Dopo il fertility day arriva l’Obesity day per sensibilizzare la popolazione sul tema del controllo del proprio peso. Solo in Italia infatti sono 6 milioni le persone obese. Ancor di più, 21 milioni, quelli in sovrappeso. Non si tratta di estetica, ma di salute. “L’obesità è una patologia” infatti, lo ha ricordato Giuseppe Fatati, presidente della Fondazione Adi, l’Associazione italiana di Dietetica e Nutrizione clinica che ha promosso l’iniziativa.
Poco meno della metà del totale della popolazione dunque è in sovrappeso. Tanto che il 49% ha seguito una dieta nel 2015. Lo rivela una indagine Coldiretti/Ixe’ divulgata proprio in occasione dell’Obesity day 2016 che ricorre in tutto il mondo il 10 Ottobre.
Secondo l’indagine il 25% degli italiani nell’ultimo anno ha seguito una dieta dimagrante mentre un sostanzioso 14% ha cambiato il proprio regime alimentare a causa di una patologia come diabete, pressione alta, colesterolo o celiachia.
GIROVITA PIU’ LARGO A SUD
Il problema anche se diffuso in modo capillare su tutta la penisola riguarda maggiormente i maschi nelle regioni del mezzogiorno con ampi tratti di costa come il Molise dove gli “oversize” raggiungono il record del 64,8%, la Campania (61,6%), la Sicilia (60,6%) e la Puglia (59,1%) mentre per le femmine, la Basilicata (46,5%), la Puglia (44,1%), la Campania (43,7%), il Molise (43,4 per cento) e la Sicilia (40,8%).
Sul versante opposto i cittadini più in forma si trovano in Trentino-Alto Adige, in Valle d’Aosta, in Piemonte e in Lombardia che non hanno lo sbocco al mare ma che possono approfittare dei grandi laghi per mettersi in liberta’. Si registra tuttavia una tendenza verso il miglioramento degli stili alimentari che passa attraverso la riscoperta della dieta mediterranea.
PIU’ PESCE E VERDURA NELLA LISTA DELLA SPESA
Nel 2015 si è avuta una svolta, con un aumento degli acquisti che va dal +5% per il pesce al +19% per l’olio di oliva ma cresce anche la spesa per la frutta (+5%), per gli ortaggi freschi (+3%) e per la pasta secca (+1%). “Una storica inversione di tendenza che ha fatto registrare un boom nel 2016 con i consumi di frutta e verdura che hanno raggiunto il massimo dell’ultimo quadriennio per effetto di un aumento annuale medio di 3 chili di frutta e verdura per persona. Il risultato e’ che – commenta la Coldiretti – quest’anno il consumo procapite di frutta e verdura sfiorera’ i 320 chili a testa. La dieta mediterranea fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari ha consentito agli italiani fino ad ora di conquistare il record nella longevita’: nell’Unione Europea l’Italia si colloca al primo posto con 80,3 anni per gli uomini e al terzo per le donne con 85,2 anni. Un ruolo importante per la salute – conclude la Coldiretti – riconosciuto anche con l’iscrizione della dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanita’ dell’Unesco che e’ avvenuto oltre 5 anni fa, il 16 novembre 2010”.