In Italia il 37% dei bambini e giovani è esposto a messaggi di odio, mentre oltre il 34% si confronta con immagini cruente e violente. I dati emergono dal report diffuso di recente da Unicef Italia: “L’esposizione dei bambini e degli adolescenti a messaggi di odio e immagini violente online”. Basata su analisi di 31.790 partecipanti di 36 paesi, l’indagine rivela che più aumenta la disponibilità di connessione più sono necessari sistemi di prevenzione. Tuttavia ci sono paesi ad alta connettività dove i sistemi riescono a proteggere dall’esposizione violenta.
Scenario globale
Il fenomeno interessa tutto il mondo. L’esposizione varia globalmente, dall’8% al 58%, con l’Italia posizionata tra i paesi ad alto rischio. La pubblicazione sottolinea la mancanza di regolamentazioni nell’ambiente digitale e il potenziale impatto su benessere e diritti dei minori.
Fattori demografici online
Bambini più grandi segnalano maggiormente l’esposizione a messaggi di odio e immagini violente. Le differenze di genere sono ridotte, ma l’associazione tra rischi è evidente. Paesi con basse esposizioni gestiscono meglio la riduzione dei rischi online. L’alto accesso a internet in Italia si traduce in un rischio per l’esposizione dei bambini a contenuti dannosi.
Accesso a internet
Una maggiore accessibilità a Internet è associata a un rischio più elevato di incontrare messaggi di odio e immagini violente online. Per l’Italia si nota un alto accesso ad internet con alto rischio all’esposizione dei bambini/ragazzi a contenuti dannosi.
I rischi possono essere sostanziali anche in paesi in cui l’accesso alla rete è basso, suggerendo l’importanza di investire in mezzi di protezione online nella fase iniziale della trasformazione digitale di un paese. Laddove più della metà della popolazione ha accesso a Internet, si registra un forte aumento dell’esposizione dei minori ai rischi, sottolineando la necessità di sviluppare sistemi di protezione online, politiche e regolamentazioni solide man mano che la connettività aumenta.
Misure preventive
Alcuni paesi con un alto accesso a Internet sono riusciti a mantenere una bassa esposizione a messaggi di odio e immagini violente online. Secondo il report, ulteriori indagini sulle politiche e le pratiche di questi paesi, o sulle piattaforme da loro più utilizzate, potrebbero rivelare soluzioni politiche o legislative protettive come esempio da replicare altrove. Queste potrebbero includere leggi esistenti che regolano i contenuti violenti online, o pratiche di moderazione dei contenuti che spesso differiscono per piattaforma o per lingua.
Lotta contro odio e violenza online
I dati mostrano che la diffusione dell’odio online coinvolge bambini e ragazzi in tutto il mondo. Gli sforzi per mitigare l’esposizione si intensificano, ma la necessità di ulteriori dati persiste per influenzare le politiche industriali. Secondo Unicef, la diffusione globale richiede sforzi coordinati per garantire un ambiente digitale sicuro e protetto per tutti i bambini e gli adolescenti.