italiane a cui è stato diagnosticato un tumore al seno ha meno di 50 anni.
La parola d’ordine è sempre prevenzione, soltanto con un controllo si può evitare, infatti, l’avanzare silenzioso di un cancro.
La Lega italiana per la lotta contro i tumori da tempo spiega, però, che il programma di screening, previsto dal sistema sanitario nazionale, è riservato alle donne di eta’ compresa tra i 50 e i 69 anni. I numeri, messi in luce in occasione della 24esima edizione della campagna di prevenzione della lotta ai tumori delle donne, che si è svolta nel corso di tutto il mese di ottobre, sono chiari. Si stima che in Italia, nell’arco del 2016, saranno in tutto oltre 50 mila i nuovi casi di cancro alla mammella. Inoltre, “nelle sole regioni del sud Italia, quali Puglia e Basilicata, si potranno verificare piu’ di 5.000 nuovi casi di cancro al seno”. In Italia, poi, il 35% delle donne scopre da sola di avere un nodulo alla mammella, sottolinea la Lilt. Il dato più preoccupante è che in Italia solo il 60% delle donne in eta’ di screening, ovvero tra i 50 e i 69 anni, si sottopone allo screening, come sottolinea Francesco Schitulli, presidente della Lilt. “Al sud – precisa Schitulli – questo dato e’ anche piu’ basso, dato che meno del 40% delle donne si sottopone a screening nella fascia di eta’ in cui dovrebbe farlo, mentre al nord siamo sopra l’80%”
Grazie a diagnosi precoce e farmaci sempre più efficaci sono circa 700mila le donne italiane che dal 2000 a oggi hanno avuto la neoplasia e circa due terzi di loro si sono ormai lasciate la malattia alle spalle, avendo ricevuto la diagnosi da oltre un quinquennio.